Biancavilla siamo noi
Un cittadino lancia petizione online: «Consegnateci il nuovo ospedale»


Gentile redazione di Biancavilla Oggi,
mi chiamo Alfio Rubino, ho 34 anni, e mi definisco un “biancavillese doc” abituale lettore di Biancavilla Oggi. Invio questa mail in quanto vorrei chiedere il vostro supporto poiché ho lanciato una petizione online a favore dei cittadini biancavillesi affinché si acceleri l’apertura del già pronto ospedale di Biancavilla.
Il mio prossimo passo sarà proprio quello di scendere fisicamente in piazza per la raccolta delle firme.
Tutto questo interesse nasce da uno spiacevole episodio di disservizio capitato al già ospedale esistente a mia figlia di 5 anni, di cui ho rilasciato una dichiarazione pubblica all’emittente Video Star.
Mi sto impegnando in prima persona perché quello che è capitato alla mia piccola non vorrei che capitasse agli altri bambini, come purtroppo sta avvenendo ma sono pochi gli utenti che fanno le segnalazioni. Lo faccio per il bene della nostra collettività.
Non ho nessun potere politico, ma credo che in questa mia iniziativa seva la volontà della gente di farsi sentire.
Certo che la presente venga accolta, porgo i miei ringraziamenti e congratulazioni per il vostro giornale. Qui sotto il link della petizione online.
Alfio Rubino
►FIRMA LA PETIZIONE SU CHANGE.ORG
BIANCAVILLA SIAMO NOI. Questo spazio è aperto a tutti i nostri lettori, affinché possano esprimere un pensiero, una proposta, un suggerimento su tematiche locali o denunciare disservizi, inadempienze, soprusi da parte della pubblica amministrazione. Chiediamo un’esposizione chiara e un linguaggio rispettoso nei confronti di tutti. Saremo ben lieti di ospitare i vostri contributi, nel segno della partecipazione attiva.
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Devo segnalare, purtroppo, la mancanza di rispetto da parte degli operatori Usca. Mi sono ritrovata a dovere fare due telefonate di 50 minuti. Sono stata in attesa a lungo, senza ricevere risposta. Siamo persone che abbiamo necessità, dovuta a questo maledetto virus. Stiamo soffrendo a restare chiusi a casa.
Abbiamo chiamato per correggere degli errori fatti da loro, avendo messo in quarantena persone con ciclo vaccinale completo. Eppure non si degnano a risponderci.
Per favore, evidenziate questa situazione, nella quale si trovano altri come noi. Per favore, non siamo carne da macello. Non è giusto che veniamo trattati in questo modo al punto da esasperarci. Siamo persone che abbiamo bisogno.
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