Cronaca
Tre in azione (a volto coperto) per incendiare le auto del sindaco
Si esclude, quindi, l’ipotesi del gesto solitario di un balordo o di una persona disperata
Sono tre uomini. E probabilmente c’è pure un quarto soggetto che aspettava in macchina per essere pronti a darsi alla fuga appena compiuto l’atto criminale. Sarebbe composta così la “squadra di fuoco” che mercoledì sera, poco dopo le 22.30, ha dato alle fiamme le due auto del sindaco Giuseppe Glorioso.
I tre malviventi si vedono con il volto coperto. Hanno agito in maniera fulminea. Il tempo di buttare sul cofano delle due vetture del liquido infiammabile, dare fuoco ed avere cura di non lasciare a terra il contenitore.
Un incendio che ha parzialmente distrutto una Renault Modus, parcheggiata in via Cristoforo Colombo, a due passi dal portone di ingresso dell’abitazione del primo cittadino, e una Fiat Panda, parcheggiata appena svoltato l’angolo, in via Gabriele D’Annunzio.
La presenza degli attentatori è visibile nelle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza degli esercizi commerciali della zona. Tutti video acquisiti dai carabinieri. Il volto coperto dei tre rende il lavoro di indagine più complicato, ma l’attività dei militari tenta di ricostruire, a ritroso, gli spostamenti dei malviventi.
Il dettaglio che si tratti di un gruppo criminale e non di una singola persona, quindi, elimina l’ipotesi che ad agire possa essere stato un balordo o un disperato. Mercoledì sera –è certo– è entrato in azione, dopo avere pianificato ogni mossa, un gruppo organizzato.
Cosa ci sia dietro, nemmeno Glorioso lo sa. Non pensa ad una pista privilegiata: «Mi scervello per potere capire, ma prima dell’atto non ho avuto segnali che possano fare propendere per una ipotesi anziché un’altra».
Anche ieri mattina, il sindaco è stato a lungo nella caserma dei carabinieri di Biancavilla per fornire chiarimenti, dettagli ed elementi che possano essere utili ai militari.
«I carabinieri –dice Glorioso– sono impegnati al massimo. Da parte mia, sto continuando la mia attività amministrativa come se non fosse successo nulla. E poi la presenza della città rappresentata nell’aula consiliare stracolma dà sostegno. Si rifletta sul fatto –sottolinea ancora Glorioso– che quanto accaduto non va inteso come un attacco alla persona del sindaco, ma alle istituzioni e quindi alla comunità».
Il caso Biancavilla è stato discusso ieri, tra altri argomenti, anche dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In questi giorni, la presenza di pattuglie dei carabinieri nelle vicinanze della casa del primo cittadino è stata più visibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cronaca
Le violenze alla fiera del bestiame, la Procura chiede 31 anni di carcere
Richiesta pena per 11 imputati: 12 mesi di reclusione per il comandante Vincenzo Lanaia
Ottobre 2016, via della Montagna, fiera abusiva del bestiame. Per quegli atti di violenza, compiuti sull’avv. Pilar Castiglia e sull’attivista della Lav, Angelica Petrina – picchiate selvaggiamente e rapinate – e sui fatti connessi alla vicenda, è arrivato il momento della richiesta delle pene. Davanti alla quarta sezione penale collegiale del Tribunale di Catania (presidente Salvatore Palmeri), la Procura ha chiesto complessivamente 31 anni di carcere per 11 imputati.
Lesioni personali, rapina, resistenza a pubblico ufficiale e minacce sono i reati contestati. Le vittime: la volontaria della Lega Anti Vivisezione era lì per denunciare e documentare il concentramento illegale di bestiame, l’avv. Castiglia era intervenuta in sua difesa. Entrambe erano state accerchiate dal branco e colpite con calci, pugni e schiaffi (la prognosi riporta 30 giorni). Insultate, offese e pure rapinate di borsa, cellulare e oggetti personali. Oltre a loro, il maresciallo dei carabinieri Guido Costigliola, era intervenuto con un collega, in assenza dei vigili urbani. Era finito però per essere spintonato, ostacolato e colpito alla testa, fino a procurargli una ferita sanguinante. Le immagini pubblicate in esclusiva da Biancavilla Oggi hanno documentato quei momenti drammatici: finite nel fascicolo degli inquirenti, sono state decisive per le indagini.
Adesso siamo all’epilogo. Rispondono dei reati di rapina e lesioni personali, i biancavillesi Pietro Tomasello (chiesta una pena di 8 anni di reclusione e una multa di 8mila euro), Salvatore Ventura (7 anni di carcere e multa di 7mila euro), Nicola Minissale (6 anni di reclusione e 6mila euro di multa) e Natale Ponticello di Aci Sant’Antonio (4 anni di galera e multa 4mila euro). Per il reato di rapina, chiesti 2 anni di carcere e 2mila euro di multa per Nicola Lo Cicero di Adrano.
Chiesti poi 12 mesi di reclusione ciascuno per Luigi Mille e Alfio Sarvà di Biancavilla e Angelo Tomaselli di Adrano per resistenza a pubblico ufficiale. Anche per Antonino Cosentino di Aci Sant’Antonio, accusato di maltrattamenti di animali, è stato chiesto 1 anno di carcere. Espunto il nome di un altro imputato, finito nel fascicolo ma estraneo ai fatti perché quel giorno era assente.
«Minaccia aggravata, 12 mesi per Lanaia e Greco»
Altri due imputati “eccellenti” rispondono di minacce aggravate: sono il comandante della polizia municipale di Biancavilla, Vincenzo Lanaia, e l’allora ispettore Alfio Greco, per i quali la Procura ha chiesto 12 mesi di carcere ciascuno. I fatti a loro contestati non sono legati al giorno della fiera, ma ad alcuni giorni successivi. Il comandante aveva, infatti, “convocato” Petrina al palazzo comunale, alla presenza di Greco. Un lungo incontro (con l’audio registrato dall’attivista Lav) nel quale i due uomini in divisa si lasciano andare in giudizi e considerazioni dai toni accesi. Un vero atto di accusa per la Petrina, “colpevole” di avere esposto i vigili urbani ad una figuraccia. Parole contro tutti, anche contro i carabinieri e l’allora comandante Roberto Rapisarda.
Azioni che, al di là degli imbarazzi sul linguaggio e sulla condotta etica ed istituzionale, per la Procura rappresentano delle minacce ai danni di Angelica Petrina. Da qui la richiesta della pena di 1 anno di reclusione per i due. Per Lanaia pende anche, al Comune, un procedimento disciplinare, attualmente sopseso. Greco non è più un dipendente dell’ente.
Sul banco degli imputati ci sono pure altri sei vigili urbani, che quel giorno erano di servizio e che, a conclusione delle indagini, erano stati accusati di rifiuto in atti d’ufficio. Per loro (Placido Currò, Annamaria Pulia, Carmelo Tempera, Santo Zuccarello, Luca Emanuele Messina e Grazia Randazzo), adesso, la Procura ha chiesto l’assoluzione.
Glorioso-Bonanno: imbarazzanti assenze
Quei fatti di ottobre 2016 hanno avuto un’eco nazionale con danno d’immagine per la città. Una comunità considerata troglodita ed arretrata, nella quale, in pieno giorno e nel cuore del centro abitato, era possibile allestire una fiera di animali senza alcuna autorizzazione né controlli preventivi. Era ignobile prassi, ogni anno, che quel festival dell’illegalità si svolgesse sotto gli occhi di tutti.
Nel procedimento penale, tuttavia, l’amministrazione comunale di Biancavilla (prima con il sindaco Giuseppe Glorioso, esponente del Pd, e poi con Antonio Bonanno, esponente di Fratelli d’Italia) non si è costituita parte civile.
La sentenza si attende ad inizio del 2025, quando parte dei reati dovrà essere dichiarata prescritta (salva rinuncia da parte degli imputati), viste le lungaggini e i pasticci che hanno caratterizzato l’inchiesta in questi otto anni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
-
Cronaca3 mesi fa
Mafia a Biancavilla, Pippo “u pipi” e i suoi picciotti tutti rinviati a giudizio
-
Cronaca3 mesi fa
Per l’omicidio di Antonio Andolfi resta in carcere Salvatore Santangelo
-
Cronaca3 mesi fa
Omicidio a Biancavilla: la vittima è Antonio Andolfi di appena 20 anni
-
Cronaca3 mesi fa
Salvatore Santangelo accusato anche di tentato omicidio del secondo uomo