Chiesa
San Placido, 1500 anni dalla nascita Storica presenza delle reliquie


L’urna reliquiaria di San Placido proveniente da Messina
Solenne pontificale e processione straordinaria in onore del patrono di Biancavilla. Per la prima volta, arrivata da Messina l’urna reliquiaria del santo, su concessione del vescovo della città dello Stretto, Calogero La Piana. Un evento speciale voluto per il “giubileo placidiano”.
di Vittorio Fiorenza
Cerimonia religiosa storica per Biancavilla. I festeggiamenti per San Placido, speciali per la ricorrenza dei 1500 anni dalla nascita del martire benedettino, hanno assunto un tono ancora più solenne per la presenza dell’urna reliquiaria proveniente dalla Chiesa di San Giovanni Battista di Messina.
Nonostante il culto per San Placido nel centro etneo sia plurisecolare, è la prima volta che il “corpo” del santo venga portato in paese (la Chiesa biancavillese custodisce comunque alcuni frammenti del braccio attribuiti a Placido).
L’evento, particolarmente seguito ed atteso dalla comunità cattolica locale, è stato possibile per la concessione di mons. Calogero La Piana, vescovo di Messina.
L’urna è arrivata in paese in mattinata ed esposta sull’altare maggiore della basilica. In serata, il pontificale dell’arcivescovo di Catania, mons. Salvatore Gristina, e a seguire la tradizionale processione per le vie del centro storico sia del simulacro del santo che dell’urna reliquiaria.
Presenti delegazioni di Messina, Castel di Lucio (altra centro del Messinese con cui Biancavilla è gemellato), Gap (la città francese in cui risiede una comunità di biancavillesi) e Viagrande (il cui patrono, San Mauro, fu come San Placido tra i discepoli prediletti di San Benedetto).
Cinque mesi di celebrazioni
Il Giubileo per i 1500 anni di San Placido si è aperto formalmente a Biancavilla il 21 giugno. A luglio la presenza dell’arcivescovo in basilica. Gristina ha ricordato come San Placido sia stato «un alunno molto caro di San Benedetto, che ci ricorda il valore dell’esempio e della testimonianza, nonché il ruolo educativo della famiglia e di coloro che si dedicano a questo compito affascinante dell’educazione». Il vescovo ha augurato ai fedeli biancavillesi e ai devoti del protettore della città «di vivere questo giubileo con questo spirito: testimoniare con la fede».
Il messaggio del prevosto
«Auguro a tutti i devoti e fedeli che questo tempo giubilare contribuisca seriamente alla nostra conversione personale e, sull’esempio di San Placido, possiamo essere “martiri” del nostro tempo». È il messaggio di padre Pino Salerno, prevosto di Biancavilla, in occasione del “giubileo placidiano”.
«Il martirio è infatti la chiave di lettura del giubileo. Sappiamo oggi –sottolinea il prevosto– come quanti cristiani ancora danno la vita e sono uccisi a causa del Vangelo. Possa il segno e il dono dell’indulgenza plenaria concessaci a Messina e Biancavilla dal santo Padre Francesco essere uno stimolo a vivere la vita nuova in Cristo, sommo Martire attraverso la piena corrispondenza ai sacramenti celebrati e vissuti. Auguri a tutti noi».
L’impegno del Circolo San Placido
Non soltanto l’attività di organizzazione dei festeggiamenti e delle processioni, ma anche un’attività di promozione della figura del patrono di Biancavilla.
Il Circolo “San Placido” da diversi mesi ed in particolare nelle ultime settimane è stato impegnato in diverse iniziative. Tra queste, il giro di appuntamenti nei circoli ricreativi e nelle scuole del paese per fare conoscere il ruolo dell’associazione e la vita del santo.
Sulla vita di Placido, sul culto e la tradizione legata alla storia di Biancavilla, da segnalare anche il volume curato da Filadelfio Grasso.

Il simulacro di San Placido in processione
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Chiesa
I giovani di Biancavilla ricevuti dal vescovo: «I nostri talenti, i nostri sogni»
I ragazzi e gli animatori dell’oratorio dell’Annunziata accompagnati dal parroco, don Giosuè Messina

Una folta rappresentanza dei giovani dell’oratorio “Don Bosco” della parrocchia Annunziata di Biancavilla ricevuti da mons. Luigi Renna al palazzo arcivescovile, a Catania. Un incontro proficuo nel quale si è parlato dei talenti e dei sogni giovanili. Non è mancato un pensiero rivolto a Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex fidanzato, con un’esortazione del vescovo al rispetto.
«È stato un incontro molto arricchente ed edificante per noi giovani», dice Samuele Salamone, uno degli animatori dell’oratorio “Don Bosco”. Realtà giovanile viva, che sta crescendo sempre più nel nostro territorio, promuovendo iniziative sociali, culturali e religiose.
I giovani dell’oratorio, nell’incontro con Renna, sono stati accompagnati dai loro animatori e dal parroco, don Giosuè Messina. Ad ognuno, Renna ha regalato un libro di spiritualità.
«Ci ha incoraggiati –prosegue Samuele – a sfruttare i nostri talenti per il bene nostro e degli altri. L’arcivescovo ha evidenziato che dobbiamo credere in Dio e affidarci sempre a Lui. Il rapporto di fede nasce infatti con Dio. Ma ci sono altri rapporti molto importanti, quello sentimentale, per esempio».
«È stata per noi una gioia presentare i nostri giovani e nello stesso tempo raccontare come si impegnano a vivere da buoni cristiani. D’altra parte, – sottolinea padre Giosuè Messina – l’arcivescovo non ha esitato ad incoraggiare i ragazzi e i loro educatori in questo cammino delicato ed importante. Il tema del nostro incontro è stato “I sogni degli adolescenti nella crescita cristiana”, che l’arcivescovo ha sviluppato attraverso la parabola dei talenti. Non è mancato un accenno al fatto di cronaca di queste ultime settimane, quello della cara Giulia. Il padre vescovo ha esortato a vivere bene tutte le relazioni, nel rispetto reciproco, come il Vangelo ci insegna».
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