Cronaca
Tentato omicidio nel viale Europa: sei spari che riportano agli anni ‘80

Bersaglio di due sicari, in sella ad uno scooter Honda SH 300, è stato Giuseppe Mancari ‘u pipi, 67 anni, da qualche anno uscito dal carcere e sorvegliato speciale. Già condannato per fatti legati al famigerato “Triangolo della morte”, quando comandava il clan Gurgone.
di Vittorio Fiorenza
L’obiettivo dei sicari era “Pippu ‘u pipi”, nome che riporta Biancavilla ai turbolenti anni ’80, quando in paese Cosa Nostra catanese poteva contare sul clan Gurgone. La storia che ridiventa cronaca. Giuseppe Mancari, 67 anni, l’ha scampata, nonostante sia stato fatto bersaglio di una pioggia di piombo. Almeno sei colpi di pistola calibro 7.65 sparati da distanza ravvicinata, davanti ad un panificio di viale Europa, a mezzogiorno.
Tre pallottole sono finite sulla sua auto, una Fiat Stilo, dietro la quale ha trovato riparo, rimanendo illeso. Sono stati in due, con in testa caschi integrali, ad aprire il fuoco per poi fuggire via in sella ad uno scooter Honda SH 300. Grilletto premuto in pieno giorno in una zona trafficatissima: quanto basta per suscitare terrore, quando si sente ancora l’eco delle “48 ore di fuoco” con gli omicidi di Agatino Bivona e di Nicola Gioco, nel gennaio 2014.
Difficile al momento stabilire se si tratti di un chirurgico avvertimento o di un bersaglio mancato da mani tremolanti e poco precise. Certo è che lo scenario che si sono trovati davanti i carabinieri è quello del classico agguato di mafia. Il curriculum di Mancari, poi, non lascia alternative.
Negli anni ’80, c’è stato un periodo in cui sarebbe stato reggente, assieme a Giuseppe Longhitano ‘u zizzu (ucciso a Paternò), del clan biancavillese, tradizionale avamposto della famiglia Santapaola. Condannato per fatti legati al famigerato “Triangolo della morte”, ad inizio degli anni ’90 è stato sottoposto pure in carcere al regime del 41 bis. Da qualche anno era un sorvegliato speciale. In quali modi e ambiti si stesse muovendo è quello che tentano di capire gli investigatori per contestualizzare l’episodio di viale Europa.
Da una primissima analisi, a pistola ancora fumante, l’agguato all’esponente della vecchia guardia sembra collocarsi in quella ebollizione criminale che ha creato una frattura nel clan Toscano-Mazzaglia-Tomasello, resa plateale nel 2010 con l’omicidio del boss Giuseppe Mazzaglia “Fifiddu”. Da qui, una reazione a catena e un ping pong sanguinario che in cinque anni ha registrato cinque morti ammazzati, senza contare –come emerge dagli atti dell’operazione “Garden” di un anno fa– almeno due omicidi sventati.
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Cronaca
Droga e violazioni stradali: 30 carabinieri in azione a Biancavilla
Posti di controllo lungo le vie principali del paese: elevate quasi 10mila euro di sanzioni

Contrasto all’illegalità diffusa e incremento della sicurezza: questi gli obiettivi dei Carabinieri di Paternò, che nei giorni scorsi hanno svolto un articolato servizio straordinario a largo raggio a Biancavilla con il supporto dei colleghi della C.I.O. del 12° Reggimento Sicilia.
Il servizio ha impiegato più di 30 militari, che hanno rivolto la loro attenzione a differenti settori d’intervento: dal consumo di droghe alle norme in materia di circolazione stradale. Posti di controllo sono stati effettuate da diverse pattuglie lungo le vie principali di Biancavilla, in particolare in piazza Annunziata e via Vittorio Emanuele.
Segnalati alla Prefettura due giovani, un licodiese e un biancavillese. Passeggiavano nella strada principale e alla vista dei militari hanno cambiato direzione di marcia. Inevitabile la perquisizione. Trovate nelle loro tasche alcune dosi di marijuana, immediatamente sequestrate.
In una seconda fase, pattuglie impegnate nel contrasto alle condotte di guida irresponsabili. In quest’ambito, identificate circa 70 persone, controllati 35 veicoli ed elevate numerose sanzioni per le violazioni del Codice della strada. Riscontrata l’assenza di casco da parte di scooteristi, auto senza assicurazione o revisione. Fermata un’auto con rimorchio carico di merci pericolose. Diciotto le sanzioni per complessivi 9.750 euro, oltre ad un fermo amministrativo per un veicolo.
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