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Addio a Carmelo Mazzaglia: «La vita è un continuo calcio di rigore…»

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Carmelo Mazzaglia è morto. Se ne è andato in silenzio, con discrezione, in maniera improvvisa. Aveva 26 anni, gran parte dei quali vissuti su una sedia a rotelle. Una condizione di disabilità che non ha scalfito la sua voglia di vivere. Il suo ultimo messaggio su Facebook, di qualche giorno fa, è emblematico: «La vita è un continuo calcio di rigore…». Amava esternare i suoi pensieri e distillare citazioni sulla sua bacheca.

Fondatore dell’associazione “CittAccessibile” e autore di diversi libri (“Il dono più grande”, quello più significativo), Carmelo aveva anche collaborato, già dal 2014 su invito di Vittorio Fiorenza, con Biancavilla Oggi, curando la rubrica “L’Accessibile”.

Diversi articoli pubblicati, che hanno puntato i riflettori su una Biancavilla insensibile e una politica lontana dai temi dell’integrazione e dall’urgenza di abbattere ogni barriera (non solo architettonica).

Una rubrica nella quale aveva anticipato denunce e richieste, poi confluite nell’attività dell’associazione, per una Biancavilla aperta all’integrazione e al rispetto di chi vive la disabilità.

«La nostra associazione –aveva detto a Biancavilla Oggi– ha come obiettivo quello di sdoganare i molti tabù riguardanti la disabilità e l’accessibilità in generale, nei vari ambiti del sociale, scolastico, ecclesiastico e familiare. Perché bisogna considerare la disabilità una condizione normale dell’esistenza. La sfida non è semplice ma noi ci proviamo».

Carmelo è andato oltre il tentativo di provarci. Ci ha messo davanti una realtà che spesso i nostri occhi non vedono e ci ha insegnato la bellezza di un mondo senza barriere, in ogni loro forma.

I funerali di Carmelo si svolgeranno lunedì 16 aprile, alle ore 17, nella chiesa dell’Idria. Alla sua famiglia, da parte della redazione di Biancavilla Oggi, va il più sincero degli abbracci.

GLI ARTICOLI DI CARMELO MAZZAGLIA

Per chi sta su una sedia a rotelle marciapiedi inagibili a Biancavilla

Strade, chiese, teatro, biblioteca, bar Tour nella Biancavilla “inaccessibile”

Quando i mezzi pubblici sono “vietati” a chi ha ridotta capacità motoria

«Down, spasticu, frociu»: quando le parole feriscono il senso di civiltà

Attività creative e informazione per favorire l’integrazione dei disabili

Giochi e sport per disabili: assenze che non favoriscono l’integrazione

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Storie

Maurizio Costanzo e il suo “sosia” Giuseppe Petralia di Biancavilla

Il ricordo di un incontro al Parioli: «Mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita»

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Giuseppe Petralia è un giornalista di Biancavilla. La sua somiglianza con Maurizio Costanzo incuriosì lo stesso conduttore televisivo, al punto da volere salutare il collega dal palco del Parioli.

A ricordare quell’episodio è ora Petralia, da decenni collaboratore del quotidiano “La Sicilia” e corrispondente da Biancavilla negli anni ’70 e ‘80.

«La notizia della morte di Maurizio Costanzo – dice Petralia – mi è tanto dispiaciuta e reso triste. Ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente come invitato alla trasmissione “Maurizio Costanzo Show” perché ero stato segnalato come suo sosia».

«Lei è il mio sosia, mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita», disse Costanzo a Petralia ad inizio di una puntata del suo programma su Canale 5.

«Dopo la trasmissione –ricorda ancora il giornalista biancavillese – ci siamo incontrati dietro al palco, dove Maurizio è stato nei miei confronti molto affabile e gentile. Quando mi ha salutato, mi ha detto “Se vieni a Roma, vienimi a trovare”. Purtroppo non ho potuto avere questa opportunità. Grazie amico e giornalista, riposa in pace».

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