Cronaca
Applausi e palloncini bianchi per l’addio ad Alessandro Calvagno


La bara portata a spalla all’uscita della chiesa Sacro Cuore
di Vittorio Fiorenza
Per l’ultimo saluto ad Alessandro Calvagno, vittima dell’incidente stradale di domenica pomeriggio in viale dei Fiori a Biancavilla, una folla commossa ha riempito la chiesa “Sacro Cuore”, dove il parroco, padre Francesco Rubino, ha celebrato i funerali.
In tanti si sono stretti attorno alla moglie e ai tre figli. Un addio straziante per il 42enne, operatore ecologico della ditta Dusty, che ha trovato la morte mentre era in sella alla sua moto, lungo quell’arteria cittadina, già altre volte –spesse volte– teatro di incidenti.
Dall’abitazione di via Giuseppe Di Vittorio fino in chiesa e da qui fino al cimitero, il lungo corteo funebre, aperto dalla banda musicale, è stato scandito da ripetuti applausi e dal grido “Ciao Alessandro”, strozzato dall’emozione.
La bara è stata portata a spalla per tutto il percorso, passando per le vie del centro storico.
Non sono mancati i compagni della Dusty in cui lavorava Alessandro. Hanno voluto marcare la loro presenza e il loro affetto con uno striscione. Due foto, quella di Alessandro e quella dell’autocompattatore con cui lavorava, e una scritta: «Noi ti ricordiamo così!!! Per sempre nei nostri cuori. I tuoi colleghi di lavoro».
Sul fronte delle indagini sull’incidente, sono in corso verifiche dei vigili urbani e si è in attesa dei risultati dell’autopsia. I familiari hanno annunciato una denuncia al Comune per le condizioni (definite «pietose») in cui sarebbe stata conservata la salma, nella camera mortuaria del cimitero.
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Cronaca
Aggredisce e minaccia la madre: «Ora t’ammazzo», arrestato un 35enne
Intervento dei carabinieri, a seguito di un’accorata richiesta di aiuto di una donna maltrattata

La telefonata ai carabinieri è arrivata da una casalinga 63enne. Un’accorata richiesta di aiuto. Ancora una volta, la donna era stata picchiata dal figlio, che pretendeva denaro per l’acquisto di alcol, droga o giocare ai video poker. Immediato l’intervento dei militari: arrestato un 35enne per maltrattamenti contro familiari ed estorsione.
Appena arrivati nell’abitazione, i carabinieri hanno trovato la donna attorniata dai familiari, marito e tre figli, tra cui il 35enne. La donna, che sin dà subito è apparsa emotivamente provata, pur non volendo affidarsi alle cure dei sanitari, nonostante mostrasse i segni delle percosse, soprattutto sulle braccia e sul collo, ha comunque deciso di confidarsi con i militari, raccontando quanto appena accaduto.
Dalla ricostruzione dei fatti, è quindi emerso come il figlio avrebbe da lei preteso l’ennesima somma di denaro, questa volta di 30 euro, che sarebbe riuscito ad ottenere solo dopo averla aggredita. In quel frangente, provvidenziale sarebbe stato l’intervento del padre 70enne, che in difesa della moglie, sarebbe intervenuto bloccando l’uomo.
Il 35enne, a quel punto, soddisfatto, dopo essere uscito per alcune ore, sarebbe rincasato solo in serata, completamente ubriaco, dando il via ad un nuovo litigio. Dopo aver fatto cadere una bottiglia di birra sul pavimento, si sarebbe infatti nuovamente scagliato contro la povera madre, dandole la colpa dell’accaduto. La reazione dell’uomo sarebbe stata minacciosa: «Colpa tua se la birra mi è caduta a terra, ora t’ammazzo». E poi si sarebbe scagliato contro una porta, danneggiandola insieme ad altre suppellettili.
Effettivamente, anche alla presenza dei militari, il 35enne non si è calmato, proseguendo anzi con le minacce alla madre: «Appena torno (dal carcere) t’ammazzo».
La donna aveva già presentato una denuncia nei confronti del figlio per analoghi fatti. Motivo per cui, i carabinieri hanno stavolta arrestato il 35enne, trasferendolo nel carcere di piazza Lanza, a Catania.
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