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Operazione Reset, processo sprint: a due mesi dal blitz fissata udienza

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Su richiesta del pm Andrea Bonomo, il Gip Rosa Alba Recupido ha emesso decreto di giudizio immediato. Al centro dell’inchiesta, il pizzo sui funerali e il controllo del trasporto privato in ambulanza presso l’ospedale.

 

di Vittorio Fiorenza

Il blitz era scattato lo scorso aprile e per il prossimo luglio è già fissata l’udienza nella quale vengono chiamati in causa sei biancavillesi. I reati contestati sono l’estorsione aggravata e continuata e l’illecita concorrenza con minacce, ai danni del titolare di un’agenzia di pompe funebri. Ha imboccato una strada a scorrimento veloce, il processo scaturito dall’operazione antiracket “Reset”, condotta dai carabinieri della compagnia di Paternò.

Per le prove ritenute evidenti, su richiesta del pm Andrea Bonomo, il Gip Rosa Alba Recupido ha emesso decreto di giudizio immediato per Carmelo Vercoco, Alfio Petralia, Alfio Muscia, Angelo Girasole, Alberto Gravagna e Vincenzo Monforte. Tutti personaggi noti alle forze dell’ordine, alcuni di quali fanno riferimento al clan mafioso locale.

Il “pizzo” sui funerali e il controllo sul servizio di trasporto privato in ambulanza presso l’ospedale di Biancavilla sono gli elementi chiave dell’inchiesta.

Alle intercettazioni e all’attività investigativa dei militari si aggiungono pure le carte giudiziarie del precedente blitz “Onda d’urto”. Un’operazione gemella, più complessa ad articolata, che aveva scardinato tre gruppi criminali, ritenuti responsabili di estorsioni ai danni di un’altra impresa di pompe funebri, il cui titolare aveva collaborato con i carabinieri. In quanto testimone di giustizia, adesso si trova sotto protezione in una località segreta.

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Cronaca

Arrestato un biancavillese in Sardegna: sul suo camion 70 kg di marijuana

Circa 100 buste sottovuoto: se immessa sul mecato, la sostanza avrebbe fruttato oltre 100mila euro

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Un insospettabile. Forse proprio per questo è stato individuato per effettuare un servizio di corriere della droga, con il proprio autoarticolato. Ma non è sfuggito ai “radar” della Guardia di finanza, insospettivi dal suo atteggiamento nervoso.

Un 38enne di Biancavilla è stato fermato al porto “Isola Bianca” di Olbia, in Sardegna. Era in procinto di imbarcarsi sulla motonave diretta a Civitavecchia e Livorno.

Sul suo camion, carico di mobilio usato, le Fiamme gialle, con l’ausilio dei cani antidroga, hanno scoperto un grosso quantitativo di sostanza stupefacente: quasi 70 kg di marijuana. Erano contenuti in oltre 100 buste sottovuoto termosaldate, nascoste in alcuni divani da bar. Se immessa sul mercato, la droga avrebbe fruttato oltre 100mila euro.

I militari hanno, quindi, sequestrato la droga ed arrestato l’autotrasportatore per traffico di stupefacenti, per poi condurlo nel carcere di Nuchis.

A Biancavilla, l’uomo si era fatto “conoscere” per una vicenda privata che ha portato i carabinieri a denunciarlo per incendio doloso. Ma mai era stato “catalogato” a fatti o dinamiche di criminalità organizzata. L’episodio avvenuto in Sardegna ora è al vaglio degli inquirenti per ulteriori approfondimenti, nel tentativo di risalire ai committenti e alla destinazione del quantitativo di droga.

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