L'Intervento
Osservatorio Nazionale Amianto: «Verifiche sulle opere del Comune»
L’INTERVENTO. Non solo appalti milionari e bonifica di monte Calvario. L’Ona evidenzia punti critici e presenta un elenco di richieste per misure di prevenzione e controllo. Tra queste, la verifica dell’efficacia delle opere già eseguite. Per esempio, le facciate degli edifici pubblici.
di VINCENZO CANTARELLA
Commissario provinciale Ona e Consigliere Comunale Pd
Nel febbraio del 1997 ero un giovane consigliere comunale, quando vengono pubblicati dalla stampa i dati sulle malattie tumorali da mesotelioma ed emerge che a Biancavilla le morti sono ben oltre superiori alla media nazionale. Da lì inizia il lungo percorso che porta ai risultati odierni con l’area di monte Calvario pronta per essere bonificata e trasformata in un parco urbano.
Sono passati 18 anni da quelle prime notizie frammentarie, che purtroppo si sono poi approfondite, facendo emergere un quadro desolante. Molti passi si sono fatti a tutela della salute pubblica. Ma i 52 decessi (accertati) di uomini e donne di Biancavilla non bisogna dimenticarli.
Il prossimo 28 aprile ricorre la “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto” e, non per ragioni di circostanza, a coloro che per questa causa hanno sofferto, famiglie comprese, rivolgo il mio solidale e umano pensiero.
Come esponente democratico, dunque di parte, posso dirmi sufficientemente informato e soddisfatto ed è apprezzabile quello che è sin qui stato fatto e quello che è in cantiere per la salvaguardia della salute dei cittadini, ma in qualità di Commissario provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, mi corre l’obbligo di porre all’attenzione alcuni aspetti problematici e punti critici, senza i quali si rischia l’autoincensamento senza neanche uno spunto di riflessione che attraversa il comune sentire o per meglio dire la pubblica opinione.
L’informazione deve essere costante, puntuale e corretta, dunque senza creare allarmismo, ma non sottovalutare la portata reale della problematica; continuare a promuovere pubbliche giornate d’informazione, seminari, convegni, per aumentare le conoscenze, specialmente nelle scuole.
La prevenzione deve essere a 360° e il monitoraggio esteso il più possibile, implementando in modo strategico il campione oggetto di studio ed esame.
Si può e si deve innalzare il livello di attenzione per le “microdiscariche” contenenti amianto e simili e fermare il vandalismo e le ecobarbarie dell’abbandono incontrollato di vasche e altro materiale di eternit o cemento amianto sparso in diverse arre del territorio, talvolta appositamente poco accessibili. In merito si può istituire un team specifico e un numero verde per interloquire con i cittadini interessati alla problematica, e se necessario concordare-intensificare i controlli del territorio con l’obiettivo di scoraggiare l’abbandono illegale di materiali pericolosi o inquinanti, e far rispettare veramente l’ambiente in cui viviamo.
Lo smaltimento del materiale dichiarato pericoloso (vasche, tetti in eternit o cemento amianto) deve essere oggetto d’intervento anche pubblico, perché il privato non può sostenere l’elevato (migliaia di euro) costo sino ad oggi proposto, e così lo abbandona avvelenando l’ambiente e mettendo a rischio le generazioni future che ancora sconoscono il peso e la portata di tale comportamento incivile e di irrazionale paura di chi si vede costretto ad abbandonare anche altri rifiuti pericolosi per la salute dell’uomo;
Affrontare il problema della fluoroedenite contenuta in tutti i fabbricati e in tutte le facciate di Biancavilla e tentare di avviare un approccio serio per un reale risanamento ambientale, aiutando o premiando chi si dimostra sensibile alla tematica, anche con un simbolico contributo per chi realizza opere volte al contenimento-incapsulamento della fibra.
Effettuare maggiori controlli per verificare l’azione di contenimento del minerale-killer in tutti i lavori pubblici a cura del Comune o comunque dove è stato impiegato denaro pubblico.
Assumere un preciso impegno politico prioritario, un imperativo categorico per chiedere e ottenere una tutela sanitaria per chi si ammala di fluoroedenite, ivi compreso il riconoscimento della causa professionale.
Chiedere ed attuare tempi di realizzazione degli interventi (di messa in sicurezza permanente, bonifica territorio, parco urbano fruibile) certi, cadenzati e agire con massima trasparenza nella spesa e nella gestione, affinché da una preoccupante o tragica situazione che induce morte, finalmente si possa passare allo step successivo e parlare di una migliore qualità della vita e di una nuova speranza non minacciata dalla presenza di una fibra minerale cancerogena che con le conoscenze, i mezzi e le tecniche avanzate di oggi, si può e si deve tenere sotto controllo, anche per ridare fiato, corpo e fiducia alla nuova ed attesa fase socio-economica che un po’ si respira nell’aria, ma che deve tradursi in fatti tangibili e reali.
*Le presenti proposte sono state avanzate in occasione del convegno sulla “questione amianto” a Villa delle Favare, alla presenza del sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo.
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L'Intervento
«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»
Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

Gentile direttore di Biancavilla Oggi,
oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.
Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.
Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.
VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale
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L'Intervento
Giardina: «Distefano eviti certe sparate e mediti sulla sconfitta disonorevole del Pd»
Prosegue la querelle: dopo l’intervento del presidente del Pd, ospitiamo l’esponente di maggioranza

Egregio direttore,
anche io chiedo ospitalità – cosa che non ho mai fatto – su Biancavilla Oggi perché costretto a rispondere all’ex collega Alfio Distefano, che stimo e apprezzo come persona, oltre all’immenso rispetto del suo ruolo politico e della sua appartenenza ad un partito lontanissimo dalle mie idee.
Ultimamente, però, forse a causa della durissima sconfitta elettorale, Distefano ha delle uscite pubbliche discutibili, sparate senza essersi prima minimamente documentato. Anche io ho conosciuto l’amarezza della sconfitta per una manciata di voti ma non ho mai avuto reazioni simili. Forse Distefano prova rancore nei confronti dei cittadini, che hanno sonoramente messo ai margini la sua parte politica, in termini di consensi. Il suo obiettivo sembra essere quello di creare panico nei cittadini o esortarli ad un certo disordine sociale. Si veda la sua sparata sul “salasso” della bollettazione Tari 2023. In realtà, non si è accorto che quest’anno la bollettazione è unica mentre l’anno scorso era divisa in acconto e saldo. Tutto questo non fa altro che ridicolizzare il ruolo politico dello stesso Distefano.
L’intervento di Distefano è di pura propaganda elettorale, ad elezioni ormai concluse, camuffato da “diritto di replica” alla cronaca fatta da Biancavilla Oggi. L’ex collega mi accusa di essere un ingordo di poltrone. La mia nomina ad assessore è del 9 giugno 2022. Ero sì consigliere e presidente della 3a commissione consiliare permanente. Ma da come si può leggere nel verbale di convocazione del 7 settembre 2022 non vi era alcun componente di minoranza in commissione. Il ruolo di presidente mi era stato richiesto dai componenti stessi. Quando le commissioni, su richiesta di tutti i consiglieri, sono state rimodulate, alla prima seduta, convocata dal Presidente del Consiglio l’11 ottobre 2022, Distefano è stato subito nominato presidente, in quanto unico componente di minoranza. Quindi la sua richiesta di dimissioni ottemperata da me dopo 10 mesi è una balla bella e buona, proprio da esposto alla Procura.
Vengo poi definito “recordman di poltrone”. Faccio notare, invece, che il 30 dicembre 2022 ho avuto dal sindaco la delega di vice sindaco e, dopo qualche settimana, così come riportato anche su Biancavilla Oggi, ho lasciato la carica di consigliere comunale. Tutto questo per fare notare che le argomentazioni dell’ex consigliere del Pd sono prive di fondamento.
Per quanto riguarda l’assenza fisica e politica del Partito Democratico in Consiglio Comunale, parlano gli atti degli ultimi 5 anni. Da quando Distefano è “salito” in Aula, grazie alle dimissioni di Carmelo Mignemi per incompatibilità con il fratello Vincenzo nominato assessore, ha continuato sulla stessa falsariga. Assente nell’approvazione dei bilanci e degli atti importanti per la città e soprattutto privo di contenuti. Mai un emendamento al Bilancio o al piano triennale delle opere pubbliche. Mai un atto concreto ma solo proposte pretestuose e strampalate. Per esempio, quella di scavare un nuovo pozzo d’acqua per rispettare dei requisiti che dovevano esistere nel 2015.
Al presidente del Pd, Alfio Distefano, ricordo che una delle regole elementari non scritte della Politica è che di fronte ad una sconfitta elettorale, il massimo esponente di un partito rassegni sempre le dimissioni. Di fronte ad una sconfitta disonorevole come quella che la Sinistra ha rimediato a Biancavilla (un autentico cataclisma senza precedenti), oltre alle dimissioni, non dico che bisognerebbe darsi alla fuga, ma almeno rimanere qualche mese in silenzio. Un periodo necessario per comprendere gli errori della batosta inflitta dai biancavillesi e rendersi consapevoli che i cittadini hanno deciso fortemente, democraticamente e liberamente di affidare la città al Centrodestra. Con stima,
VINCENZO GIARDINA
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19 Aprile 2015 at 19:35
SOLIDARIETA’ AL CONSIGLIERE VINCENZO CANTARELLA ED AL SUO CORAGGIO DI PROPORRE I CONTROLLI SUI LAVORI GIA’ EFFETTUATI. SAPPIAMO CHE IN UN PAESE COME BIANCAVILLA E’ MOLTO DIFFICILE, DOVE SI FA ANTIMAFIA SOLO PER SPOT.