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Cronaca

Auto contro il guardrail sulla Sp 44: ragazzo di 15 anni ferito gravemente

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Aveva superato l’incrocio di Piano Rinazze e procedeva lungo la Sp 44, l’arteria stradale che conduce a Biancavilla. Forse a causa dell’alta velocità, il conducente, un 41enne di origine rumena, ha perso il controllo della sua auto, una Opel Astra, che è andata a schiantarsi contro il guardrail. Uno scontro violentissimo.

Le lamiere sono entrate fin dentro l’abitacolo. Ad avere la peggio è stato un ragazzo di 15 anni, che stava seduto nel lato passeggero. Nel terribile impatto, il ragazzino ha subìto quasi  la tranciatura di un piede, mentre il guidatore e un bambino di tre anni che stava seduto dietro sono rimasti illesi.

Sul posto è intervenuta un’ambulanza del servizio sanitario del 118, ma i medici, vista la gravità delle ferite riportate dal 15enne, hanno allertato l’elisoccorso per il trasporto all’ospedale  “Cannizzaro” di Catania per il ricovero in prognosi riservata.

Qui, l’equipe di Chirurgia plastica, dopo un delicatissimo intervento, è riuscita a “riattaccare” il piede, anche se rimangono fratture scomposte del perone e della tibia e bisognerà aspettare per verificare che l’arto riacquisti piena funzionalità.

Sul luogo dell’incidente, per i rilievi che dovranno consentire di ricostruire la dinamica di quanto accaduto, sono intervenuti i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò e gli agenti della polizia municipale di Biancavilla.

La Strada Provinciale 44 è un’arteria particolarmente trafficata da agricoltori che devono raggiungere i propri fondi in zona Rinazze o quelli oltre il fiume Simeto. Non è la prima volta che venga interessata da incidenti. Ma il punto vulnerabile di questa zona è senz’altro l’incrocio con la strada statale 121 che porta a Schettino. Un incrocio pericolosissimo, che negli anni ha fatto registrate diverse vittime. L’ultimo incidente qui si era verificato poco più di un mese fa, quando un’auto si era ribaltata per evitare lo scontro con un camion. Soltanto fortuna se i due conducenti siano rimasti illesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cronaca

Amianto, casalinga morta a 55 anni: chiesto risarcimento di 500mila euro

Causa contro il Comune ma è difficile provare responsabilità, il sindaco: «Ci sono gli indennizzi»

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© Foto Biancavilla Oggi

Non era mai accaduto da quando Biancavilla sa di convivere con la minaccia del minerale-killer: la fluoroedenite di monte Calvario, simile all’amianto, fonte di un inquinamento naturale che ha determinato decine di morti per tumore alla pleura. Ma adesso, al palazzo comunale, una famiglia che ha perso una persona cara a causa del mesotelioma chiede ora un risarcimento di 500mila euro.

Sono passati 26 anni dall’evidenza dei dati epidemiologici e 21 dalla scoperta e identificazione della fibra, riconosciuta a livello internazionale come “nuovo minerale” con proprietà altamente cancerogene. In tutti questi anni, nessuno aveva tentato una causa al Comune. Eppure, di morti per questa neoplasia che non lascia scampo, Biancavilla ne conta dal 1988 ad oggi circa 70, anche se la stima è che quelli reali siano almeno il doppio.

La causa civile al Tribunale di Catania

Tra questi, una donna di 55 anni, casalinga, deceduta nel 2012. Sono stati il marito e due figli ad avviare il procedimento alla sezione civile del Tribunale di Catania, adducendo una responsabilità con culpa in omittendo. Si punta il dito sul Comune per presunte omissioni nell’obbligo di tutelare la salute pubblica, soprattutto dopo che cause ed effetti dell’incidenza eccessiva di mesotelioma a Biancavilla sono stati ampiamente documentati dalla letteratura scientifica.

Una causa legittima, ma dal verdetto non così scontato per la famiglia biancavillese. La mobilitazione istituzionale, a partire dal 1997, per affrontare la problematica, non è mai mancata. Tenendo conto, poi, del lunghissimo periodo di incubazione tipico di questa patologia tumorale, i decessi finora avvenuti sono da considerare conseguenze di un’esposizione al rischio cominciata ben prima della fine degli anni ’90, quando il paese ha preso coscienza dell’esistenza del minerale-killer. Ad ogni modo, l’esito della causa civile dovrebbe arrivare il prossimo ottobre.

Aperta la strada dell’indennizzo una tantum

Se la strada dei risarcimenti si presume dallo sbocco incerto, quella da percorrere per vittime e famigliari delle vittime riguarda gli indennizzi. Fino a pochi anni fa anche questa possibilità – riservata solo a lavoratori esposti al rischio amianto – era impensabile da applicare alla realtà di Biancavilla. Ma interventi parlamentari e ministeriali hanno riconosciuto l’unicità del caso Biancavilla. Un cambio di rotta possibile anche dopo che la fluoroedenite è stata riconosciuta cancerogena dall’International Agency for Research on Cancer, riunita a Lione con 21 esperti di 10 paesi europei.

«Si sta lavorando – conferma a Biancavilla Oggi il sindaco Antonio Bonanno – agli indennizzi ai familiari delle vittime dell’esposizione ambientale. Vittime che per la prima volta vengono equiparate a coloro che si sono ammalati per esposizione lavorativa». Per queste ragioni, «ci stiamo interfacciando con l’Animil», l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro.

«È stato possibile – sottolinea il primo cittadino – aumentare i fondi nell’ultima finanziaria. Nel decreto Milleproroghe sono state facilitate, inoltre, le procedure per ottenere un indennizzo una tantum, quantificato in 15mila euro, la cui erogazione compete all’Inail».

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