Cultura
Al “Purgatorio” mostra di antiche incisioni sulla Passione di Cristo
Una preziosa e rara raccolta di incisioni dal XVI al XIX secolo raffiguranti il Calvario di Gesù. È esposta nella chiesa del “Purgatorio” di Biancavilla. La mostra, “De Passione Christi”, è stata allestita da Antonio Zappalà, che ha messo a disposizione questo sua collezione privata. Un’iniziativa religioso-culturale che è stata promossa dall’Arciconfraternita dei Bianchi e che in questi giorni ha avuto un positivo riscontro da parte di un pubblico attento e sensibile.
«I visitatori –spiega Salvuccio Furnari, governatore dei Bianchi– si ritrovano accomunati in un itinerario artistico-spirituale ricco di immagini impregnate di dolore, ma che nella Resurrezione vedono la bellezza della Salvezza. La nostra confraternita non poteva farsi mancare, per esibirla alla comunità, questa raccolta, atteso che a Biancavilla nel tempo non è stata mai organizzata una mostra di stampe antiche».
Appassionato di storia e tradizioni locali, Antonio Zappalà mostra ancora una volta un amore sincero per la sua Biancavilla. Innumerevoli le sue iniziative, tra mostre fotografiche e pubblicazioni dedicate alla sua città natale. Adesso, questo ulteriore contributo di alto valore culturale.
All’apertura della mostra, oltre al curatore, sono intervenuti il governatore Salvuccio Furnari, il prevosto don Pino Salerno, il presidente della Federazione Diocesana delle Confraternite. Giuseppina Fazzio, ed il presidente del Lions club Adrano, Bronte, Biancavilla, Giuseppe Emmanuele.
A conclusione della serata e dell’omaggio alla Madonna Addolorata, custodita dai Bianchi, con la partecipazione del soprano Piera Bivona, si è svolta pure la cerimonia di vestizione di tre giovani confrati. Si tratta di Lorenzo La Via, Riccardo Leocata e Claudio Ventura Scaramelli.
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Cultura
La bellezza, l’amore, la fede: le tre vie tracciate dal poeta “Puddu” Tomasello
Il saluto del nipote Alessandro Rapisarda: «Da comunista, era arrabbiato per la vittoria di Trump»
Un ultimo saluto a una persona che per tutta la mia famiglia è stata un punto fermo, un esempio di forza, saggezza e gentilezza: mio nonno. Non è facile trovare le parole per raccontare davvero chi fosse, perché ciò che lui ha rappresentato per noi va oltre ogni descrizione.
Mio nonno è stato un uomo che ha vissuto la vita con passione. Ogni sua poesia, ogni racconto e ogni verso non erano solo parole: erano l’espressione pura della sua anima. La poesia è stata la sua compagna, il linguaggio con cui descriveva la sua visione del mondo, le sue emozioni, persino i suoi dubbi. Attraverso le sue opere ci ha insegnato che ogni uomo deve seguire tre strade.
La via della bellezza
Mio nonno era innamorato della bellezza in tutte le sue forme. Negli ultimi anni, spesso mi capitava di accompagnarlo e, in ogni occasione, sceglieva sempre il percorso più bello, mai il più breve. Nelle sue poesie, Biancavilla in primavera era per lui una visione del paradiso: un luogo perfetto di cui non si stancava mai di celebrare la bellezza. Vedeva il mondo con occhi che sapevano cogliere la meraviglia nascosta in ogni cosa: un fiore, una farfalla, un ramo d’ulivo. Immaginava un paradiso terrestre e non celeste.
La via dell’amore
Amava definirsi il “poeta dell’amore”, perché aveva compreso che ciò che riempie davvero la vita è essere circondati da persone che ami e che ti amano. Spesso, nelle nostre riunioni di famiglia, ci osservava uno ad uno e se mancava qualcuno, non si dava pace, domandandosi perché fosse così difficile essere tutti insieme. Per lui, l’amore era la vera forza che tiene unite le persone.
La via della fede
Mio nonno aveva una fede profonda, che portava avanti con gratitudine. Cercava sempre il dialogo con i sacerdoti e, attraverso i suoi versi, voleva trasmettere la convinzione che sopra ogni cosa c’è l’amore di Dio, che ha già donato a ciascuno di noi le cose più belle, qui e ora.
Nonno di 4 nipoti e 9 pronipoti
Ma oltre il poeta, salutiamo il “nonno” che per noi (mia mamma, mio papà, i 4 nipoti con i rispettivi coniugi e i 9 pronipoti) è stato una persona che ci è stata accanto in maniera costante e mai silenziosa, sempre disponibile e pronta a dire la sua. Con sguardo che centrava i nostri sentimenti. Con affetto, non mancava mai di darci consiglio, arrabbiandosi quando lo ignoravamo. Ma sapeva bene che le sue parole arrivavano, a volte ferivano ma spesso riempivano il cuore.
Ci mancheranno la sua voce, le sue riflessioni politiche (comunista convinto, che fino al giorno della sua scomparsa si arrabbiava per la vittoria di Trump), i suoi racconti, le sue lezioni, la sua voglia di organizzare (ultima iniziativa, il torneo di tennis alle Vigne, diventato un riferimento in provincia di Catania). Ma sappiamo che lui è qui, in mezzo a noi, in ogni ricordo che abbiamo costruito insieme.
E oggi, davanti a Dio, lo affidiamo con tutto il nostro amore e la nostra gratitudine, certi che lui continui a vegliare su di noi, guidandoci sulle vie della bellezza, dell’amore e della fede che ha tanto amato.
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