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Chiesa

Le confraternite di Biancavilla per un giorno in pellegrinaggio a Messina

Folto gruppo in visita alla città dello Stretto, accompagnato da padre Giovambattista Zappalà

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Pellegrinaggio organizzato dalle confraternite di Biancavilla. Più di 150 hanno partecipato, in rappresentanza delle congregazioni Santissimo Sacramento, Annunziata, Santissimo Rosario, Mercede, San Giuseppe, Santa Maria dell’Idria e del Circolo San Placido.

I pellegrini hanno scelto come mèta Messina, poiché possiede  un forte legame con la devozione biancavillese verso San Placido.

Al duomo, accolti dal presidente del Centro interconfraternale diocesano, dal governatore dell’arciconfraternita di San Placido di Messina e dal responsabile diocesano delle confraternite messinesi.

A seguire, la celebrazione eucaristica. Esposta un’immagine di San Placido, per evidenziare il legame tra le due città, accomunate dalla stessa devozione per il santo. A concelebrare è stato il parroco biancavillese don Giovambattista Zappalà, che ha accompagnato i confrati nel pellegrinaggio.

Il responsabile del Cid ha omaggiato padre Zappalà e i governatori delle confraternite biancavillesi con una stampa antica della Madonna della lettera, patrona di Messina.

I confratelli hanno avuto modo di visitare vari monumenti religiosi tra cui la chiesa “Santa Maria Annunziata” dei Catalani, uno dei pochissimi monumenti rimasti intatti dopo il terremoto che colpì Messina nel 1908.

Ad ospitarli per il pranzo sono state le suore del Divino Zelo nel santuario di Sant’ Antonio in cui sono presenti le spoglie mortali di Sant’Annibale Maria di Francia.

A conclusione del pellegrinaggio non poteva mancare la visita ai resti di San Placido (patrono di Biancavilla) e dei suoi fratelli Flavia, Eutichio e Vittorino custoditi nella chiesa “San Giovanni di Malta”.

La giornata si è conclusa con una passeggiata sul lungo mare della città sullo stretto ed alcuni momenti di relax. È stata una delle iniziative che rimarcano l’attività sinodale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Chiesa

Giubileo delle confraternite, in 80 da Biancavilla per l’insediamento del Papa

Delegazioni di cinque congregazioni: sono state le più numerose provenienti dalla diocesi di Catania

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C’è chi, a Roma, ha portato il medaglione. Altri sono andati con il proprio abito tradizionale. Segni distintivi, che esprimono appartenenza e identità culturale, oltre che fede religiosa.

Da Biancavilla sono andati in 80 a Roma per partecipare al Giubileo delle confraternite. Un folto gruppo, il più numeroso partito dall’Arcidiocesi di Catania. I biancavillesi che hanno preso parte al pellegrinaggio appartengono alle confraternite del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Mercede, di San Giuseppe e dell’Idria.

Arrivati venerdì a Roma, i gruppi hanno partecipato al pellegrinaggio verso la porta santa, aperta da Papa Francesco la scorsa notte di Natale. Quindi, la processione monumentale tra il Colosseo ed il Circo Massimo con la partecipazione delle più importanti confraternita provenienti da tutto il mondo. E poi, la partecipazione alla messa di insediamento di Papa Leone XIV in piazza San Pietro.

Un’occasione, dunque, per queste realtà associative, di vivere il Giubileo come un momento di comunione ecclesiale con l’opportunità di rinnovare il loro impegno nella fede e nel servizio. Le confraternite hanno testimoniato così la ricchezza della pietà popolare e la vitalità di una fede che ha attraversato i secoli.

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Chiesa

Eletto Papa Leone XIV, le campane suonano a festa nella basilica pontificia

Il titolo alla chiesa madre di Biancavilla fu conferito nel 1970 da Paolo VI con propria bolla

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La Chiesa cattolica ha eletto il Papa: è l’americano Robert Francis Prevost, che ha preso il nome di Leone XIV. In coincidenza con la fumata bianca, a Biancavilla campane a festa in chiesa madre, che è anche basilica pontificia (oltre che Collegiata e Santuario). Un dettaglio che la lega direttamente al Papa.

Il titolo di “basilica minore pontificia” risale al 1970: un riconoscimento avuto con bolla “In Sanctissimam Cristi Matrem” di Papa Paolo VI. Un titolo speciale che in genere si dà per importanza storica, spirituale o architettonico e che implica un legame particolare con il Papa.

Le basiliche pontificie hanno il privilegio di esporre simboli come il padiglione papale, il tintinnabulum (campanella processionale), lo stemma papale e talvolta la concessione di indulgenze speciali.

Dopo la morte di Bergoglio, all’esterno della chiesa biancavillese era stato rimosso l’ovale con lo stemma araldico di Papa Francesco. Un segno della sede apostolica vacante. Si attende ora che venga esposto lo stemma del nuovo pontefice.  

Su Leone XIV si concentrano attese e speranze dei fedeli cattolici. A farsi interprete di questi sentimenti il sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno: «Accogliamo con gioia e speranza l’elezione di Papa Leone XIV. In un tempo segnato da divisioni e incertezze, la sua figura rappresenta un richiamo universale ai valori della pace, della solidarietà e della fraternità. A nome dell’intera comunità di Biancavilla, esprimo l’augurio che il suo pontificato possa essere fonte di serenità e guida spirituale per il mondo intero».

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