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Cronaca

Ricatto sessuale ad un 40enne: «Paga o la tua foto finisce online»

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Contattato su Facebook e tartassato di email, il malcapitato si è visto recapitare un fotomontaggio che lo ritrae nudo. Poi la richiesta di denaro. «Non mi sono lasciato intimidire, ma è una situazione fastidiosa».

 

di Vittorio Fiorenza

«O mi dai 1500 euro oppure pubblico la tua foto che ti ritrae nudo». Ricatto a sfondo “sessuale” ai danni di un 40enne biancavillese. Attenzione al web, attenzione ai social: si può cadere nella rete di qualche estortore online. Come accaduto all’uomo, costretto a rivolgersi alla polizia postale. Un caso di “sextortion”, fenomeno cyber criminale in continuo aumento.

L’episodio, riferito a Biancavilla Oggi dalla stessa vittima con l’intento di mettere in allerta quanti sono connessi a pc e smartphone, è di questi ultimi giorni.

Il malcapitato, dopo essere stato contattato con il profilo “Lauria Lullo” (certamente falso ed ora scomparso) attraverso la messaggistica di Facebook, si è visto tempestare di messaggi sulla propria casella di posta elettronica. «Tante email, più di una ottantina nell’arco dell’ultima settimana», puntualizza a Biancavilla Oggi l’uomo. In una di queste, è allegato un fotomontaggio, realizzato in maniera grossolana, che mostra una prima pagina de “Il Giornale” con l’immagine del 40enne biancavillese denudato.

«Si tratta –specifica lui– di una normale foto che avevo su Facebook e che poi è stata manipolata nelle parti basse con fotomontaggio. Mi è stato detto che sarebbe stata pubblicata se non avessi pagato la somma di 1500 euro, che in una successiva email sono diventati 900. Mi è stato detto pure che oltre alla foto ci sarebbe anche un video, evidentemente falso. Io non mi sono lasciato intimidire –sottolinea ancora– ma è una situazione fastidiosa e per questo sono andato alla polizia postale di Catania. Gli agenti mi hanno consigliato di evitare di rispondere».

I messaggi ricevuti dal biancavillese mostrano un italiano parecchio approssimativo, segno che il ricattatore (o la ricattatrice) risieda all’estero. In una email si fa riferimento alla Lituania, in un’altra alla Costa Rica. E non a caso, l’anonimo estortore ha chiesto di essere pagato con Western Union, metodo utilizzatissimo per i trasferimenti di denaro internazionali. Il classico amo lanciato nel mare del web nel tentativo che qualcuno abbocchi. Stavolta la vittima non ha abboccato.

Ma l’episodio ripropone i pericoli che i social e i programmi di messaggistica privata possano celare, soprattutto nell’uso ingenuo e incontrollato di foto e video, come già capitato recentemente a Biancavilla, ai danni di due donne con un passaparola senza fine.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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