Cronaca
A Biancavilla e a Paternò scoperti due centri di scommesse illegali

I finanzieri del Comando provinciale di Catania, nell’ambito dell’attività di repressione degli illeciti in materia di giochi e scommesse illegali, hanno intensificato i controlli nei confronti degli esercizi commerciali, che con propri corner operano in tale settore.
In tale ambito, le Fiamme Gialle di Paternò hanno eseguito due distinti interventi, uno nel paternese e uno nel comune di Biancavilla, scoprendo due centri abusivi di raccolta di scommesse che operavano attraverso l’accesso online a siti di allibratori stranieri non autorizzati, per il gioco a distanza, dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
In particolare, presso i locali di un’associazione ricreativa con sede a Paternò, dove è stato identificato un giocatore intento ad effettuare una scommessa calcistica sul sito illegale, sono state sequestrate le apparecchiature utilizzate (computer, monitor e stampanti) e ricevute di gioco per un valore di circa 1100 euro.
Inoltre, presso la sede di un bar-sala giochi del comune di Biancavilla, i Finanzieri hanno sequestrato una postazione telematica collegata agli allibratori esteri, nonché 30 ricevute di gioco.
I titolari delle due attività sono stati denunciati per il reato di esercizio abusivo dell’attività di gioco o di scommessa, che prevede la pena della reclusione da 6 mesi a 3 anni. Anche il soggetto sorpreso a giocare è stato segnalato all’Autorità giudiziaria per la contravvenzione, che prevede quale sanzione l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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