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Cronaca

Il Comune e il “rifugio-lager”, esposto Codacons alla Procura

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di Alessandro Rapisarda

Approda in Procura il caso del presunto rifugio-lager realizzato dal Comune di Biancavilla in contrada Pozzillo per cuccioli di cane. Il Codacons, tramite l’avv. Giuseppina Chiara Reale, dirigente dell’Ufficio legale regionale dell’associazione, ha infatti presentato un esposto, chiedendo di aprire un’indagine per maltrattamento e abbandono di animali.

Erano stati i volontari della Lav e dell’Enpa a fare scattare un blitz sui luoghi, non sapendo però che il terreno privato in cui c’erano delle catapecchie utilizzate per raggruppare le povere bestiole era di fatto di pertinenza del Comune di Biancavilla con i vigili urbani che avrebbero dovuto curare gli animali.

Invece, secondo gli animalisti almeno 13 cani erano tenuti senza cibo né acqua e lasciati pieni di zecche, a dimostrazione che non era stato utilizzato nessun antiparassitario.

LEGGI L’ARTICOLO

La Lav e l’Enpa contro il Comune: «Tiene un rifugio-lager per cani»

«Adesso si spera –scrive in una nota il Codacons– che venga fatta luce sulla vicenda onde evitare che cuccioli di animali vengano maltrattati e abbandonati come spazzatura».

Anche Lav ed Enpa avevano annunciato una denuncia alla Procura della Repubblica di Catania contro l’amministrazione comunale. Dal suo canto, l’assessore al Randagismo, Luigi D’Asero, aveva dichiarato a Biancavilla Oggi di volere effettuare un sopralluogo per verificare le criticità.

La Giunta Glorioso e il corpo di polizia municipale sono state in diverse occasioni al centro di precise accuse della Lega Antivivisezione sul fronte della gestione del randagismo. Settore che, secondo i vertici Lav, è caratterizzato a Biancavilla da continue violazioni delle normative.

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Cronaca

Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne

L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito

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Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.

Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.

All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.

L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.

Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.

I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.

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