Cronaca
Insultò il marito: «Sei un impotente», la donna citata a giudizio per ingiuria
Si sarebbe rivolta al marito con la peggiore delle frasi che un uomo possa sentirsi dire: «Bastardo, non sei un uomo, sei un impotente». Manifestazioni d’ira tipiche di una coppia in crisi. E in effetti, l’episodio riguarda due coniugi di Biancavilla che stanno attraversando una causa di separazione.
Quella offesa, però, lui non l’ha proprio gradita. Così, non soltanto ha presentato querela contro la donna. Ma l’uomo, assistito dall’avv. Pilar Castiglia, ha allegato anche altre accuse contro di lei su fatti che coinvolgerebbero pure il figlio minore della coppia.
Svolte le opportune indagini sui fatti raccontati, che risalirebbero allo scorso anno, il pubblico ministero, Agata Consoli, della Procura distrettuale di Catania, ha adesso firmato un decreto di citazione a giudizio nei confronti della donna.
L’imputata dovrà rispondere di ingiuria per la frase rivolta all’uomo, ma anche di danneggiamento perché le viene contestata la circostanza nella quale lei avrebbe scagliato una pietra contro l’auto del coniuge. Non solo: il pm contesta i reati di percosse ed ingiuria ai danni del figlio, il quale sarebbe stato preso a calci dalla madre e, in un’altra occasione, offeso con la frase: “Bastardo, faccia di cane”.
L’imputata, pertanto, dovrà comparire davanti al Tribunale di Catania, in composizione monocratica.
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Cronaca
Da una cicca di sigaretta all’incendio, soccorse due ragazze a Biancavilla
Intervento dei vigili del fuoco in un’abitazione di via Greco Sicula, nel quartiere “Cristo Re”
Una sigaretta che si pensava spenta nel posacenere finisce nella spazzatura, posta in sacchetti sul balcone, al primo piano di un’abitazione. Qualche minuto e si sprigionano fiamme e fumo. È accaduto in via Greco Sicula, a Biancavilla, nel quartiere della parrocchia Cristo Re.
Sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Adrano, che hanno messo in sicurezza i luoghi. Sul posto anche agenti della polizia locale.
Un’ambulanza del 118 con medico a bordo è stata chiamata per dare soccorso a due sorelle di 11 e 14 anni, le uniche che erano in casa. Avevano respirato i fumi e per precauzione si è preferito sottoporle all’esame medico. Per loro, comunque, nulla di grave. Non è stato necessario il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”.
Quanto alla casa, al di là dei luoghi anneriti dal fumo, per fortuna resta agibile e quindi abitabile.
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