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Scuola

Al liceo delle Scienze umane “lezione” di dialetto e canti popolari

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“Lingua e dialettu: viaggio nella Sicilia dei canti popolari”. Un argomento affrontato al Liceo delle Scienze Umane di Biancavilla, in un dialogo tra alunni ed alunne con Francesco Giuffrida, studioso del canto popolare e sociale.

L’iniziativa, che si inserisce nel “Laboratorio di Giornalismo” previsto dalle attività di alternanza scuola-lavoro, è stata patrocinata dall’Istituto Siciliano per la Storia dell’Italia Contemporanea.

L’intervento, che ha contemplato dei risvolti antropologici in linea con la tipologia del curricolo di studi, ha mirato a sollecitare l’attenzione sulla necessità di conservare e riproporre le tradizioni e i canti popolari al di là di ogni strumentalizzazione turistica di sorta.

Aneddoti e curiosità relativi all’occasione di composizione dei canti raccontati dallo studioso, anche sulla base delle sue ultime ricerche confluite nel libro pubblicato, “L’acqua e lu pani” (Edizioni Incontri), con prefazione di Dario Fo, oltre che il necessario riferimento a nomi del calibro di Ignazio Buttitta, Ciccio Busacca e Rosa Balistreri, hanno suscitato l’interesse degli alunni.

Alunni spinti ad interrogarsi sull’esigenza di salvaguardare i canti popolari che costituiscono i forzieri della memoria di una collettività e ne connotano in maniera specifica la sua identità dal momento che, oltre ad esprimere sentimenti universali, offrono notizie di carattere economico-sociale.

Un evento di forte spessore culturale che rinnova la volontà dell’Istituto non solo di dialogare con il territorio ma anche di volerlo valorizzare.

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Istituzioni

Il cattolico antifascista finito nei lager: Biancavilla ricorda Gerardo Sangiorgio

Giornata della memoria: reso omaggio al biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio

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Nella “Giornata della memoria”, Biancavilla ha ricordato la figura di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese, cattolico e antifascista, mandato nei lager all’indomani dell’Armistizio perché rifiutò di giurare fedeltà alla Repubblica di Salò. E da lì tornò con una disumana esperienza, ma dedicando la sua vita di insegnante alla promozione dei valori di libertà e fratellanza.

Davanti al busto a lui dedicato nel cortile di Villa delle Favare, sono stati i ragazzi del plesso “Guglielmo Marconi” a deporre un canestro floreale. Presente anche la figlia di Sangiorgio, Rita. Anche la scuola “Luigi Sturzo” ha celebrato la figura di Sangiorgio.

Nei loro interventi, il vice sindaco Martina Salvà, l’assessore all’Istruzione Vincenzo Randazzo e il presidente del Consiglio Comunale, Luigi D’Asero, hanno sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella lotta all’odio e all’indifferenza: «È necessario costruire insieme il bene comune perché quelle atrocità non abbiano più a ripetersi».

In aula magna, ospitato un incontro con gli interventi degli studiosi Placido Antonio Sangiorgio, figlio di Gerardo, Salvatore Borzì e Giuseppe Tomasello. Saluti iniziali della dirigente Concetta Drago.

Nel “Giardino dei Giusti’ dell’Istituto comprensivo “Antonio Bruno”, infine, i giovani studenti hanno deposto una cesta di fiori. La cerimonia è stata preceduta dalla lettura di alcuni passaggi significativi di “Se questo è un uomo”, il libro-testimonianza di Primo Levi.

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