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Cronaca

«I bambini fanno troppo chiasso», lite tra vicini con l’ascia in mano

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carabinieri

Tragedia sfiorata in via Trento, vicino l’ospedale. La prontezza della persona aggredita, un 64enne, ha evitato il peggio. Ma, cadendo, ha riportato graffi e una lieve ferita alla fronte. I carabinieri hanno ristabilito la calma.

 

di Vittorio Fiorenza

Una discussione tra vicini di casa che si fa vivace e poi sfocia in un’aggressione con un’ascia in mano. Una tragedia sfiorata. Se la persona aggredita non avesse avuto i riflessi pronti, avremmo raccontato tutt’altro epilogo. Invece se l’è cavata con qualche graffio ed una ferita alla fronte, causati dalla caduta a terra durante i momenti più concitati.

È successo in via Trento, nella zona vicina all’ospedale. La lite, secondo i racconti raccolti da Biancavilla Oggi, sarebbe scaturita da futili motivi. C’erano alcuni bambini di 3 e 5 anni che giocavano. E si sa, i piccoli un po’ di baccano lo fanno.

Una vicina, però, non avrebbe tollerato quegli schiamazzi, innescando un alterco con i familiari dei bambini. Litigio che sembrava chiuso. Alcune ore dopo, però, il marito della signora avrebbe impugnato un’ascia, aggredendo alle spalle il nonno dei bambini, un 64enne, mentre stava entrando in casa.

Nonostante l’attacco improvviso, l’uomo avrebbe avuto la prontezza di bloccare il suo aggressore e, con l’aiuto del figlio, a rifugiarsi in casa. Attimi concitati durante i quali ha riportato comunque lievi ferite, poi medicate al vicino pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Adrano (essendo in quel momento impegnati altrove quelli di Biancavilla), che sono rimasti per un’ora, riportando la calma. Tocca alla persona aggredita presentare eventuale querela perché i fatti possano avere un seguito giudiziario.

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Cronaca

Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne

Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

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La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.

Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.

Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.

Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.

Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».

La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.

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