Politica
Biancavilla “schiaffeggia” Renzi: eccoli in posa gli sconfitti del “sì”

Uno schiaffo forte e assestato. Biancavilla ha detto “no” a Renzi e al suo tentativo (fallito) di stravolgere la Carta Costituzionale. Lo ha detto con un 71,53% dei voti, ovvero con oltre dieci punti percentuali rispetto al dato nazionale. I biancavillesi che si sono espressi contro la riforma sono stati 6968 contro 2773 (pari al 28,47%) dei “sì”.
Un messaggio netto, senza possibilità di interpretazioni, che ha anche un forte valore politico riferito al Partito democratico.
Chi, a Biancavilla, si è mobilitato a favore del quesito referendario, non è stato ascoltato. I nomi e i volti degli sconfitti biancavillesi sono cristallizzati in una foto di gruppo in piazza Roma, in occasione della campagna referendaria, che resterà negli annali politici.
Gli sconfitti sono praticamente i vertici del potere comunale attuale: il sindaco Giuseppe Glorioso (che aveva aderito al Comitato della “Sinistra per il sì” con le parlamentari Raia e Albanella), il presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Cantarella, il capogruppo consiliare del Pd, Giuseppe Pappalardo, il segretario del partito, Giuseppe Milazzo, e l’avv. Giuseppe Furnari, indicato con altissima probabilità come uno dei prossimi candidati a sindaco. A fianco a loro, assessori e consiglieri comunali, come Vincenzo Mignemi e Alfredo La Delfa.
Ma è doveroso evidenziare che, anche a Biancavilla, all’interno del Pd ci sono stati dirigenti che hanno dissentito dalla linea ufficiale, schierandosi apertamente per il “no”. Tra questi, la Camera del lavoro di Alfio Petralia, promotrice di diverse iniziative di piazza.
Il fronte dei vincitori del “no”, a Biancavilla, è affollato di forze con sensibilità e motivazioni diverse contro la proposta di modifica costituzionale.
Tra i primi a mobilitarsi, ancor prima che venisse indicata la data del referendum, ci sono stati esponenti dell’area comunista, a cominciare da Antonio Bonanno e Piero Cannistraci, e il Movimento Cinque Stelle con volti già noti e l’aggiunta di una nuova schiera giovanile. Ad aggiungersi alle iniziative del “no”, diversi appuntamenti promossi da esponenti di Fratelli d’Italia e Forza Italia in piazza Roma.
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Istituzioni
Luigi D’Asero lascia la presidenza e il Consiglio: è il turno di Portale e Stissi
L’esponente del Movimento per l’Autonomia conclude un ciclo politico: «Accordi di maggioranza»

Luigi D’Asero si dimetterà a giorni da presidente del Consiglio Comunale di Biancavilla e anche dalla carica di consigliere.
Lo ha annunciato lui stesso nel corso di una conferenza stampa, motivando la scelta come un passaggio politico concordato con la coalizione di maggioranza e con il proprio gruppo politico, il Movimento per l’Autonomia.
Nello scranno più alto dell’assemblea cittadina andrà ora, secondo gli accordi, Fabrizio Portale. Per la carica di consigliere, D’Asero sarà sostituito dal primo dei non eletti del Mpa, Giuseppe Stissi.
Per l’occasione, davanti anche ad esponenti politici e assessori, D’Asero ha tracciato un bilancio dell’attività svolta: 60 delibere all’anno, quelle del Consiglio Comunale. Sicurezza urbana, salute pubblica, stesura dei regolamenti, adesione all’Unione dei Comuni: alcuni dei punti citati dal presidente uscente.
Quasi vent’anni di esperienza politico-istituzionale hanno consentito a D’Asero di ricoprire i ruoli di consigliere ma anche di assessore. «Con la mia presidenza si chiude un ciclo, le mie dimissioni nascono da accordi politici di maggioranza e impegni nei confronti delle forze che la compongono. Scelte concordate all’inizio della consiliatura», ha detto D’Asero, a tratti visibilmente commosso.
«Spesso la figura del presidente viene percepita in secondo piano, rispetto a quella di assessore, ma – ha specificato – non è affatto così e io ho avuto l’onore di ricoprirla in chiave “istituzionale”». In questo senso, D’Asero ha sottolineato il supporto dato all’unica componente di minoranza. Un supporto con una “firma di garanzia” che ha consentito all’esponente del Pd di presentare atti che, altrimenti, con una sola firma, per regolamento, non avrebbero potuto raggiungere l’ordine del giorno.
Un’ultima riflessione D’Asero l’ha voluta fare sulla distanza dei cittadini dal Palazzo. «Il contatto politico si è perso, c’è sfiducia da parte dei cittadini», ha detto, auspicando «una loro partecipazione attiva con un confronto diretto».
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Politica
Gli astenuti affossano i referendum: il 79% dei biancavillesi è rimasto a casa
I cittadini che si sono recati ai seggi elettorali sono stati appena 3686 su 18.151 aventi diritto

QUESITI | SI | NO |
Licenziamenti illegittimi | 94,58% | 5,42% |
Lavoratori piccole imprese | 94,05% | 5,95% |
Lavoro precario | 94,08% | 5,92% |
Sicurezza sul lavoro | 91,12% | 8,88% |
Cittadinanza italiana | 65,68% | 32,32% |
Fonte: Comune di Biancavilla
Quorum non raggiunto: referendum non validi. La consultazione, nelle due giornate di domenica e lunedì, è stata affossata dal forte astensionismo. Per quanto riguarda Biancavilla, il dato ha raggiunto la vetta del 78,78%.
Soltanto 3686 biancavillesi (1755 maschi e 1931 femmine) si sono recati alle urne. Su un totale di 18.151 aventi diritto, l’affluenza si è fermata quindi al 21,22%. Biancavilla ha fatto registrare, peraltro, un astensionismo più marcato rispetto al dato regionale e a quello nazionale.
I cinque quesiti referendari, come si vede dalla tabella in alto, riguardavano i diritti dei lavoratori e la cittadinanza per gli stranieri. Tematiche fondamentali, eppure il quorum è rimasto lontano.
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Alfredo (Nicolino)
6 Dicembre 2016 at 18:56
Unu cchiu pulitu di nautra!
jaffiu
6 Dicembre 2016 at 14:44
poi ci scordiamo tutto e alle prossime amministrative ce li ritroviamo di nuovo paro paro ,brutti amministratori ma purtroppo ancora vincitori.
Berlinguer
5 Dicembre 2016 at 22:55
Non vi vergognate di questa foto: tutti transfughi da altri partiti. Come siamo caduti in basso
Maria Cristna
5 Dicembre 2016 at 18:15
Non ho alcuna stima delle forze di centro-destra, non sono una grillina, ma a guardare i personaggi di questa foto capisci bene le ragioni non solo del no al referendum, mna anche le ragioni di una Biancavilla governata male, anzi non governata affatto. Glorioso e compagnia bella, ma quando ve ne andate? Troppo troppo scarsi. Al di là dei colori politici, credo siano necessari capacità tecniche, competenze, titoli di studio adeguati. Non basta essere votati, occorrono requisiti che non puoi improvvisare nemmeno se ottieni il 90% di consenso.
Antonio
5 Dicembre 2016 at 18:10
Questa immagine ha una capacità di raccontare i fatti che vale più di una lenzuolata di articolo. Biancavilla Oggi, siete unici a fare informazione vera, altro che copia e incolla di comunicati stampa. Seguite sempre questa linea e non tradite la fiducia di tanti assidui lettori. Vi seguo dall’inizio e il vostro successo è più che meritato.
enrico
5 Dicembre 2016 at 18:08
La foto sui sostenitori del si, è meglio di un fondo di Paolo Mieli
Alba
5 Dicembre 2016 at 17:50
La foto in se dice tutto su Biancavilla!!!!!