Biancavilla siamo noi
L’episodio della fotocamera in chiesa: «Un furto? No, spiacevole errore»
In riferimento all’articolo sull’episodio accaduto il giorno di Natale in chiesa madre con la “scomparsa”, dopo la cerimonia di quattro battesimi, di una fotocamera e a quello successivo, relativo alla sua restituzione al prevosto Pino Salerno, che a sua volta l’ha consegnata al legittimo proprietario, Biancavilla Oggi ha ricevuto una mail da parte di una lettrice, qualificatasi come colei che avrebbe preso per errore la macchina fotografica. Volentieri pubblichiamo le sue parole.
Non si è trattato di un furto, ma solamente di uno spiacevole equivoco. Ribadisco, come ho già detto al prevosto, padre Pino Salerno, che ho preso erroneamente la borsa contenente la fotocamera perché identica a quella di mio fratello e la restituzione della stessa è avvenuta una settimana dopo non per una “sbadataggine”, ma perché è stato proprio quel giorno che nel dare la borsa a mio fratello ho capito che non era la sua.
Mi rammarica sentirmi chiamare “ladro” e tengo a precisare al proprietario che se avessi voluto rubarla non solo non l’avrei restituita, ma quel giorno, dopo averla presa, non avrei passeggiato con la borsa appesa alla spalla in giro per la chiesa durante tutta la cerimonia come possono dimostrare le telecamere di sorveglianza.
Cordiali saluti
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Biancavilla siamo noi
Uno scatto dal cimitero di Biancavilla: rifiuti e tombe, un muro sottile in mezzo
Una nostra lettrice: «La visuale offre un’evidente “stonatura”, eppure basterebbe un po’ di buonsenso»
Uno scatto fotografico che parla da sé. Una vista al di sopra del muro che separa l’isola ecologica dal cimitero nuovo di Biancavilla. Di qua lo scarrabile pieno di rifiuti, di là la serie di tombe e lapidi.
Non è soltanto una visuale con una evidente “stonatura” (è quel che si vede dal primo piano dell’area di pertinenza dell’Arciconfraternita del Sacramento). È anche una questione, spesso, di cattivi odori che pervadono i luoghi di sepoltura, sia nella parte “nuova” che in quella dei loculi confraternali.
È così: il cimitero confina con l’isola ecologica. «Lo sappiamo che le due aree sono attigue, ma – osserva una nostra lettrice, reduce da una visita al cimitero – si possono osservare delle accortezze, nel rispetto del luogo. Per esempio, mi chiedo per quale motivo si debbano sostare questi cassoni pieni di rifiuti a ridosso del muro del cimitero. Una separazione sottile che, di fatto, non evita né una vista poco decorosa né blocca i cattivi odori che, soprattutto in giornate di vento, arrivano fin dentro il cimitero. A volte basta poco. Ma perché l’attenzione per le piccole cose, a Biancavilla sembra qualcosa di gigantesco? Qui non servono finanziamenti, ma buonsenso». Un interrogativo e considerazioni che rigiriamo ad amministratori e funzionari del Comune.
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Loredana
12 Gennaio 2015 at 0:51
La cosa che non quadra in questo racconto è che ha restituito la macchina fotografica dopo una settimana. Comunque l’importante che è stata restituita al proprietario.