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Cronaca

Pietrame in strada, auto si ribalta: soccorsa dal 118 la conducente

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A fare perdere il controllo del veicolo, la presenza di pietre sulla carreggiata. Sconcertati i parenti della vittima, che fortunatamente non ha riportato gravi ferite.

 

di Alessandro Rapisarda

Incidente in contrada “Stella”, nella zona Vigne di Biancavilla, dove una Lancia Y, guidata da un’anziana, si è ribaltata su una fiancata, anche a causa delle cattive condizioni della carreggiata. In più punti i muretti a secco in pietra lavica che delimitano il manto d’asfalto, in assenza di manutenzione, risultano crollati fino ad invadere le corsie di marcia. La presenza di pietrame sarebbe alla base della perdita di controllo del veicolo.

Fortunatamente, poco dopo l’incidente, diversi villeggianti che in questo periodo si trovano nella zona (tra questi, anche un medico, che ha dato i primi soccorsi), sono usciti subito per cercare di aiutare la signora, uscita dal cofano della vettura.

La donna non avrebbe riportato gravi ferite, se non un comprensibile spavento. Sul posto è intervenuto anche il personale del servizio del 118 che, in ambulanza, ha trasportato la malcapitata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. A compiere i rilievi, la polizia municipale.

«È da mesi che quelle pietre sono sulla strada, è possibile che nessuno fa nulla? Dovrebbero presentare un esposto al Comune», hanno protestato in tanti. Sconcertati anche i parenti della vittima, anche loro precipitatisi sul luogo.

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Cronaca

Fuochi d’artificio e rombi di motori per l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi

Funerali nella chiesa del “Santissimo Salvatore” per il giovane ucciso nelle campagne di Centuripe

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Fuochi d’artificio fuori dall’abitazione di Spartiviale, all’ingresso della chiesa del “Santissimo Salvatore” e al cimitero. Un corteo con moto e scooter lungo le strade del centro storico. Clacson e rombo di motori. Striscioni e palloncini. Applausi e lacrime.

Così è avvenuto l’ultimo saluto ad Antonio Andolfi, il giovane biancavillese di 20 anni ucciso con un colpo di pistola, durante un inseguimento, nelle campagne di Centuripe.

I funerali li ha celebrati il parroco don Salvatore Verzì. All’interno della chiesa di viale Europa, silenzio e raccoglimento, attorno alla bara bianca.

«Bisogna alzare lo sguardo a Cristo – ha detto padre Verzì – perché guardando Cristo l’uomo, chiunque esso sia, può ritrovare la vera immagine di sé e così non fare del suo cuore un luogo di barbarie». Il sacerdote si è rivolto in modo particolare ai giovani presenti: «La vita è sacra, altrimenti è davvero la barbarie. Solo Cristo ha il potere di liberarci della morte qualsiasi forma essa assuma».

Per ragioni di prevenzione di ordine pubblico, a seguire e monitorare lo svolgimento, come accade in casi del genere, c’erano carabinieri in divisa e in borghese.

Indagini ancora in corso

Sul fronte delle indagini, nonostante sia stato sottoposto a fermo il 46enne Salvatore Santangelo per gravi indizi di colpevolezza, il lavoro dei militari non è ancora concluso. Proseguono approfondimenti e acquisizioni di informazioni. Il fascicolo dell’inchiesta è ora sul tavolo della Procura di Enna, competente per territorio.

Il movente è stato indicato in una serie di dissidi tra il presunto omicida e la vittima per questioni legate a terreni e pascoli di ovini. Al vaglio degli inquirenti, episodi che si riferiscono agli ultimi due anni. L’ultima discussione è degenerata in lite. Ne è nato un inseguimento nelle strade di campagna. Santangelo, con la sua jeep, si è ritrovato affiancato al furgoncino in cui viaggiava Andolfi, e ha cominciato a sparare. Almeno tre colpi di pistola. Uno ha centrato il giovane al torace, come accertato pure dall’esame autoptico.

Il conducente del furgone – anche lui allevatore – ha proseguito la corsa fino all’ospedale di Biancavilla, ma il 20enne era già spirato durante il tragitto. Ai carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla è bastato poco per rintracciare Santangelo, che non era ancora rientrato a casa e che subito ha assunto un atteggiamento collaborativo.

Assistito dall’avv. Giuseppe Milazzo, si attende per lui una nuova convalida del fermo da parte del gip del Tribunale di Enna, dopo quello disposto in un primo momento a Catania. Resta chiuso in una cella del carcere catanese di piazza Lanza. Gli vengono contestati l’omicidio di Andolfi, il tentato omicidio del conducente del furgoncino e il porto illegale d’arma da fuoco.

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