Cronaca
In preda all’alcol distrugge un’auto e poi fa resistenza ai carabinieri




L’auto parcheggiata in via Gramsci dopo la devastazione a colpi di mazzuolo
Prima un diverbio avuto con altre persone, poi la rabbia sfogata una volta tornato a casa. Un’escandescenza acuita dall’evidente stato di ebbrezza.
Un giovane 32enne ha poi rivolto la sua ira contro l’auto, una Audi, che il padre della sua compagna gli aveva dato in uso da poco. Con un mazzuolo ha completamente mandato in frantumi i vetri ed ammaccato la carrozzeria del mezzo che era parcheggiato in via Gramsci.
Una pattuglia di passaggio dei carabinieri del battaglione “Sicilia” ha notato le condizioni in cui era stato ridotto il veicolo. I militari sono risaliti subito al responsabile, non senza difficoltà a convincerlo a seguirli in caserma.
Trasportato alla stazione dei carabinieri di via Benedetto Croce, il 32enne, ancora in preda ai fumi dell’alcool, si è scagliato contro i militari, che hanno fatto scattare l’arresto per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Il giovane deve rispondere pure di maltrattamenti per la violenza verbale che avrebbe usato nei confronti della madre.
In attesa del giudizio per direttissima è stato trasferito presso la struttura dell’Opera Cenacolo Cristo Re di contrada “Croce al vallone”.
Nonostante sia descritto come un instancabile lavoratore e persona volenterosa, già in passato, a causa di un bicchiere di troppo, il giovane si è trovato nelle stesse condizioni e per questo era già noto ai carabinieri.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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