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Cronaca

Un grave incidente sul lavoro, ferito un operaio di Biancavilla

L’episodio si è verificato in territorio di Paternò, l’uomo sarebbe caduto da un’altezza di 2 metri

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Un 58enne biancavillese è rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro in contrada Rotornella, in territorio di Paternò, all’interno di un cantiere edile sito in un fondo agricolo della zona. Si trova ora ricoverato in prognosi riservata. Non è ancora chiara la dinamica dell’accaduto su cui stanno svolgendo gli opportuni accertamenti i carabinieri della locale compagnia, allertati subito dopo l’accaduto.

Da una prima ricostruzione, l’operaio, nel momento in cui si è verificata la disgrazia, stava effettuando dei lavori nei pressi di un muretto. A quanto sembra, l’uomo sarebbe scivolato, cadendo da un’altezza di circa 2 metri. Il biancavillese avrebbe sbattuto violentemente la testa. Non è chiaro se su una grossa pietra.

Il 58enne soccorso, in primis, dai colleghi, è stato successivamente raggiunto da un’ambulanza del 118, il cui personale medico, appurata la gravita della ferita riportato alla testa, ha allertato l’eliambulanza, che è atterrata non distante dal luogo dell’incidente. Trasportato all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, l’uomo è stato intubato ed è in terapia intensiva, in prognosi riservata.

Carmelo Restifo, sindacalista della Fillea-Cgil, ha voluto fare visita di persona al lavoratore.  «L’operaio si trova in terapia intensiva. Non è da escludere che il 58enne stesse lavorando in nero, ma saranno le forze dell’ordine a fare chiarezza. Fino a quanto le autorità preposte non adotteranno delle forti ed efficaci misure repressive assisteremo sempre più frequentemente a casi del genere».

LEGGI L’ARTICOLO

Operaio caduto in cantiere, le puntualizzazioni dei familiari

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Cronaca

Stranieri sfruttati sul lavoro: nei guai biancavillese a capo di una cooperativa

L’uomo, presidente del Consiglio di amministrazione, denunciato assieme ad altre due persone

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Un 32enne di Biancavilla, con precedenti penali, è fra i tre denunciati dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania nell’ambito di controlli contro lavoro irregolare e caporalato. L’uomo, presidente del consiglio di amministrazione di una cooperativa agricola, è ritenuto responsabile di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

I controlli hanno portato alla luce un sistema illecito di reclutamento e impiego della manodopera. Le vittime sono due lavoratori stranieri in condizioni di forte vulnerabilità.

Oltre al biancavillese, sono sotto indagine un 38enne marocchino residente ad Adrano, incensurato, che agiva come caporale e intermediario per conto della stessa cooperativa, e un altro 38enne di Scordia, con precedenti, che di fatto collaborava con l’azienda.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, i lavoratori extracomunitari venivano impiegati in condizioni lavorative ritenute altamente degradanti. Evidenziati retribuzioni ben al di sotto di quanto previsto dal contratto collettivo nazionale, turni di lavoro eccessivi e ambienti privi delle minime misure di sicurezza.

L’indagato di origini marocchine è inoltre accusato di estorsione. Avrebbe minacciato uno dei due lavoratori di licenziamento se non gli avesse restituito parte della già esigua paga percepita.

A conclusione delle attività, i due lavoratori sono stati affidati a una struttura protetta, gestita da un’organizzazione internazionale per le migrazioni. Adesso potranno ricevere assistenza e protezione.

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Cronaca

Evade dai domiciliari per le sigarette alla moglie: «È un inferno se non fuma»

Singolare “giustificazione” di un 52enne residente a Biancavilla in giro con la bicicletta a Catania

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I carabinieri della stazione di Catania Playa hanno arrestato un pregiudicato 52enne, residente a Biancavilla ma domiciliato a Catania, nella zona di Ippocampo di Mare. L’uomo doveva trovarsi ai domiciliari per reati contro il patrimonio. Però, i militari lo hanno sorpreso mentre, in bici, percorreva via San Francesco La Rena. Ha tentato di passare inosservato con il volto coperto da cappuccio e sciarpa, ma è stato fermato e identificato.

Di fronte alla constatazione della violazione, il 52enne ha cercato di giustificare la sua presenza fuori casa con una spiegazione singolare. Ha sostenuto di essere uscito per acquistare le sigarette alla moglie, una “accanita fumatrice” che, in mancanza di nicotina, si sarebbe irritata al punto da trasformare la giornata in un “inferno domestico”.

Una giustificazione che non ha però evitato l’arresto, eseguito sulla base degli elementi raccolti e ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato il provvedimento e disposto il ripristino della misura degli arresti domiciliari.

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