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Falco dell’Etna ferito da arma da fuoco: l’esemplare salvato da un biancavillese

L’animale selvatico è stato consegnato ai volontari delle associazioni Gepa e Agriambiente

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Un gesto di crudeltà da parte di qualcuno, che per gioco o per sfida ha quasi ucciso un volatile di grande bellezza. Un esemplare di falco dell’Etna è stato trovato ferito ad un’ala. I segni sono quelli di una ferita da arma da fuoco.

A notarlo nel proprio terreno agricolo, in territorio di Paternò, è stato Giacomo Randazzo, un biancavillese che subito si è preso cura dell’animale selvatico.

Lo ha preso e lo ha trasportato nella sede delle associazioni Gepa e Agriambiente di via Fratelli Bandiera a Biancavilla. I volontari, specializzati nel settore della tutela ambientale e faunistica, si sono presi cura del falco.

«Ora – spiega Dino Petralia, presidente Gepa – stiamo provvedendo alla consegna dell’animale al Centro ripartizione faunistica di Valcorrente, dove sarà curato e medicato per poi sarà liberato nuovamente nel suo habitat naturale».

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Storie

Maurizio Costanzo e il suo “sosia” Giuseppe Petralia di Biancavilla

Il ricordo di un incontro al Parioli: «Mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita»

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Giuseppe Petralia è un giornalista di Biancavilla. La sua somiglianza con Maurizio Costanzo incuriosì lo stesso conduttore televisivo, al punto da volere salutare il collega dal palco del Parioli.

A ricordare quell’episodio è ora Petralia, da decenni collaboratore del quotidiano “La Sicilia” e corrispondente da Biancavilla negli anni ’70 e ‘80.

«La notizia della morte di Maurizio Costanzo – dice Petralia – mi è tanto dispiaciuta e reso triste. Ho avuto l’onore di conoscerlo personalmente come invitato alla trasmissione “Maurizio Costanzo Show” perché ero stato segnalato come suo sosia».

«Lei è il mio sosia, mi somiglia veramente, forse ci hanno divisi alla nascita», disse Costanzo a Petralia ad inizio di una puntata del suo programma su Canale 5.

«Dopo la trasmissione –ricorda ancora il giornalista biancavillese – ci siamo incontrati dietro al palco, dove Maurizio è stato nei miei confronti molto affabile e gentile. Quando mi ha salutato, mi ha detto “Se vieni a Roma, vienimi a trovare”. Purtroppo non ho potuto avere questa opportunità. Grazie amico e giornalista, riposa in pace».

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