Cronaca
Incidente nella notte sulla Ss 284: Fiat 127 contro auto dei carabinieri


Piomba sull’auto dei carabinieri a velocità, senza un accenno di frenata. L’anziano 84enne alla guida della sua Fiat 127 non si è neanche accorto della presenza dei militari, intenti a regolare la viabilità e a dare assistenza ad un camionista che per un guasto al motore era rimasto fermo con il suo articolato. L’impatto è stato violento con il mezzo dei militari, che a sua volta, nello spostamento, ha coinvolto una terza auto, una Mercedes Classe A.
È successo poco prima della mezzanotte nel tratto di Biancavilla della Strada Statale 284, in direzione Adrano. L’assenza di illuminazione a quell’ora della notte (che rappresenta peraltro uno degli elementi critici spesso lamentati per questa trafficatissima arteria) ha probabilmente contribuito a provocare l’incidente.
Per le ferite che ha riportato nel violento impatto, l’anziano è stato trasportato con un’ambulanza del servizio del 118 all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, dove adesso è ricoverato nel reparto di Ortopedia.
L’uomo resta sotto stretta osservazione, in prognosi riservata per politrauma. In particolare, ha riportato una profonda ferita ad una mano e una grave frattura al bacino.
Illesi i carabinieri che erano sul posto. Una delle altre persone presenti, invece, accortasi dell’arrivo a velocità della Fiat 127, ha avuto la prontezza di mettersi al sicuro, scavalcando il guardrail e finendo tra le sterpaglie. Accompagnata al pronto soccorso e sottoposta ad accertamenti, ha fortunatamente riportato soltanto qualche lieve ferita.
Ad effettuare i rilievi dell’incidente sono stati gli stessi carabinieri coinvolti, i quali sottolineano come tutti gli accorgimenti e le indicazioni del codice della strada per segnalare la loro presenza e quella del mezzo pesante in panne siano stati rispettati. Sul posto sono intervenuti pure i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano.
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Cronaca
Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro
Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»


Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.
Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.
La causa civile al Tribunale di Catania
Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.
Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.
Aperta la strada dell’indennizzo una tantum
Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.
«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.
«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».
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