Politica
Ventura, esperto ai rifiuti (gratis) Pasquale Lavenia è costato 60mila €

Il sindaco Antonio Bonanno ha nominato il proprio “esperto ai rifiuti”. Si tratta di Salvo Ventura, biancavillese, che opererà per conto dell’amministrazione comunale in maniera del tutto gratuita.
Il precedente sindaco, Giuseppe Glorioso, per tale incarico si era servito di Pasquale Lavenia, il cui ruolo ha gravato sulle casse comunali per circa 60mila euro con un compenso mensile riconosciuto al politico biancavillese che è stato di 1500 euro (o 1200 in altri mesi).
La differenza –viene assicurato dal Comune– non riguarderà soltanto il compenso, che nel caso di Ventura è e rimarrà a titolo gratuito. Ma riguarderà un radicale, diverso approccio sulle politiche che riguardano il complesso settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, da quelli solidi urbani a quelli speciali, con particolare riferimento ai materiali di risulta dei lavori edili. Materiali che, come è noto, a Biancavilla sono da considerare potenzialmente inquinati da fluoroedenite e, dunque, andrebbero trattati in modo adeguato.
Quello dei rifiuti è senz’altro un versante delicato. «Per questo non sarà una passeggiata ma lavorando otterremo i risultati che ci siamo prefissi: così come già sta facendo dal primo giorno questa amministrazione – ha evidenziato Ventura -. Occorrerà una forte sinergia tra amministrazione, cittadini e operatori ecologici».
«Abbiamo trovato –evidenzia ancora il consulente– una situazione debitoria, sul fronte dei rifiuti, alla quale dover far fronte, una urgenza da affrontare in modo impellente. Così come serve muoverci senza perdere altro tempo sul fronte degli impianti: uno di compostaggio e un altro di inerti. Sono entrambi necessari per Biancavilla. E noi che viviamo sulla nostra pelle la questione fluoroedenite, non possiamo non attivarci».
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Giovanni
12 Agosto 2018 at 21:00
Esperti: dove ha preso questa qualifica? Cosa significa essere esperto nei rifiuti? Ma gli assessori non bastano o non sono così intelligenti da capire di rifiuti? Dove si prende il titolo esperto in rifiuti? Ventura e Lavenia facciano la scuola di espertaggine all’ inesperto assessore. Diamo responsabilità politica al politico.