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Piazzale intitolato a Rosario Di Carlo, omaggio di Tom Perry a Saro Ruspa

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Il noto “alpinista scalzo” presente alla cerimonia a 25 anni dall’impresa compiuta dal biancavillese che, con la sua motopala, deviò la lava che minacciava Zafferana.

 

di Vittorio Fiorenza

C’era anche Tom Perry, il noto “alpinista scalzo”, a rendere omaggio alla memoria di Rosario Di Carlo e a quella sua impresa di venticinque anni fa che, con la sua motopala, deviò il corso della lava che minacciava Zafferana Etnea. Un abilissimo manovratore della pala meccanica: sempre pronto ad ogni emergenza eruttiva, ma anche ad intervenire in caso di forti nevicate.

A “Saro Ruspa”, biancavillese, scomparso nel 2010, è stato intitolato ora il piazzale attiguo al cimitero, sulla salita di via della Montagna, a Biancavilla. A scoprire la targa toponomastica, il sindaco Giuseppe Glorioso, il presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Cantarella, il prevosto, padre Pino Salerno, i familiari di Di Carlo con la moglie Alfina e i figli. Con loro, pure Tom.

«L’Etna è il vulcano più buono del mondo, Saro ha aiutato Madre Natura e Madre Natura ha aiutato Saro, persone come lui non moriranno mai se saranno ricordate come stiamo facendo oggi», ha detto l’uomo che ha scalato le vette del mondo a piedi nudi e che nel 2007 ha portato a termine la discesa dall’Etna.

Il “Piazzale Rosario Di Carlo” guarda proprio il profilo maestoso del Vulcano. Quel Gigante che Saro aveva fronteggiato, seduto sulla sua motopala, in quella “operazione tappo” del 1992 con cui tracciò un sentiero nella Valle del Bove (oggi riferimento per gli escursionisti) fino a deviare il corso delle lingue di fuoco che puntavano su Zafferana. Un lavoro prezioso per la protezione civile e i marines, impegnati sul campo.

Per questo, Di Carlo fu insignito del titolo di cavaliere dal presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro. Nel 2013, sull’Etna, in territorio di Milo, una stele in pietra lavica è stata dedicata a lui. E adesso, nella sua Biancavilla, un piazzale ricorda il suo nome.

© RIPRODUZIONE RISERAVATA

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In città

Fu lui a progettarla, ora la rotatoria è intitolata all’ing. Pietro Antonio Furnari

Cerimonia per ricordare il professionista biancavillese scomparso prematuramente a 49 anni

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La sua morte improvvisa, all’età di 49 anni, aveva suscitato profonda commozione a Biancavilla, nel gennaio del 2023. L’ingegnere Pietro Antonio Furnari erano un professionista noto ed apprezzato.

Adesso, l’amministrazione comunale ha intitolato in sua memoria la rotatoria di viale Cristoforo Colombo, che era stata progettata proprio dallo stesso Furnari.

Alla cerimonia, oltre al sindaco Antonio Bonanno, hanno preso parte i familiare del professionista: la moglie, i filgi, le due sorelle. Presente anche il deputato europeo Marco Falcone e l’ex sindaco Mario Cantarella.

«Ho sempre ammirato – ha detto il primo cittadino – la dedizione e il garbo dell’ing. Furnari assieme all’amore per la propria città. Lo spazio a lui intitolato ha il valore di un ringraziamento di tutta Biancavilla a un figlio eccellente, la cui parabola umana e professionale è stata troppo breve».

Nella targa in suo ricordo, la scritta: “Ingegnere, persona perbene, esempio di altruismo, onestà e lealtà”.

L’ing. Furnari si era occupato da diverse opere pubbliche per conto di vari enti, non solo in provincia di Catania, ma anche in altre aree località della Sicilia. Tra i progetti seguiti, quelli riguardanti interventi di riqualificazione dei plessi scolastici “Antonio Bruno”, “San Giovanni Bosco” e “Luigi Sturzo” a Biancavilla. Sempre nella sua città d’origine, ha seguiti i progetti di consolidamenti delle chiese “Sacro Cuore” e “Santa Maria dell’Idria” dopo i danni subìti dal terremoto dell’ottobre 2018.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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