Cronaca
Colpi di pistola nel viale Europa, almeno sei bossoli lasciati a terra

Colpi d’arma da fuoco nel viale Europa, a Biancavilla. Almeno sei bossoli trovati a terra, davanti al panificio “A maidda”. Un tentato omicidio in pieno stile mafioso. Il bersaglio sarebbe stato Giuseppe Mancari, 67 anni, da qualche anno uscito dal carcere, sorvegliato speciale e noto alle cronache degli anni ’80.
L’uomo pare fosse uscito dal panificio, quando in due, con il volto coperto da caschi integrali, avrebbero fatto fuoco con una pistola di calibro 7,65. Vistosi il fuoco addosso, l’uomo si sarebbe riparato sotto la sua auto, una Fiat Stilo. I due sono fuggiti via, in sella ad uno scooter risultato rubato a Catania.
La dinamica dell’accaduto, comunque, è tutta da ricostruire. Sul posto diverse pattuglie dei carabinieri della compagnia di Paternò e della stazione di Biancavilla. Al vaglio dei militari, le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona.
Da capire, quali fossero le reali intenzioni: semplice avvertimento o i sicari si sono rivelati non proprio esperti, fino al punto da mancare l’obiettivo? E poi: quali le ragioni dell’agguato? Una vendetta da servire dopo tanti anni? O un’azione dettata da eventuali movimenti nell’ambito criminale da parte del 67enne?
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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