L'Intervento
Biancavilla, tra inciviltà e povertà: monito dei sacerdoti ai politici


L’INTERVENTO. La Chiesa di Biancavilla si rivolge al sindaco e ai consiglieri che saranno eletti il 10 giugno. Lo fa indicando alcune questioni da affrontare e con un’analisi spietata sulle emergenze esistenti.
Tutti noi scorgiamo segni di bene intorno, che ci fanno sperare nel rifiorire di qualcosa di nuovo e nel progredire della Società umana e della nostra stessa Città. Tuttavia, è con attenzione e particolare preoccupazione che la Comunità Ecclesiale di Biancavilla intende sottolineare alcune questioni, che il futuro sindaco di Biancavilla si troverà ad affrontare dopo le elezioni amministrative del prossimo 10 giugno.
Chiaramente non è nostra intenzione entrare nell’agone politico: indirizzando, consigliando questo o quel candidato, né esprimere giudizi nei confronti di quanti hanno governato sino ad ora. Al di là delle luci e ombre che la nostra Comunità cittadina mostra quotidianamente, è nostro preciso desiderio chiedere, a coloro che concorrono per la carica di primo cittadino e di consigliere comunale, un impegno concreto in ordine ad alcune criticità dei nostri tempi che colpiscono anche la nostra Città, per costruire il bene comune.
Innanzitutto la questione “educazione e civiltà”
Assistiamo continuamente ad una serie di episodi di inciviltà che stanno inesorabilmente deturpando sempre di più gli spazi e luoghi pubblici. Il centro storico, in particolare, ed i residenti che lo vivono, pagano più di tutti questo imbarbarimento di comportamenti. A tal proposito, la cosiddetta “movida” merita maggiore attenzione da parte delle Istituzioni comunali. Ecco perché riteniamo quanto mai opportuno e non più differibile, un intervento serio e concreto, teso innanzitutto al rispetto di quelle poche regole di civiltà, necessarie per una sana convivenza tra i residenti e i frequentatori dei locali della zona. Il nuovo sindaco è chiamato a impiegare risorse e, soprattutto, energie per fare riacquistare al Centro storico nuova dignità e decoro. L’uso di alcool, pur essendo frutto di una libera scelta dell’individuo, non può essere lasciato fuori controllo (con particolare attenzione ai minori sempre più vittima di alcoolismo). Non bastano le ordinanze, se a queste non seguono effettivi controlli e opportune sanzioni.
Ed ancora: la questione dell’inquinamento acustico – specie nei mesi estivi – è un’altra faccia della stessa medaglia. Sempre più ci stiamo abituando a schiamazzi notturni, ad auto con impianti stereo “mostro” che attraversano a tutte le ore della notte la nostra Città, in barba ad ogni regola. Ma vi è ancora di più! 2 Le nostre chiese (specie quelle del centro storico) e i monumenti della nostra Città sono anch’essi bersagliati da innumerevoli atti vandalici che, giorno dopo giorno, imbrattano e cancellano segni della storia cittadina. Il rispetto di questi luoghi e degli spazi antistanti è anch’esso un segno di civiltà e di tutela del bene comune. Allo stesso modo le periferie necessitano di progetti di riqualificazione e risanamento urbanistico con la creazione e la custodia di spazi pubblici (parchi, piazzette, giardinetti). In questa direzione riteniamo meritoria la nascita della nuova chiesa di San Salvatore nel quartiere Spartiviale.
Attenzione alle emarginazioni
Non va neppure dimenticata la questione che riguarda l’aumento di situazioni di emarginazione cui molte fasce di nostri concittadini vivono. Le nostre Caritas parrocchiali sono letteralmente prese d’assalto da tante famiglie in gravi difficoltà economica. Il crescendo di poveri e disoccupati desta sempre più allarme. Ecco perché, l’attenzione a queste emarginazioni materiali devono trovare soluzione, anche attraverso gli interventi che la nuova amministrazione potrebbe fare, sebbene nelle difficoltà di bilancio già lamentate negli anni scorsi. Dall’altro lato sono diventati sempre più necessari sforzi tesi all’integrazione dei tanti immigrati che la nostra comunità ormai ospita. Al fine di superare definitivamente ogni forma di emarginazione sociale evitando abusi e sfruttamenti.
Famiglie e giovani
La famiglia resta ed è la prima cellula della nostra comunità. Le politiche che la riguardano devono essere messe in campo senza tentennamenti. A sostegno sia delle nascite, sia dei momenti successivi con interventi mirati a sostenerle nella crescita del bambino. Con specifiche misure destinate alle famiglie numerose, alle coppie in crisi, alle neo mamme tanto per fare qualche esempio. È opportuno che la scuola sia messa in condizione di offrire il meglio alle nuove generazioni. Riscoprire spazi di vita comune per l’infanzia come i nostri Oratori, che tanto fanno per i giovani di questa Città, vanno sostenuti e messi in rete con le istituzioni per un maggiore e proficuo lavoro. Le nuove generazioni vanno anche difese dai mali del nostro tempo: dall’alcool, dalle droghe e da un non meno pericoloso inaridimento culturale e morale.
Non dimentichiamoci degli anziani
Oltre ai giovani, nuove attenzioni vanno riservate ai nostri anziani. Anch’essi il più delle volte vivono in condizioni di emarginazione. Le nostre Parrocchie spesso sono tra le poche sentinelle nei confronti di tanti anziani che vivono in solitudine. Fare crescere un sistema di scambio di informazione tra il Comune, le Parrocchie e soggetti qualificati può diventare un nuovo modo di affrontare il problema in sinergia.
In conclusione…
Quanto sottolineato non fa venir meno la nostra fiducia nell’Uomo; il Signore per primo ha dato fiducia agli uomini e, di conseguenza, crediamo che le azioni di chi sarà chiamato ad amministrare questa Città, saranno sempre finalizzate al progresso cittadino e al bene comune.
I sacerdoti Don Salvatore Nicoletti, Don Salvatore Novello, Don Francesco Rubino, Don Agrippino Salerno, Don Carmelo Tomasello, Don Salvatore Verzì, Fra’ Antonio Vitanza O.F.M., Don Giovambattista Zappalà
© RIPRODUZIONE RISERAVATA


L'Intervento
Il consigliere Alfio Distefano: «Resta il degrado in piazza Martiri d’Ungheria»
Lettera in redazione dell’esponente del Pd con replica dell’assessore al Verde pubblico, Vincenzo Mignemi


Egregio direttore
A distanza di 3 anni le ripropongo le foto del degrado di piazza Martiri d’Ungheria. Le ricordo che già 3 anni fa, il sindaco, contattato dalla sua redazione, ci dava una risposta, accusando me di essere un ipocrita, solo perché chiedevo decoro ad un quartiere dimenticato.
Ebbene sì, a distanza di 3 lunghi anni nulla è cambiato, le giostrine per i bimbi non hanno subito nessun intervento, le erbacce continuano ad essere sempre presenti. Inoltre, noto e fotografo cumuli di materiale edile che non sono altro che pezzi di muretto della stessa villetta, messi a “stagionare” da 36 mesi, come qualche famoso formaggio. Ancora una volta il tempo ha dato risposte alle menzogne.
Il degrado di Biancavilla, purtroppo, è presente in tutti i quartieri, frutto di una fallimentare gestione Bonanno. Nonostante l’aumento delle tasse e parlo delle ultime (Tari e servizio idrico), la carissima amministrazione non riesce a gestire e a garantire servizi efficienti per i cittadini.
Adesso come al solito attendo la risposta che come nelle favole di sicuro sarà con un lieto fine. Il problema è che di lieti fine, in questi anni, ne ho visti veramente pochi, purtroppo.
ALFIO DISTEFANO, Consigliere Comunale Pd
Il Comune replica: «Accuse sbrigative»
Spiace che il consigliere Distefano punti il dito e accusi sbrigativamente l’amministrazione del degrado di Piazza Martiri d’Ungheria. Quella piazza è curata e pulita, nonostante si presenti in pessimo stato.
Gli incivili, purtroppo, sono sempre in agguato e contro di loro è difficile fare qualcosa. Lo scorso anno, vale la pena ricordare, l’amministrazione ha fatto un intervento in quell’area, ripristinando i muretti. È già in programma un intervento per il ripristino del parco giochi.
VINCENZO MIGNEMI, Assessore al Verde pubblico
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