Cronaca
Un grave incidente sul lavoro, ferito un operaio di Biancavilla
L’episodio si è verificato in territorio di Paternò, l’uomo sarebbe caduto da un’altezza di 2 metri
Un 58enne biancavillese è rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro in contrada Rotornella, in territorio di Paternò, all’interno di un cantiere edile sito in un fondo agricolo della zona. Si trova ora ricoverato in prognosi riservata. Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto su cui stanno svolgendo gli opportuni accertamenti i carabinieri della locale compagnia, allertati subito dopo l’accaduto.
Da una prima ricostruzione, l’operaio, nel momento in cui si è verificata la disgrazia, stava effettuando dei lavori nei pressi di un muretto. A quanto sembra, l’uomo sarebbe scivolato, cadendo da un’altezza di circa 2 metri. Il biancavillese avrebbe sbattuto violentemente la testa. Non è chiaro se su una grossa pietra.
Il 58enne soccorso, in primis, dai colleghi, è stato successivamente raggiunto da un’ambulanza del 118, il cui personale medico, appurata la gravita della ferita riportato alla testa, ha allertato l’eliambulanza, che è atterrata non distante dal luogo dell’incidente. Trasportato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, l’uomo è stato intubato ed è in terapia intensiva, in prognosi riservata.
Carmelo Restifo, sindacalista della Fillea-Cgil, ha voluto fare visita di persona al lavoratore. «L’operaio si trova in terapia intensiva. Non è da escludere che il 58enne stesse lavorando in nero, ma saranno le forze dell’ordine a fare chiarezza. Fino a quanto le autorità preposte non adotteranno delle forti ed efficaci misure repressive assisteremo sempre più frequentemente a casi del genere».
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Cronaca
Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati
Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti
Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).
Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.
Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.
Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.
In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.
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