Politica
M5S: «Rinazze, azioni spregiudicate» Tra poche ore importanti novità?


La deputata Angela Foti nell’intervento a Piano Rinazze
Il gruppo parlamentare dei pentastellati scrive al presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, sul caso degli impianti di trattamento dei rifiuti a sud del paese. Ma non risparmia critiche verso Glorioso. Senza mezzi termini.
di Vittorio Fiorenza
L’attacco del Movimento Cinque Stelle è frontale: sindaco e Giunta di Biancavilla accusati di spregiudicatezza, in riferimento ai progetti dei due impianti di trattamento dei rifiuti a Rinazze. Ad intervenire è il gruppo parlamentare all’Ars, che ha fatto proprie le istanze e le osservazioni di imprese e commercianti, ambientalisti, ricercatori e semplici cittadini, preoccupati che Rinazze possa trasformarsi in «pattumiera di mezza Sicilia». I pentastellati fanno approdare alla Regione il caso e in una missiva indirizzata al presidente Rosario Crocetta spiegano ed elencano le ragioni del no.
I parlamentari M5S ne hanno anche per gli amministratori locali: «L’operato dell’amministrazione comunale, tra l’altro sottoscrittrice del Patto di Fiume-Valle del Simeto, che la impegna “all’attuazione dei principi dell’economia sostenibile e solidale” e che tra gli obiettivi prevede l’adesione alla Strategia Rifiuti Zero, palesa, oltre all’evidente incoerenza con gli impegni assunti con il Patto di Fiume, l’assoluta assenza di una concertazione».
Secondo il M5S «appare evidente la spregiudicatezza dell’azione del sindaco e della Giunta comunale in spregio agli accordi presi con le comunità limitrofe, con i propri cittadini e le associazioni e in difformità con le vigenti normative regionali, nazionali e comunitarie che, se dovessero essere disattese con atti successivi, sarebbero certamente sottoposte al vaglio di un giudice in sedi legali e comunitarie».
Dal Comune, l’addetto stampa del sindaco Giuseppe Glorioso fa sapere che «si sta lavorando per individuare una soluzione secondo quanto concordato nelle diverse riunioni con imprenditori e associazioni». Da qui, la scelta di non polemizzare con il M5S.
Già nelle prossime ore, poi, potrebbero esserci delle novità. Si potrebbe arrivare a ritirare il parere urbanistico favorevole espresso dal funzionario Maria Cristina Bisogni dato al progetto della società Greenex. L’annullamento, in autotutela, è stata una delle prime istanze del comitato “Rinazze”, contenuta pure nell’ordine del giorno proposto da Forza Italia ed Alternativa popolare ed approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale. Se ci fosse il ritiro di quel parere che tante polemiche ha sollevato, sarebbe una prima battaglia vinta dallo schieramento che si oppone ai rifiuti. Resta inteso che altri 27 enti dovranno esprimersi e l’ultima parola ce l’ha la Regione.
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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22 Giugno 2017 at 22:46
Come ho detto in precedente comunicato…il gioco delle tre carte tutti sanno tutti firmano e’ nessuno chiede scusa ai propri cittadini….come fa un funzionario a firmare senza conoscere il territorio??? Una mia opinione… I comitati dei cittadini dovrebbero fare un esposto in procura…e’ di una gravità assoluta !!!