Cronaca
Scoperti una piantagione di canapa ed 1,5 kg di marijuana già essiccata
Al termine di una prolungata attività d’indagine, i carabinieri, accedendo ad un fondo di contrada San Giovanni, in territorio di Biancavilla, hanno sorpreso un 30enne intento a curare la coltivazione: arrestato e posto ai domiciliari.
I carabinieri della stazione di Biancavilla hanno arrestato in flagranza un 30enne, già gravato da precedenti di polizia, poiché ritenuto responsabile di coltivazione illecita e detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Al termine di una prolungata attività d’indagine, i militari, accedendo ad un fondo agricolo di contrada San Giovanni, in territorio di Biancavilla, hanno sorpreso l’uomo mentre era intento a curare una piantagione di canapa indiana composta da circa 50 piante, di varia metratura, dotata di un moderno impianto di irrigazione.
Approfondendo l’ispezione dei luoghi, all’interno di un casolare sono stati rinvenuti tre barattoli in vetro contenenti complessivamente 1,5 Kg di marijuana, già essiccata e pronta per essere dosata e posta in vendita, nonché diverso materiale utilizzato proprio dagli spacciatori per confezionare le dosi di stupefacente da piazzare al dettaglio.
La droga e il materiale sono stati posti sotto sequestro, mentre l’arrestato attenderà il giudizio per direttissima agli arresti domiciliari.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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