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Cronaca

Blitz tra Adrano e Biancavilla: 28 arresti per droga, furti, rapine

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Nuovo blitz della polizia tra Adrano e Biancavilla. L’operazione, denominata “Adernò”, ha portato a 26 persone arrestate (altre due, di Adrano, sono ancora irreperibili perché all’estero), ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro il patrimonio, rapine, sequestro di persona e furti, nonché reati in materia di armi.

Le investigazioni condotte dalla Squadra Mobile di Catania e dal Commissariato di Adrano hanno consentito di far luce su un vasto traffico di stupefacenti e su numerose rapine (ad autotrasportatori e ad anziani).

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Vito Amoroso

Tra gli arrestati, per il suo ruolo di primo piano, spicca il nome di Vito Amoroso, biancavillese, 48 anni, già sottoposto agli arresti domiciliari, già coinvolto negli anni ’90 nelle operazioni antimafia relative al clan Toscano, Mazzaglia, Tomasello alleato con i Santapaola-Ercolano. Amoroso era stato arrestato dalla Squadra Mobile il 2 agosto 2013 per detenzione illegale di armi clandestine, munizionamento, nonché possesso di documenti di identificazione falsi e ricettazione dei medesimi. Nella sua abitazione, all’epoca domiciliato a Catania, sono stati sequestrati armi, munizioni e documenti contraffatti, che erano stati occultati all’interno di una borsa termica.

Altro nome di rilievo in questa operazione è quello di Francesco Rosano, adranita, figlio  del più noto Vincenzo (cl. 1968), detenuto, a capo dell’omonimo gruppo, tratto in arresto il 21 aprile dalla Squadra Mobile, in collaborazione con il Commissariato di polizia di Adrano, in quanto destinatario di ordine di esecuzione per la carcerazione, emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Catania, dovendo espiare la pena di 4 anni di reclusione per associazione per delinquere di stampo mafioso. Vincenzo Rosano era stato arrestato il 4 maggio 2009 nell’ambito dell’operazione “Terra Bruciata” nei confronti di appartenenti alla cosca Santangelo ed alla cosca Scalisi gravemente indiziati, avario titolo, dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio, estorsione ed in materia di armi.

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La conferenza stampa in Procura, a Catania

I nomi e le foto degli arrestati
AMOROSO Vito (cl. 1967), pregiudicato, già ai domiciliari per altra causa
BONACCORSO Maurizio (cl.1974), pregiudicato
BUA Emanuel (cl.1990), inteso “Billy”, già ai domiciliari per altra causa
BULLA Alfredo (cl. 1984), inteso “a zotta”, pregiudicato, sorvegliato speciale
CUTRUNEO Gioacchino (cl. 1982), pregiudicato
DI STEFANO Sebastiano Mario (cl. 1989), pregiudicato
FALLICA Salvatore (cl. 1973), pregiudicato
LA MANNA Alessio (cl.1988), pregiudicato, già ai domiciliari per altra causa
LA MANNA Carmelo (cl.1986), pregiudicato
LA MANNA Davide (cl.1990), pregiudicato, sorvegliato speciale
LO CICERO Angelo (cl. 1975), inteso “riricato”, pregiudicato, già detenuto
LONGO Salvatore (cl.1976), pregiudicato, già detenuto per altra causa
MAURO Giuseppe (cl.1945)
MAZZAMUTO Salvatore (cl. 1983), pregiudicato
NICOTRA Giulio (cl. 1989), pregiudicato
PETRONIO Pierdario (cl. 1984), pregiudicato
PIGNATARO Giuseppe (cl. 1984), pregiudicato
PITERA’ Salvatore (cl. 1966), pregiudicato
RICCA Salvatore (cl.1986), inteso “passuluni”, pregiudicato, già detenuto
ROSANO Francesco (cl. 1990), inteso “Ciccio Pipituni”, pregiudicato
SANTANGELO Pietro (cl. 1976), inteso “Pietro 48”, pregiudicato, già ai domiciliari
SCUTO Andrea (cl. 1970), pregiudicato
TETTO Paolo (cl. 1968), pregiudicato, già detenuto per altra causa
VENTURA Alfio (cl.1986), inteso “u cinisi”, pregiudicato, già detenuto per altra causa
VENTURA Angela (cl.1982), per la quale sono stati disposti gli arresti domiciliari
ZIGNALE Antonino (cl.1987), inteso “u ruvettu”, pregiudicato

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Cronaca

Operazione “Ultimo atto”, avviato il processo anche per altri sei imputati

Segue il rito abbreviato un altro troncone, con il presunto reggente del clan e 12 suoi picciotti

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Prima udienza dibattimentale del processo scaturito dall’operazione antimafia “Ultimo atto”, condotta dai carabinieri a Biancavilla, nel settembre 2023. Alla prima sezione penale del Tribunale di Catania (presidente Riccardo Pivetti) al via il processo a carico di sei imputati: Carmelo Militello, Nicola Minissale, Ferdinando Palermo, Alfredo Cavallaro, Maurizio Mancari e Francesco Restivo. Altri 13 seguono, invece, il rito abbreviato e per i quali la Procura ha chiesto condanne per 125 anni complessivi di reclusione. Si tratta del gruppo che fa capo a Pippo Mancari u pipi (anche lui imputato in abbreviato, per il quale sono stati chiesti 12 anni di reclusione).

Siamo alle udienze interlocutorie: si procederà ora alle richieste di prova e al conferimento ai periti per la trascrizione delle intercettazioni. Dialoghi telefonici ed ambientali che hanno fatto emergere un organigramma con vecchie facce e giovani rampanti e una rete di affari illeciti.

Non soltanto estorsioni (ai danni di sei imprenditori e commerciati, oltre che agli ambulanti e ai giostrai della festa di San Placido). Ma anche traffico e spaccio di droga: un mercato sempre fiorente. E poi, la cosiddetta “agenzia”. Due società di trasporto su gomma, che, secondo gli inquirenti, per lunghi anni era stata nelle mani dei clan di Adrano e Biancavilla, imponendo il monopolio assoluto nei servizi rivolti soprattutto ad imprese della lavorazione di agrumi. Carmelo Militello e Ferdinando Palermo, in particolare, sarebbero i due uomini chiave della “agenzia”. Un’attività sottoposta a sequestro finalizzato alla confisca per un valore di circa 3 milioni di euro.

Gli altri componenti del gruppo che hanno scelto il rito abbreviato sono, oltre a Pippo Mancari: Giovanni Gioco, Salvatore Manuel Amato, Placido Galvagno, Piero Licciardello, Mario Venia, Fabrizio Distefano, Nunzio Margaglio, Alfio Muscia, Carmelo Vercoco, Cristian Lo Cicero e Marco Toscano. Imputato è anche Vincenzo Pellegriti, che del gruppo si è disassociato, entrando nel programma di protezione per i collaboratori di giustizia. Le sue dichiarazioni sono state utilissime all’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo.

In entrambi i procedimenti si sono costituiti parte civile il Comune di Biancavilla (su delibera della Giunta del sindaco Antonio Bonanno, rappresentata dall’avv. Sergio Emanuele Di Mariano) e l’associazione Libera Impresa (rappresentata dall’avv. Elvira Rizzo). Non figura, invece, nessuna delle vittime di estorsione. Assenti: come da consueta tradizione omertosa.

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