Cronaca
Imprenditore evade dai domiciliari, arrestato tre volte in due mesi
A maggio, il primo arresto perché avrebbe chiesto il “pizzo” ad un dipendente sulla sua indennità di disoccupazione agricola. Due settimane dopo, la violazione dai domiciliari. Oggi, sorpreso in via Siracusa, di nuovo in manette.
di Vittorio Fiorenza
Di stare chiuso ed annoiarsi a casa non ne vuole proprio sapere. Nemmeno di fronte ad una precisa disposizione del giudice. E così, nel giro di due mesi, i carabinieri della stazione di Biancavilla lo hanno arrestato per la terza volta. Ordinata nuovamente la misura dei “domiciliari”. È quanto appreso da Biancavilla Oggi.
«Io a casa non ci resto, non mi interessa», avrebbe detto con tranquillità ai militari dell’Arma, che lo hanno sorpreso alle 7 del mattino in via Siracusa, in violazione della misura dei “domiciliari” impostagli.
Protagonista della vicenda è il 56enne Alfio Ricceri, imprenditore agricolo biancavillese, che a maggio fu arrestato con l’accusa di estorsione nei confronti di un suo dipendente, al quale avrebbe chiesto un “pizzo” di 300 euro sull’indennità di disoccupazione agricola.
Grazie alla collaborazione e alla denuncia della vittima, i carabinieri lo beccarono appena un minuto dopo avere intascato la somma di denaro. Da qui, gli arresti domiciliari in attesa del giudizio.
Due settimane dopo, però, i militari lo sorpresero fuori casa. Di nuovo manette ai polsi e ricollocazione ai “domiciliari”. Di soffiate arrivate ai carabinieri ce ne sarebbero state diverse che segnalavano l’uomo a passeggio. E così, oggi, di buon mattino, il terzo arresto.
Una condotta recidiva che in sede di giudizio peserà sull’eventuale pena da infliggere.
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Cronaca
Prende a pugni la moglie fino a farla sanguinare: arrestato un 46enne
La vittima trova il coraggio di denunciare, intervento dei carabinieri per bloccare un albanese
Pugni in testa e in faccia, fino a farla sanguinare. È l’ennesima storia di violenza contro una donna, a Biancavilla. Un 46enne di origini albanesi è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, ai danni della moglie 45enne.
La pattuglia è stata messa in allarme dalla vicina di casa della vittima. Sentendo delle urla, è uscita in strada e ha visto la donna che scappava con il volto pieno di sangue. Poco prima, infatti, la signora sarebbe stata aggredita dal marito che, tornato a casa ubriaco, dapprima avrebbe dato dei forti pugni al muro e poi se la sarebbe presa con lei.
La donna era in camera da letto e non avrebbe nemmeno compreso quali fossero le accuse mosse dal marito quando lui, invece, avrebbe iniziato a colpirla con pugni alla testa, tenendo un cellulare nelle mani.
Atti violenti pure all’ospedale
Quando i militari hanno raggiunto l’abitazione della vittima, un’ambulanza l’aveva già trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”. I carabinieri, quindi, sono entrati in casa sua per comprendere cosa fosse accaduto. Tracce di sangue notate sulle pareti dell’ingresso, sulle lenzuola in camera da letto e anche su un cellulare rotto lasciato per terra. In cucina, invece, l’aggressore era riverso in terra, ubriaco. Per questo è stato richiesto l’intervento al 118.
All’ospedale cittadino, i medici hanno dovuto ricucire una ferita alla tempia della signora mentre l’uomo ha aggredito verbalmente i medici e i carabinieri, fino a scagliarsi contro questi ultimi e colpendone uno con una manata al petto.
Bloccato e messo in sicurezza, i medici hanno potuto medicarlo, mentre la donna, dimessa, ha deciso di denunciarlo, raccontando la serie di vessazioni e angherie che avrebbe subito nel corso del loro matrimonio e decidendo di trasferirsi a casa di suo fratello. Il 46 enne è stato, perciò, arrestato e collocato ai domiciliari, in un’abitazione diversa da quella coniugale.
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