Fuori città
Mariachiara, Maria Vittoria e Carlotta: tre piccole ballerine… “fuori classe”
Un magnifico trio di Biancavilla che si è distinto per determinazione, conquistando la finale di un talent


Tre piccole ballerine e un grande talento. La più piccola è Mariachiara Pappalardo, che ha 7 anni. Le altre due, Maria Vittoria Petralia e Carlotta Spina, hanno 9 anni. Sono di Biancavilla, ma frequentano la scuola di ballo “New Dance” di Salvo e Nancy Coco, a Santa Maria di Licodia. Sono seguite dall’’insegnante Floriana Coco (classico, moderno e contemporaneo).
Il piccolo trio ha partecipato a diversi concorsi, distinguendosi per bravura e aggiudicandosi premi e borse di studio. Tra le esperienze più entusiasmanti e significative, la settima edizione di “Fuori classe talent” di Ivano Trau e Catiuscia Siddi. Arrivate in semifinale, a Tortoreto (in Abruzzo), hanno frequentato degli stage con i grandi maestri Raffaele e Alfonso Paganini e Leon Cino. Sono stati questi ultimi, assieme a Laura Giacomini, Maria Zaffino e Avio Focolari, a notare il talento delle tre bambine.
Così, dopo diverse esibizioni e coreografie, Mariachiara, Maria Vittoria e Carlotta sono arrivate in finale, tra i primi 20 ballerini. Carlotta, in particolare si è aggiudicata il primo premio per la categoria baby.
Il talent è trasmesso in tv, su Tele Campione, al canale 138. La finale, divisa in due puntate, andrà in onda il 16 e il 23 gennaio, alle ore 22.
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Cultura
Gerardo Sangiorgio ricordato a Modena: «Mio padre nell’orrore dei lager nazisti»
L’esperienza del biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio raccontata a Levizzano Rangone


Nella Giornata della Memoria, la figura di Gerardo Sangiorgio – biancavillese deportato nel 1943 nei lager nazisti per avere detto no alla Repubblica di Salò, coerentemente con i suoi principi morali e cristiani – ricordata anche in Emilia Romagna.
Il figlio di Gerardo, Placido Antonio (collaboratore di Biancavilla Oggi), è stato ospitato nella scuola “Celestino Cavedoni” di Levizzano Rangone (frazione di Castelvetro di Modena). Un incontro voluto dai docenti e dalla dirigente scolastica. Qui, Placido Antonio, ha trasmesso ai bambini di quarta e quinta elementare il messaggio e l’esempio del padre (scomparso nel 1993).
«La storia di mio padre –sottolineato Placido– è la storia di tanti ragazzi che nel momento della scelta seppero mettere a repentaglio la loro stessa vita, per un ideale più grande e dal valore universale».
«La voglia di conoscere la storia –ha proseguito– incontra la forza trainante delle storie di vita, in questo terreno c’è il seme dell’umanesimo. Quello che i lager intendevano obliare e che oggi le studentesse e gli studenti chiedono quale terreno di crescita, denominatore di coesistenza tra i popoli, indice di civiltà».
Dopo il suo intervento e la sua testimonianza, tante domande da parte dei bambini e degli insegnanti, riguardanti anche Biancavilla. A conclusione dell’incontro, un insegnante ha letto anche alcuni brani tratti sulla Shoah.
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