Cronaca
Una bomba di guerra sul davanzale Artificieri in via Vittorio Emanuele
“Strano” ritrovamento in pieno centro storico, a Biancavilla. A dare l’allarme è stata la proprietaria di casa, che ha notato l’ordigno, risalente al periodo della seconda guerra mondiale, poi fatto brillare in una cava.
di Mary Sottile
L’ha trovata sul davanzale dell’abitazione di cui è proprietaria e che non usa da tempo. Per caso, tornata a Biancavilla, una donna di Catania, ha subito notato quello strano oggetto, poggiato sul davanzale di una finestra, di quell’abitazione in pieno centro storico, in via Vittorio Emanuele.
Le è bastato guardarlo per capire che non era un oggetto come tutti gli altri, che quello che aveva davanti era un ordigno bellico. E non si sbagliava.
Lanciato l’allarme, con l’intervento sul posto dei carabinieri della stazione di Biancavilla, è bastata una semplice occhiata dei militari dell’Arma per capire che quell’oggetto era una bomba a mano, di fabbricazione italiana, risalente al periodo della seconda guerra mondiale.
Da qui la richiesta di intervento degli artificieri antisabotaggio del comando provinciale di Catania che hanno subito accertato l’integrità della bomba, anche se lo stato di conservazione non era buono.
Temendo, comunque, in una possibile esplosione, gli artificieri hanno preso e portato via la bomba a mano e l’hanno poi, fatta brillare all’interno di una cava, sempre nel territorio di Biancavilla.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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