Istituzioni
Mozione in Aula: «Ok alla donazione degli organi sulla carta di identità»

Proposta del Centrodestra presentata al Consiglio Comunale per incentivare l’alto gesto di altruismo. Lo consente una legge del 2010, mai presa in considerazione.
di Vittorio Fiorenza
Esprimere l’assenso alla donazione degli organi attraverso una dichiarazione da riportare nella propria carta di identità. Tanti comuni italiani hanno adottato questa soluzione per incentivare il semplice, quanto nobile gesto di solidarietà umana. In tal senso non si è ancora mossa, però, l’amministrazione comunale di Biancavilla.
Così, al Consiglio Comunale è stata depositata una mozione dai consiglieri del Centrodestra per impegnare la giunta, se approvata, a «predisporre ogni atto idoneo al fine di introdurre nelle attuali procedure di rilascio e rinnovo dei documenti di identità o in qualsiasi momento un Cittadino ne faccia richiesta, la registrazione della volontà del cittadino alla donazione degli organi».
Non solo: la proposta mira anche a «predisporre, in concerto e mediante l’Assessorato alla Salute della Regione, un protocollo d’intesa con il Sistema Sanitario Nazionale, per la trasmissione delle adesioni raccolte, nel Sistema Informativo Trapianti del Ministero della Salute».
Si tratta di una possibilità, quella dell’utilizzo del documento di riconoscimento per tale fine, consentito dal Decreto Milleproroghe del 2009, convertito in legge nel 2010, ma mai a Biancavilla presa in considerazione.
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Associazionismo
L’Avis di Biancavilla è senza una sede, il Comune offre i locali dell’ex macello
Il sindaco Antonio Bonanno: «Abbiamo sempre supportato l’associazione e continueremo a farlo»

I locali dell’ex macello di via Taranto, a Biancavilla, sono a piano terra e si prestano alle esigenze del volontariato, anche perché per anni utilizzati da associazioni locali. Per queste ragioni, il Comune di Biancavilla mette a disposizione dell’Avis alcune stanze.
È questa la soluzione del sindaco Antonio Bonanno per andare incontro alla sezione “Nino Tropea”, costretta a lasciare i locali del vecchio plesso ospedaliero di via Guglielmo Marconi (dove era ospitata dal 2018), in quanto l’Asp deve avviare i lavori per realizzare la “Casa di comunità”.
L’Avis di Biancavilla si ritrova al momento senza una sede, come spesso è successo nei 38 anni della sua storia. Circostanza che pregiudica lo svolgimento della sua attività, che è stata sempre in crescita, al punto che nel 2024 ha raggiunto il record delle 560 sacche di sangue raccolte. Da qui, l’appello lanciato, anche attraverso il nostro giornale, affinché si possa trovare un immobile idoneo.
Il sindaco Bonanno aveva già incontrato i vertici dell’associazione, prospettando l’offerta di un paio di stanze dell’ex macello comunale. Allo stato attuale ci sono dei lavori di riqualificazione dell’edificio: quelli interni sono ultimati, mancano da completare gli spazi esterni. Bisognerà attendere.
«Ho detto loro che alcune stanze dell’ex macello le mettiamo a disposizione, una volta finite le opere in corso. Nel frattempo, inoltre, abbiamo dato disponibilità – dice il primo cittadino – dei locali comunali di via Chieti per consentire il deposito degli arredi. Abbiamo sempre supportato l’Avis in quanto associazione meritevole del nostro territorio. C’era stata la nostra intercessione con l’Asp anche nel 2018, quando l’associazione trovò collocazione nei locali del vecchio plesso ospedaliero. Continueremo ad essere a fianco dell’Avis».
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Istituzioni
Biancavilla accogliente: altri due marocchini diventano cittadini italiani
Cerimonia di giuramento davanti al sindaco Antonio Bonanno: un esempio di integrazione riuscita

Abdelhalim Baha Eddime, 41 anni, e Bouchaib Maazouf, 42, entrambi di origine marocchina, sono ufficialmente diventati cittadini italiani. I due lavoratori hanno pronunciato il giuramento alla Repubblica Italiana, davanti al sindaco Antonio Bonanno con la fascia tricolore. Atto conclusivo della procedura prevista dalla legge per il riconoscimento della cittadinanza.
«I due nuovi cittadini italiani vivono da anni a Biancavilla con le loro famiglie. Da noi hanno trovato lavoro. Sono l’esempio migliore di una riuscita integrazione socio-lavorativa degli stranieri nel territorio», ha detto il primo cittadino, a margine della breve cerimonia nell’aula consiliare.
La storia dei due marocchini – l’ennesima che vi raccontiamo – rappresenta un modello di integrazione riuscita, sia dal punto di vista sociale che lavorativo, e testimonia come l’inclusione possa diventare realtà attraverso il lavoro, la stabilità e la partecipazione alla vita della comunità.
La cittadinanza concessa a Baha Eddime e Maazouf richiama il dettaglio demografico della comunità marocchina a Biancavilla, che oggi rappresenta il terzo gruppo di stranieri più numeroso in città, dopo quello di origine rumena e albanese. Una comunità che nel tempo ha saputo radicarsi e contribuire attivamente al tessuto economico e sociale locale.
La dimostrazione più visibile è l’apertura della moschea intitolata alla Madonna, nel settembre 2020. Un luogo di culto riferimento per i musulmani di Biancavilla, in gran parte di provenienza marocchina. Ma anche una base per un dialogo interreligioso e culturale, che ha avuto più volte la visita ufficiale del sindaco Antonio Bonanno, anche in occasione del ramadam del 2022 con il console del Regno del Marocco, Boutaina Bouabid.
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Sandro Pappalardo, un biancavillese presidente della compagnia aerea Ita
Lanza Dino
31 Marzo 2015 at 23:58
Ma quindi basta che uno vada in comune a fare richiesta e gli applicano un timbro (o simili)?! oppure bisogna richiedere una nuova carta?
Cittadino
1 Aprile 2015 at 12:40
Si tratta di una proposta che deve essere ancora discussa in Consiglio Comunale. Le modalità saranno decise successivamente.
Lanza Dino
2 Aprile 2015 at 0:26
Speriamo venga approvata…