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Osservatorio Nazionale Amianto: «Verifiche sulle opere del Comune»

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Da sinistra Vincenzo Cantarella dell’Ona con il sottosegretario all’Ambiente, Silvia Volo, ed il deputato Giuseppe Berretta

L’INTERVENTO. Non solo appalti milionari e bonifica di monte Calvario. L’Ona evidenzia punti critici e presenta un elenco di richieste per misure di prevenzione e controllo. Tra queste, la verifica dell’efficacia delle opere già eseguite. Per esempio, le facciate degli edifici pubblici.

 

di VINCENZO CANTARELLA

Commissario provinciale Ona e Consigliere Comunale Pd

Nel febbraio del 1997 ero un giovane consigliere comunale, quando vengono pubblicati dalla stampa i dati sulle malattie tumorali da mesotelioma ed emerge che a Biancavilla le morti sono ben oltre superiori alla media nazionale. Da lì inizia il lungo percorso che porta ai risultati odierni con l’area di monte Calvario pronta per essere bonificata e trasformata in un parco urbano.

Sono passati 18 anni da quelle prime notizie frammentarie, che purtroppo si sono poi approfondite, facendo emergere un quadro desolante. Molti passi si sono fatti a tutela della salute pubblica. Ma i 52 decessi (accertati) di uomini e donne di Biancavilla non bisogna dimenticarli.

Il prossimo 28 aprile ricorre la “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto” e, non per ragioni di circostanza, a coloro che per questa causa hanno sofferto, famiglie comprese, rivolgo il mio solidale e umano pensiero.

Come esponente democratico, dunque di parte, posso dirmi sufficientemente informato e soddisfatto ed è apprezzabile quello che è sin qui stato fatto e quello che è in cantiere per la salvaguardia della salute dei cittadini, ma in qualità di Commissario provinciale dell’Osservatorio Nazionale Amianto, mi corre l’obbligo di porre all’attenzione alcuni aspetti problematici e punti critici, senza i quali si rischia l’autoincensamento senza neanche uno spunto di riflessione che attraversa il comune sentire o per meglio dire la pubblica opinione.

L’informazione deve essere costante, puntuale e corretta, dunque senza creare allarmismo, ma non sottovalutare la portata reale della problematica; continuare a promuovere pubbliche giornate d’informazione, seminari, convegni, per aumentare le conoscenze, specialmente nelle scuole.

La prevenzione deve essere a 360° e il monitoraggio esteso il più possibile, implementando in modo strategico il campione oggetto di studio ed esame.

Si può e si deve innalzare il livello di attenzione per le “microdiscariche” contenenti amianto e simili e fermare il vandalismo e le ecobarbarie dell’abbandono incontrollato di vasche e altro materiale di eternit o cemento amianto sparso in diverse arre del territorio, talvolta appositamente poco accessibili. In merito si può istituire un team specifico e un numero verde per interloquire con i cittadini interessati alla problematica, e se necessario concordare-intensificare i controlli del territorio con l’obiettivo di scoraggiare l’abbandono illegale di materiali pericolosi o inquinanti, e far rispettare veramente l’ambiente in cui viviamo.

Lo smaltimento del materiale dichiarato pericoloso (vasche, tetti in eternit o cemento amianto) deve essere oggetto d’intervento anche pubblico, perché il privato non può sostenere l’elevato (migliaia di euro) costo sino ad oggi proposto, e così lo abbandona avvelenando l’ambiente e mettendo a rischio le generazioni future che ancora sconoscono il peso e la portata di tale comportamento incivile e di irrazionale paura di chi si vede costretto ad abbandonare anche altri rifiuti pericolosi per la salute dell’uomo;

Affrontare il problema della fluoroedenite contenuta in tutti i fabbricati e in tutte le facciate di Biancavilla e tentare di avviare un approccio serio per un reale risanamento ambientale, aiutando o premiando chi si dimostra sensibile alla tematica, anche con un simbolico contributo per chi realizza opere volte al contenimento-incapsulamento della fibra.

Effettuare maggiori controlli per verificare l’azione di contenimento del minerale-killer in tutti i lavori pubblici a cura del Comune o comunque dove è stato impiegato denaro pubblico.

Assumere un preciso impegno politico prioritario, un imperativo categorico per chiedere e ottenere una tutela sanitaria per chi si ammala di fluoroedenite, ivi compreso il riconoscimento della causa professionale.

Chiedere ed attuare tempi di realizzazione degli interventi (di messa in sicurezza permanente, bonifica territorio, parco urbano fruibile) certi, cadenzati e agire con massima trasparenza nella spesa e nella gestione, affinché da una preoccupante o tragica situazione che induce morte, finalmente si possa passare allo step successivo e parlare di una migliore qualità della vita e di una nuova speranza non minacciata dalla presenza di una fibra minerale cancerogena che con le conoscenze, i mezzi e le tecniche avanzate di oggi, si può e si deve tenere sotto controllo, anche per ridare fiato, corpo e fiducia alla nuova ed attesa fase socio-economica che un po’ si respira nell’aria, ma che deve tradursi in fatti tangibili e reali.

*Le presenti proposte sono state avanzate in occasione del convegno sulla “questione amianto” a Villa delle Favare, alla presenza del sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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1 Commento

1 Commento

  1. Nicolino UnAmico Incomune

    19 Aprile 2015 at 19:35

    SOLIDARIETA’ AL CONSIGLIERE VINCENZO CANTARELLA ED AL SUO CORAGGIO DI PROPORRE I CONTROLLI SUI LAVORI GIA’ EFFETTUATI. SAPPIAMO CHE IN UN PAESE COME BIANCAVILLA E’ MOLTO DIFFICILE, DOVE SI FA ANTIMAFIA SOLO PER SPOT.

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«Nel ricordo di Borsellino, l’impegno è combattere la mentalità mafiosa»

Ci scrive l’assessore Vincenzo Randazzo: una riflessione su via D’Amelio che riguarda Biancavilla

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Gentile direttore di Biancavilla Oggi,

oggi si ricorda la tragica morte del giudice Paolo Borsellino e di cinque agenti della sua scorta, tra i quali una donna. L’amministrazione comunale ha organizzato una fiaccolata che da Villa delle Favare giungerà a Piazza Falcone e Borsellino. A questa iniziativa partecipano, oltre alle diverse associazioni di volontariato, anche i ragazzi e i giovani dei diversi Grest. Una manifestazione importante per condividere il ricordo di uno degli eventi più tragici della storia italiana e caratterizzata dalla seria e concreta lotta contro il sistema mafioso, ma soprattutto contro la sua mentalità.

Ecco il punto: il messaggio di Paolo Borsellino e il suo volontario sacrificio hanno dell’attualità ancora un valore? Le nuove generazioni li recepiscono? Qualche dubbio mi sorge se guardo ai modelli sociali e culturali prevalenti: individualismo esasperato, esagerata messa in mostra di atteggiamenti malandrineschi, menefreghismo, esibizione del proprio desiderio di dominio, farsi ragione con la violenza… Appunto, mentalità mafiosa, che non poche volte determina risse.

Tutto questo rende vano quanto Paolo Borsellino ha cercato di insegnare e la cosa che amareggia di più è considerare un fesso il giudice palermitano. E come lui, fessi Falcone, Chinnici, Impastato, Don Puglisi, Livatino, Fava… E tanti che nel combattere la mafia sono caduti. Perdoni, direttore, il mio sfogo, ma tanto tanto tanto è il lavoro che va fatto. Come Amministrazione, certamente. Ma anche come famiglie, come istituzioni in senso lato, come scuola, come gruppi di volontariato… l’obiettivo è contrastare la mentalità mafiosa.

VINCENZO RANDAZZO, Assessore comunale

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