Biancavilla siamo noi
“Patto per la crescita” con il nuovo sindaco dopo anni di disinteresse

Cari candidati alla carica di sindaco della città di Biancavilla, chi vi scrive è il titolare di un’impresa a nome proprio e delle piccole e medie imprese. Intanto, una piccola premessa. La “comunità” delle piccole e medie imprese di Biancavilla è un patrimonio umano e valoriale composto principalmente da persone che non si sono mai piante addosso, ma che, al contrario, hanno attraversato le grandi criticità del nostro territorio a testa alta, puntando e investendo su innovazione, ricerca, sviluppo anche lì dove il compito sembrava impossibile.
Siamo a galla, cari candidati, ma stanchi di dover combattere in un contesto cittadino che non ci favorisce, stanchi di amministrazioni che poco hanno innaffiato i nostri sforzi, creando così deserto anche lì dove c’erano idee, investimenti, progettualità. Mettendo da parte, però, la polemica, che in questo momento non è costruttiva, vogliamo stilare con voi “Un patto per la crescita”, un patto ricco di “concretezze” per creare economia sui territori, portare benessere nelle comunità, un patto per consolidare rapporti sociali.
Il nostro è un sistema di conoscenze, professionalità, risorse umane, che per crescere e non morire, ha bisogno di un’amministrazione comunale che ci ascolti per arrivare, insieme, ad una programmazione attenta basata anche sui nostri bisogni e sui bisogni di una comunità intera.
I temi che intendiamo sviluppare e che, in alcuni casi, rappresentano delle vere e proprie emergenze da risolvere, sono: viabilità e parcheggi, contrasto all’abusivismo; controllo del territorio, applicazione immediata del decreto sicurezza; gestione del Patrimonio comunale e delle aree territoriali; rigenerazione Urbana, recupero edilizio, salvaguardia dei centri storici, dell’Artigiano; tassazione locale, incentivi finanziari e fiscali; Distretto urbano del Commercio e dell’artigianato; Servizio Rifiuti magari aprendo un centro di compostaggio; Co-working per l’innovazione digitale- Stratup , Fab Lab e Artigiani Digitali; completamento della Zona Artigianale.
Per ogni singola voce abbiamo progetti, scaturiti dal dialogo con il mondo delle piccole e medie imprese. Nonostante anni di disattenzioni, siamo pronti a collaborare in maniera costruttiva, ad un Piano Strategico Pluriennale di sviluppo, elaborato in maniera tecnica, approcciando alla materia con metodo e rigore, e tenendo dentro anche le nostre richieste.
Ci rivolgiamo oggi a voi candidati alla carica di sindaco, domani a chi andrà al ballottaggio e infine al futuro sindaco di Biancavilla. Costituendo un Tavolo del Fare e non ho nessuna intenzione di mollare. Perché “Un patto concreto per la crescita”, non è, e non sarà, solo una lettera, ma una proposta d’intenti per far ripartire l’economia e creare i presupposti per un benessere sociale continuativo e stabile”.
FRANCESCO GRECO
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Biancavilla siamo noi
«Vi racconto un atto meschino e di ordinaria inciviltà che mi è capitato»
Un nostro lettore ci segnala un episodio accaduto in piazza Sgriccio, dopo il rientro da Catania


Sono un cittadino qualunque che vuole denunciare un fatto a me accaduto qualche sera fa, si tratta di una cosa da niente, però quello che fa indignare di più è il gesto e la pianificazione che probabilmente c’è alla base.
Mi trovavo a rientrare da Catania dopo aver trascorso una serata con amici e venendo da via della Montagna, mi accingevo a fare rifornimento in Piazza Sgriccio. Come quasi sempre, nei fine settimana davanti al chiosco situato sulla piazza, stazionano dei ragazzi; io mi immetto sulla destra per fare rifornimento e sento una botta nel retro della macchina. Inizialmente non avevo capito bene, infatti per sicurezza non mi sono fermato in quel rifornimento.
Qualche centinaio di metri dopo mi sono fermato per controllare ed ho trovato la sorpresa: mi avevano lanciato un uovo nella zona del serbatoio, rendendo praticamente impossibile aprire lo sportellino. E la cosa che fa indignare ancora di più è che molto probabilmente quel gruppo di ragazzi erano minorenni, perché c’erano diverse microcar parcheggiate.
Quei ragazzi si trovavano per caso ad avere delle uova? Li lanciavano casualmente alle macchine di passaggio? Oppure era una cosa ben pianificata per quelli che facevano rifornimento? Se fosse davvero così non ho parole, oltre al gesto, pianificare una cosa del genere è una cosa a dir poco meschina.
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