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Cronaca

Scoperti una piantagione di canapa ed 1,5 kg di marijuana già essiccata


Al termine di una prolungata attività d’indagine, i carabinieri, accedendo ad un fondo di contrada San Giovanni, in territorio di Biancavilla, hanno sorpreso un 30enne intento a curare la coltivazione: arrestato e posto ai domiciliari.


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I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno arrestato in flagranza un 30enne, già gravato da precedenti di polizia, poiché ritenuto responsabile di coltivazione illecita e detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Al termine di una prolungata attività d’indagine, i militari, accedendo ad un fondo agricolo di contrada San Giovanni, in territorio di Biancavilla, hanno sorpreso l’uomo mentre era intento a curare una piantagione di canapa indiana composta da circa 50 piante, di varia metratura, dotata di un moderno impianto di irrigazione.

Approfondendo l’ispezione dei luoghi, all’interno di un casolare sono stati rinvenuti tre barattoli in vetro contenenti complessivamente 1,5 Kg di marijuana, già essiccata e pronta per essere dosata e posta in vendita, nonché diverso materiale utilizzato proprio dagli spacciatori per confezionare le dosi di stupefacente da piazzare al dettaglio.

La droga e il materiale sono stati posti sotto sequestro, mentre l’arrestato attenderà il giudizio per direttissima agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Ai domiciliari la donna che ha aggredito la pediatra: ecco i motivi della violenza

La 26enne di Adrano sottoposta al braccialetto elettronico, i carabinieri svelano le ragioni della sua ira

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A distanza di quattro giorni dall’aggressione subita dal personale dell’ospedale di Biancavilla arriva una nota della sala stampa dei carabinieri che chiarisce qualche aspetto della vicenda. I militari hanno arrestato una donna 26enne di Adrano perché si era scagliata contro una pediatra, ferendo pure un infermiere e una guardia giurata.

I carabinieri della locale stazione, bloccata e messa in sicurezza la donna, hanno quindi iniziato ad ascoltare i testimoni per ricostruire la vicenda e comprendere il motivo di quell’aggressione. Le indagini hanno appurato che la giovane, madre di due figli, aveva da poco ricevuto una notifica per l’avvio di accertamenti per la verifica della sua idoneità genitoriale.

Convinta che tali controlli fossero scaturiti all’esito di una visita medica eseguita dalla pediatra a favore dei suoi figli, la 26enne aveva, dunque, messo in atto la propria ritorsione. Ha raggiunto così la professionista sul posto di lavoro, dove l’aveva minacciata e percossa, coinvolgendo nella sua ira tutti coloro che erano intervenuti a supporto del medico. 

La 26enne portata prima nel carcere di piazza Lanza, a Catania, adesso, su disposizione dell’autorità giudiziaria si trova ai domiciliari con controllo tramite braccialetto elettronico. Dovrà rispondere dei reati di lesioni personali a pubblico ufficiale e personale sanitario e danneggiamento.

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