Cronaca
Due in azione con arma giocattolo: rapina vicino la stazione di servizio

Rapinato il titolare della stazione di servizio di via dei Pini, traversa secondaria di viale dei Fiori, a Biancavilla. È successo in pieno pomeriggio.
L’uomo è stato bloccato nel momento in cui si trovava a bordo di un SUV Mitsubishi, vicino ad un incrocio. Due soggetti con il volto coperto da casco integrale, in sella ad uno scooter, sono entrati in azione: uno di loro era armato di pistola e con quella ha minacciato la vittima, obbligandola a bloccare il Suv in strada e a consegnare l’incasso della giornata.
L’uomo avrebbe consegnato i soldi nelle mani di uno dei rapinatori e sarebbe stato costretto anche a dare le chiavi dell’auto.
I due malviventi, nella fuga, si sono disfatti della pistola. O forse l’hanno persa, durante le fasi concitate della fuga. Pistola che è stata poi recuperata dai carabinieri del comando stazione di Biancavilla e del nucleo radiomobile della compagnia di Paternò, allertati proprio dalla vittima. Si tratta comunque di un’arma giocattolo.
Immediatamente sono state avviate le ricerche dei due malviventi, ma di loro si sono perse le tracce. Per gli investigatori si tratta di soggetti che conoscevano le abitudini della vittima. Ancora da quantificare il bottino.
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Cronaca
Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa
L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.
Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.
Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.
L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.
A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.
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Cronaca
Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»
Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.
Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.
Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.
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