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Il coronavirus a Biancavilla sfonda la barriera dei 100 contagi (isolati in 240)
Il sindaco Antonio Bonanno annuncia l’attivazione di due linee telefoniche per l’assistenza psicologica
I contagi da coronavirus a Biancavilla sfondano la barriera dei 100 contagi. Secondo i dati forniti dal sindaco Antonio Bonanno, i casi attualmente positivi sono 101. Di questi, 9 sono i ricoverati in ospedale. I guariti sono 10, quindi dall’inizio di questa seconda ondata, i biancavillesi con tampone positivo sono stati 111. Si tratta di quelli nell’elenco ufficiale dell’Asp di Catania. Le persone che attualmente sono in isolamento sono 240.
Poche ore prima lo stesso Bonanno aveva comunicato il decesso, nell’arco degli ultimi giorni, di un anziano 81enne e di una donna di 78 anni. Due vittime che si aggiungono al professionista di 70 anni deceduto a settembre e al vigilante di 59 anni, morto lo scorso aprile.
Il sindaco Bonanno annuncia anche l’attivazione di due linee telefoniche, patrocinate dal Comune, a supporto di coloro i quali si trovano in isolamento domiciliare.
Una è quella del Pronto Soccorso Psicologico: il numero è 02 35974397. L’altra è quella del dottor Riccardo Sangiorgio: il numero è 327 8186101.
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Ecco la “sala mortuaria” dell’ospedale di Biancavilla: una grave offesa alla dignità
Le condizioni ignobili di un luogo che dovrebbe accogliere con rispetto la persona deceduta e i loro familiari
Muri scrostati e mancanza di pulizia. Uno spazio ristrettissimo. Un ripiano rivestito di marmo (non in acciaio, come dovrebbe essere). Ripiano su cui sono evidenti, come nell’annesso lavandino, residui (organici?) che mostrano una mancanza di sanificazione minima. È qui che vengono appoggiate le salme. Un condizionatore d’aria, in alto sul muro, posto al di sopra di una piccola grata di ferro arrugginito.
È questa la camera mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla. Ma sembra un ripostiglio, ricavato in una stanzetta di fronte al vecchio pronto soccorso del plesso di via Cristoforo Colombo. Una porta in legno, un catenaccio e una targa: “Sala mortuaria”. Biancavilla Oggi vi mostra come si presenta, nel video che qui pubblichiamo.
Il luogo – a due passi dalla direzione sanitaria – è un’offesa al decoro e alla dignità che bisognerebbe riservare ai pazienti deceduti in reparto. Salme collocate qui, in attesa della vestizione funebre, della sistemazione nella bara e della consegna ai familiari. Un’attesa durante la quale gli operatori delle pompe funebri sono costretti a muoversi in pochissimo spazio. I parenti del paziente deceduto possono soltanto stazionare fuori, all’aperto, dove si trovano alcuni vecchi sedili in plastica.
Un’indecenza, tra muffa e ruggine. Una realtà poco conosciuta della struttura ospedaliera di Biancavilla, ma che rappresenta una triste esperienza per i familiari che hanno dovuto affrontare il decesso di un proprio caro in ospedale. Riesce difficile comprendere come nella nuova struttura ospedaliera non sia stata prevista o non ancora realizzata una sala mortuaria degna ad ospitare la persona deceduta e ad accogliere i familiari. Una questione di civiltà e di umanità. È una pretesa eccessiva?
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