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Cultura

Turi Ventura, a dieci anni dalla morte: un’indimenticabile maschera comica

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di VITTORIO FIORENZA

Dieci anni senza Turi Ventura. Tanto è passato dalla morte dell’attore amatoriale, protagonista di applauditissimi spettacoli teatrali dialettali con la compagnia “Quattro soldi”.

Scomparso nel 2005 all’età di 46 anni a causa di un malore improvviso, Turi Ventura, operaio edile, cominciò ad avvicinarsi alla recitazione in occasione di un corso serale presso la scuola media “Luigi Sturzo”.

Cimentandosi in commedie di autori locali ricche di comicità, nelle quali ogni biancavillese si riconosceva con i suoi difetti, le sue caricature, i suoi limiti, ma anche le sue virtù, Turi Ventura riusciva ad incarnare l’anima autentica dei suoi compaesani. Quasi un’analisi sociologica del biancavillese medio. Lo faceva con autoironia e saggezza. E per questo i biancavillesi lo amavano.

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Cultura

Biancavilla piange “Puddu” Tomasello: addio all’ultimo poeta contadino

Aveva 90 anni, è morto all’improvviso: numerosi i riconoscimenti e i premi per i suoi versi dialettali

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Don “Puddu” Tomasello se ne è andato. Era lui l’ultimo “poeta contadino” sulla scia di una nobile vocazione di versi dialettali Una tradizione che a Biancavilla nasce con Placido Cavallaro (vissuto tra il Settecento e l’Ottocento) e arriva fino a Placido Benina, grande amico di Tomasello.

Aveva 90 anni, Giuseppe Tomasello. Osservatore attento, cantore dei sentimenti più nobili, ma anche persona attiva calata nel suo tempo. È stato impegnato nella politica locale (tra le fila comuniste, partito per il quale ricoprì la carica di consigliere comunale) e nel mondo culturale (per anni tra gli animatori della rassegna “Sciuri di Mungibeddu”).

Numerose le sue poesie. Versi in lingua siciliana ma anche in italiano. Sull’amore e i sentimenti. E soprattutto su quel mondo rurale, che conosceva bene e al quale era profondamente legato fin dalla sua infanzia.

Di notevole importanza anche la produzione teatrale, sempre in dialetto: un vero scrigno storico-culturale sugli usi e i costumi di un tempo. Testi teatrali di prossima pubblicazione in un volume di Nero su Bianco Edizioni.

Innumerevoli pure i riconoscimenti e i premi che ha ottenuto in concorsi poetici regionali e nazionali. L’ultimo riconoscimento, datogli a Villa delle Favare dalla presidenza del Consiglio Comunale di Biancavilla, è stato il premio “Scanderbeg”. Recentissima è una rielaborazione di una sua poesia, “Figghiu di la me terra”, vincitrice nel 1990 del primo premio nazionale di poesia per tutte le regioni d’Italia. Una rielaborazione musicale creata dall’Intelligenza Artificiale, che qui ripubblichiamo. Con un refrain che suona adesso come l’eredità più autentica di don “Puddu” Tomasello: “Sugnu sicilianu e mi ni vantu…”.

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