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Pignoramento di Riscossione Sicilia Interviene l’Agenzia delle entrate

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«Il Comune di Biancavilla non deve pagare alcuna cartella di 200 mila euro a Riscossione Sicilia. A metterlo nero su bianco, in modo inequivocabile, è l’Agenzia delle Entrate che ha già emesso un provvedimento di sgravio di oltre 133 mila euro, notificato nelle scorse ore a Riscossione Sicilia. A questa somma, dovranno aggiungersi tutti gli interessi accessori che sono da ritenere decaduti, calcolati, in questi anni, dall’agenzia di riscossione su un credito legato a compensazioni di Iva che, in realtà, non aveva ragione d’esistere nei confronti del Comune di Biancavilla. Infatti, nel provvedimento di sgravio dell’Agenzia delle Entrate si fa espresso riferimento alla sentenza della Commissione Tributaria Provinciale che, già nel 2010, aveva dato ragione al Comune di Biancavilla, accogliendo il ricorso presentato dall’Amministrazione comunale».

È quanto si legge in un comunicato stampa del Comune, in relazione alla vicenda, raccontata alcuni giorni fa da Biancavilla Oggi. Vicenda che aveva visto Riscossione Sicilia pignorare 234mila euro per una serie di cartelle che veniva sostenuto non essere pagate.

LEGGI L’ARTICOLO

Riscossione Sicilia senza pietà Pignorati 234mila euro al Comune

La giunta Glorioso ha conferito incarico alla tributarista Daniela Rubino per opporsi all’atto. Lo stesso legale si è già attivato per un’altra parte di somme –circa 34mila euro– che secondo il Comune sono non dovute.

«Il legale del Comune –prosegue la nota stampa– sta procedendo a chiedere, anche in questo caso, una misura sospensiva del provvedimento, in quanto diverse cartelle risultano già pagate dall’Ente, per altre, invece, sarà necessario presentare un ricorso alla Commissione Tributaria perché le somme si ritengono non dovute all’agenzia di riscossione».

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Politica

Sanità siciliana: l’ira Mpa, Lombardo e… il compleanno di Mancuso a Biancavilla

La festa per i 60 anni del sindaco di Adrano, presso il Beauty Garden, al centro dei retroscena di Repubblica

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La nuova sanità siciliana, disegnata dalle nomine dei vertici aziendali e ospedalieri targate Renato Schifani, ha sancito una serie di strappi nella maggioranza che sostiene il governo regionale. Tra gli scontenti, spicca Raffaele Lombardo, rimasto a mani vuote nella “sua” Catania.

Così, il leader autonomista riflette ed elabora le contromosse nei confronti di un governatore con cui non erano mancati motivi ed occasioni conflittuali. La Repubblica ricostruisce alcuni retroscena in casa Mpa. Il titolo all’interno dell’edizione palermitana: “L’ira di Lombardo messo all’angolo, a Biancavilla la cena dei ribelli”.

E in effetti, l’occasione per riunire i vertici e i parlamentari dell’Mpa (presente anche Gianfranco Micciché) è stata una festa di compleanno, organizzata – come risulta a Biancavilla Oggi – presso il ristorante Beauty Garden.

«Lombardo, rimasto a bocca asciutta nella scelta dei dirigenti della sanità catanese, al momento non parla. Ieri sera ha incontrato lo stato maggiore del Mpa, riunito a Biancavilla per il compleanno di Fabio Mancuso. Una festa diventata quasi congresso di partito, tra deputati regionali, sindaci, la new entry Micciché, ma anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, che ha risposto all’invito di Mancuso».

I 60 anni del sindaco di Adrano, dunque, occasione per riunire il Movimento per l’Autonomia sulla strategia futura da attuare alla Regione nei confronti del governatore. Così, scrive ancora Repubblica, «Lombardo, da Biancavilla, medita sulla prossima mossa. Che potrebbe arrivare già al primo disegno di legge all’esame di una Sala d’Ercole pronta a diventare Far West».

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