Biancavilla siamo noi
Un cittadino lancia petizione online: «Consegnateci il nuovo ospedale»


Gentile redazione di Biancavilla Oggi,
mi chiamo Alfio Rubino, ho 34 anni, e mi definisco un “biancavillese doc” abituale lettore di Biancavilla Oggi. Invio questa mail in quanto vorrei chiedere il vostro supporto poiché ho lanciato una petizione online a favore dei cittadini biancavillesi affinché si acceleri l’apertura del già pronto ospedale di Biancavilla.
Il mio prossimo passo sarà proprio quello di scendere fisicamente in piazza per la raccolta delle firme.
Tutto questo interesse nasce da uno spiacevole episodio di disservizio capitato al già ospedale esistente a mia figlia di 5 anni, di cui ho rilasciato una dichiarazione pubblica all’emittente Video Star.
Mi sto impegnando in prima persona perché quello che è capitato alla mia piccola non vorrei che capitasse agli altri bambini, come purtroppo sta avvenendo ma sono pochi gli utenti che fanno le segnalazioni. Lo faccio per il bene della nostra collettività.
Non ho nessun potere politico, ma credo che in questa mia iniziativa seva la volontà della gente di farsi sentire.
Certo che la presente venga accolta, porgo i miei ringraziamenti e congratulazioni per il vostro giornale. Qui sotto il link della petizione online.
ALFIO RUBINO
© RIPRODUZIONE RISERVATA

Biancavilla siamo noi
«Vi racconto un atto meschino e di ordinaria inciviltà che mi è capitato»
Un nostro lettore ci segnala un episodio accaduto in piazza Sgriccio, dopo il rientro da Catania


Sono un cittadino qualunque che vuole denunciare un fatto a me accaduto qualche sera fa, si tratta di una cosa da niente, però quello che fa indignare di più è il gesto e la pianificazione che probabilmente c’è alla base.
Mi trovavo a rientrare da Catania dopo aver trascorso una serata con amici e venendo da via della Montagna, mi accingevo a fare rifornimento in Piazza Sgriccio. Come quasi sempre, nei fine settimana davanti al chiosco situato sulla piazza, stazionano dei ragazzi; io mi immetto sulla destra per fare rifornimento e sento una botta nel retro della macchina. Inizialmente non avevo capito bene, infatti per sicurezza non mi sono fermato in quel rifornimento.
Qualche centinaio di metri dopo mi sono fermato per controllare ed ho trovato la sorpresa: mi avevano lanciato un uovo nella zona del serbatoio, rendendo praticamente impossibile aprire lo sportellino. E la cosa che fa indignare ancora di più è che molto probabilmente quel gruppo di ragazzi erano minorenni, perché c’erano diverse microcar parcheggiate.
Quei ragazzi si trovavano per caso ad avere delle uova? Li lanciavano casualmente alle macchine di passaggio? Oppure era una cosa ben pianificata per quelli che facevano rifornimento? Se fosse davvero così non ho parole, oltre al gesto, pianificare una cosa del genere è una cosa a dir poco meschina.
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