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Per chi non ha pagato tasse o tributi arriva il “baratto amministrativo”

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Approvato dal Consiglio Comunale il regolamento, proposto dal Nuovo Centrodestra, per consentire ai cittadini di “sdebitarsi” con il Comune, effettuando lavori di pubblica utilità. Tocca ora alla Giunta Glorioso attuarlo.

 

di Vittorio Fiorenza

Via libera dall’assemblea cittadina di Biancavilla al baratto amministrativo, l’escamotage legale, previsto dal decreto “Sblocca Italia”, per mettersi in regola con tasse e tributi non pagati senza spendere un centesimo.

Il principio è semplice: coloro che non hanno versato il dovuto (e abbiano un Isee non superiore a 8500 euro), possono sdebitarsi con il Comune di Biancavilla, svolgendo un’attività di pubblica utilità a favore dell’ente in un numero di ore sufficienti per coprire l’importo che il cittadino avrebbe dovuto versare.

Le modalità sono state inserite in un regolamento di nove articoli che il Consiglio Comunale ha ora approvato all’unanimità.

Un passaggio fondamentale dei consiglieri, ma non ancora sufficiente per la realizzazione della decisione politica. Tocca ora all’amministrazione Glorioso attivarsi, pubblicando un bando ed individuando le attività da fare svolgere, affinché il regolamento possa essere applicato e consentire ai cittadini di prestare la propria mansione sociale in alternativa al pagamento delle tasse.

L’esperienza e la prassi degli ultimi anni mostrano che tante decisioni prese anche all’unanimità dai gruppi consiliari siano diventate poi lettera morta per il mancato riscontro applicativo da parte della giunta e del sindaco. Difficile prevedere e misurare, inoltre, la disponibilità dei cittadini a richiedere questa forma di “baratto” per mettersi in pace con tasse e tributi comunali non versati.

La proposta del regolamento era stata avanzata dai consiglieri Ada Vasta e Mario Amato del Nuovo Centrodestra, sostenuti dal resto della minoranza. Ma in fase di trattazione, sia in commissione che in Consiglio, è stata recepita pure dai gruppi di maggioranza.

La consigliera Vasta a Biancavilla Oggi: «Siamo in ritardo sulla tabella di marcia perché già entro aprile bisognava potere presentare istanza al bando. Sappiamo che tutti i regolamenti approvati, poi non sono stati applicati dall’amministrazione. La speranza nostra è che il sindaco dia ascolto all’intero Consiglio (compresi dunque i suoi sostenitori) e dia attuazione al regolamento perché fondamentale per le fasce deboli ed utile per l’ente. L’amministrazione deve dimostrare di essere capace di utilizzare questo strumento».

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Politica

L’Ortopedia chiude a Biancavilla? Il “no” del Pd: interrogazione all’Ars

L’atto parlamentare, con Ersilia Saverino prima firmataria, investe il presidente Schifani e l’assessore Volo

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© Foto Biancavilla Oggi

Il paventato accorpamento del reparto di “Ortopedia e Traumatologia” dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla a quello del “Santissimo Salvatore” di Paternò solleva perplessità e prese di posizione.

Il Partito democratico ha presentato, tramite il gruppo all’Ars, un’interrogazione (prima firmataria la deputata Ersilia Saverino) rivolta al governatore Renato Schifani e all’assessore alla Salute, Giovanna Volo.

I parlamentari chiedono un intervento per scongiurare una decisione simile e, anzi, di potenziare l’Ortopedia di Biancavilla «per scongiurane la chiusura per una adeguata gestione della sanità pubblica, a salvaguardia del diritto alla salute e all’accesso alle cure e all’assistenza», In quest’ottica si sollecita di rettificare la riforma della rete ospedaliera «in modo da assicurare ai presidi ospedalieri più piccoli un numero congruo di posti letto e di personale sanitario destinando ad essi maggiori risorse finanziarie pubbliche al fine di garantire il decoro e la dignità dei pazienti».

L’ospedale di Biancavilla, punto di riferimento per oltre 100.000 abitanti di tre province (Catania, Enna e Messina), vanta strutture all’avanguardia, tra cui sale operatorie con flusso laminare e un reparto di Rianimazione. Tuttavia, la scelta di accorpare il reparto al presidio di Paternò è motivata dall’Asp con esigenze di ottimizzazione del personale e miglioramento delle performance sanitarie.

Il gruppo dei “Democratici per Biancavilla”, che ha sollecitato l’interrogazione parlamentare, ha definito «illogica e penalizzante» l’eventuale accorpamento dei reparti. Il trasferimento a Paternò, infatti, lascerebbe scoperta l’area pedemontana e dell’entroterra, mentre il “Santissimo Salvatore” si trova a pochi chilometri dal più attrezzato “Garibaldi” di Catania.

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