Cronaca
Cronaca di un crollo annunciato, una parete della “Batia” in briciole


Le macerie dopo il crollo nella notte
Ennesimo cedimento strutturale ai danni della vecchia chiesa settecentesca. Un altro muro, attiguo all’edificio che ospita una scuola paritaria, presenta crepe ed elementi di pericolosità. Negli anni, tanti Sos. Mai nessun intervento.
di Vittorio Fiorenza
Un cedimento che ha sbriciolato una parete perimetrale della vecchia chiesa della Batia di Biancavilla. Un boato nella notte e un polverone sollevato dalla caduta di macerie. È la cronaca di un crollo annunciato. Anni di immobilismo e di assenza di interventi hanno determinato questa ulteriore ferita all’edificio di culto, che da decenni era già ridotto a rudere.
Si tratta ora di preservare e mettere in urgente sicurezza l’intera area, anche in considerazione del fatto che a fianco alla chiesa c’è una scuola paritaria che ospita un centinaio di bambini. La parete confinante con gli spazi di pertinenza della scuola presenta crepe evidenti ed è elevato il rischio che possa venire giù.
Gli allarmi suonati, nel corso degli anni, per denunciare lo stato di pericolosità di quel che rimaneva della chiesa settecentesca sono stati diversi. Ma in concreto, al di là degli impegni formali e di circostanza, nessun intervento si è registrato non soltanto per recuperare l’immobile ma nemmeno per potere evitare altri crolli.
Il primo Sos risale al settembre del 2000, quando i soci dell’associazione “Biancavilla Documenti” con il presidente Antonio Zappalà, muniti di videocamere e macchine fotografiche, entrarono all’interno del rudere per documentarne l’abbandono.
«Le mura sono in pessime condizioni di stabilità, vi è un serio pericolo: la struttura potrebbe crollare da un momento all’altro», riportava un articolo pubblicato allora dal quotidiano “La Sicilia”, che riportiamo qui sotto.
Oltre sei anni fa un accordo tra l’Arcidiocesi di Catania ed il Comune prevedeva l’assegnazione della chiesa a quest’ultimo ente per trasformarla in un centro culturale. Delle carte firmate restano soltanto le immagini a favore di telecamera.
Nulla di fatto nemmeno per la richiesta di un finanziamento da parte dell’amministrazione comunale, dietro sollecitazione e apposito progetto dell’associazione Symmachia, finalizzati al recupero della Batia, nell’ambito dell’iniziativa “bellezza@governo.it”. Una “trovata” del governo Renzi di cui non si hanno più notizie.
Così, un bene storico-architettonico è stato ridotto in calcinacci e quasi del tutto cancellato per farne un emblema dell’abbandono e della insensibilità per la tutela del centro storico.
Ritaglio de “La Sicilia” del 9 settembre 2000
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Cronaca
Condivise video hot di una donna, condannato ad un anno di reclusione
Sentenza di primo grado dopo 5 anni: per l’uomo cade l’accusa di stalking, assolti altri tre imputati

Trattamento illecito di dati personali e diffamazione aggravata: sono i reati per i quali il Tribunale di Catania ha condannato un biancavillese, ritenuto responsabile della diffusione di immagini hot di una donna, anche lei di Biancavilla.
Alla quarta sezione penale, il giudice Dora Anastati ha inflitto una pena (sospesa) di un anno di reclusione e 1000 euro di multa. L’imputato dovrà sostenere anche il pagamento delle spese processuali, il pagamento delle spese legali della vittima (quantificati in 2500 euro) e il risarcimento danni (da definire in sede civile).
L’uomo è stato assolto, invece, dall’accusa di stalking. La Procura aveva chiesto per lui una condanna a 2 anni di carcere.
Nello stesso procedimento, assolti per non aver commesso il fatto altri tre biancavillesi, accusati di diffusione illecita di foto intime ai danni di una seconda donna di Biancavilla. Per ciascuno di loro, il pm aveva chiesto 1 anno di reclusione.
Morbosità su WhatsApp e Messenger
La vicenda risale al 2019 (non esisteva ancora il reato del “revenge porn”) e, seppur per episodi distinti, ha coinvolto due donne di Biancavilla. Video e foto in pose e atteggiamenti erotici che le ritraevano sono stati diffusi senza il loro consenso, diventando virali tramite WhatsApp e Messenger.
Le vittime hanno raccontato agli inquirenti gli effetti devastanti della condivisione non autorizzata di quelle immagini. Una di loro, in particolare, ha riferito come la sua vita sia stata sconvolta e distrutta, in ambito familiare e lavorativo.
Le indagini si sono avvalse anche delle attività tecniche della polizia postale, tenendo conto dell’attivismo di profili anonimi. L’inchiesta si è poi allargata, per un imputato, all’ipotesi degli atti persecutori. Un’accusa non provata, circoscrivendo quindi la condotta illecita alla sola diffusione dei video erotici con conseguente diffamazione e violazione della privacy.
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Cronaca
Pedone investito da un’auto nel viale Europa: trasferito in codice rosso
Il malcapitato trasportato all’ospedale “San Marco” di Catania, intervento dei vigili urbani

Un pedone è stato investito all’incrocio tra via Montessori e viale Europa, a Biancavilla. Secondo le prime informazioni, l’uomo stava attraversando la strada quando è stato colpito in pieno da un’auto in transito.
Sul posto, intervento del servizio del 118, il cui personale ha riscontrato ferite al volto e alla testa al malcapitato. Necessario, quindi, il suo trasferimento in codice rosso all’ospedale “San Marco” di Catania.
È toccato alla polizia municipale regolare il traffico e avviare i rilievi necessari a ricostruire la dinamica dell’incidente.
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