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Cronaca

Rubata a S. M. di Licodia la merce per i poveri trovata alle Vigne

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Emergono ulteriori dettagli sulla notizia anticipata da Biancavilla Oggi. Una parte degli alimenti è stata rubata ad un’associazione evangelica che opera per i bisognosi. Denunciato per ricettazione un 22enne, imparentato con il boss Giuseppe Mazzaglia, ucciso nel 2010.

 

di Vittorio Fiorenza

Parte degli alimenti con marchio “Unione Europea” trovati illegalmente in casa di un pregiudicato di Biancavilla proviene dal deposito di un’associazione evangelica di Santa Maria di Licodia che opera a favore dei bisognosi. Nei giorni scorsi, il gruppo di volontari ne aveva denunciato il furto.

È l’ulteriore dettaglio che emerge alla notizia, anticipata da Biancavilla Oggi, sul ritrovamento in una casa di contrada “Crocifisso”, in zona “Vigne”, di scatoloni con merce destinata a centri di accoglienza e associazioni di volontariato per famiglie indigenti o migranti (LEGGI L’ARTICOLO).

Ad essere denunciato per ricettazione è stato un 22enne, già noto alle forze dell’ordine, imparentato con il boss Giuseppe Mazzaglia “Fifiddu”, ammazzato nel 2010.

Il blitz era scattato con l’ausilio dei carabinieri della stazione di Biancavilla, del reparti cinofili di Nicolosi e del battaglione “Sicilia” perché si sospettava la presenza di armi e droga in casa del giovane. L’operazione, da questo punto di vista, ha dato esito negativo.

Ma dalla perquisizione dell’abitazione (attigua a quella in cui si è consumato il delitto di Alfio Longo per mano della moglie Enza Ingrassia) sono state notate queste confezioni di alimenti, non in commercio perché riservate a scopo umanitario.

Il 22enne non ha dato informazioni utili sulla loro provenienza, ma approfondimenti dei militari hanno accertato che parte della merce è risultata rubata a Santa Maria di Licodia. L’altra parte è ancora da accertare e non si escludono sviluppi e ulteriori risvolti.

I carabinieri hanno sequestrato, in particolare, 50 barattoli di fagioli, 12 barattoli di confettura, 5 confezioni di latte, 100 kg di pasta e riso. La merce è stata già restituita all’associazione licodiese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Sequestrata dai carabinieri un’officina abusiva: denunciato un 59enne

L’uomo dovrà restituire allo Stato anche 21.850 euro di reddito di cittadinanza già percepito

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Denunciato in stato di libertà un 59enne biancavillese, con precedenti. Secondo quanto accertato dai carabinieri, deve rispondere di esercizio abusivo della professione, gestione e smaltimento illecito di rifiuti e indebita percezione del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, l’uomo, ufficialmente disoccupato, aveva allestito, senza alcuna autorizzazione, un’officina meccanica all’interno di un garage di proprietà del padre. Un locale situato in periferia. Occupata abusivamente anche parte della strada pubblica, utilizzata per parcheggiare, su carrelli elevatori e cavalletti, le autovetture da riparare.

Lungo la via in questione, i militari hanno quindi trovato diverse automobili, parzialmente smontate e con il cofano motore aperto, nonché un furgone con il cassone alzato, suddiviso in più pezzi.

All’interno del garage sono stati, invece, rinvenuti gli “attrezzi da lavoro” e molti rifiuti speciali, tra cui parti di motori di autovetture, oli e batterie esauste.

L’officina è stata, quindi, posta sotto sequestro e i veicoli in riparazione sono stati riaffidati ai proprietari, ignari che l’attività fosse irregolare.

Lo stesso carrozziere abusivo è stato, infine, deferito anche per aver illegittimamente incassato il sussidio pubblico del reddito di cittadinanza. Al riguardo, i carabinieri hanno proceduto, coordinandosi con l’Inps, all’immediata revoca del beneficio, con efficacia retroattiva, nonché all’avvio dell’iter di restituzione di quanto indebitamente ricevuto. Il 59enne, pertanto, dovrà riconsegnare alle casse dello Stato ben 21.850,00 € riscossi tra maggio 2019 e aprile 2023.

I cittadini residenti nella zona, che d’ora in poi potranno finalmente godere del decoro urbano ripristinato in quella via, hanno ringraziato i Carabinieri per il loro operato.

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