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Covid-19, l’ospedale di Biancavilla diventa centro di ricovero: 30 posti per i malati
Urgente conversione dell’intera struttura sanitaria, adesso “dedicata” a prestazioni per persone contagiate

di Vittorio Fiorenza
L’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla, in questa emergenza “coronavirus”, diventa centro di riferimento per i malati, infettati da Covid-19. Lo saranno anche le strutture di Caltagirone ed Acireale. Le modifiche organizzative sono state apportate dalla direzione dell’azienda sanitaria: la relativa comunicazione è datata 24 marzo 2020.
In particolare, a Biancavilla, i posti previsti per il reparto di Terapia intensiva passano da 6 a 8. Allo stesso tempo, secondo informazioni in possesso di Biancavilla Oggi, si procede alla conversione dei posti lettio anche per pazienti con necessità di ricovero, pur al di fuori della Terapia intensiva.
A partire dal 25 marzo, Biancavilla avrà 10 posti letto riservati a persone infettate ed altri 12 a partire dal 10 aprile, per un totale di 22.
I posti letto complessivi, compresi quelli della Terapia intensiva, sono quindi 30 al “Maria Santissima Addolorata”, diventando così nel panorma della sanità siciliana un punto di riferimento per le persone contagiata dal coronavirus. Una struttura che, di fatto, converte radicalmente le sue prestazioni, in risposta all’emergenza in atto.
L’indiscrezione che l’ospedale si apprestava a “rimodularsi” come centro “Covid-19” era circolata già due settimane fa, quando i pazienti presenti in Rianimazione erano stati trasferiti in altre strutture sanitarie, lasciando vuoto il reparto.
Rearto che, in questo momento, continua a non ha ricoverati. Ma è pronto ad operare da subito. Va anche detto che le strumentazioni per due postazioni sono state donate da due imprenditori biancavillesi. Un vero gesto di solidarietà, come sottolineato dal sindaco Antonio Bonanno.
«Sono orgoglioso di dirvi -dice il primo cittadino- che gli appelli di questi giorni hanno trovato la sensibilità di due imprenditori agricoli (che preferiscono rimanere umilmente nell’anonimato) i quali hanno acquistato i monitor necessari a far entrare a regime le due unità di Terapia intensiva che fungevano da “riserva”. Un gesto che ho apprezzato moltissimo e per il quale ringrazio pubblicamente i due imprenditori».
«Noi quei due posti -auspica Bonanno- non abbiamo alcuna intenzione di utilizzarli. Ma è bene che tutto funzioni e sia a disposizione in un momento d’emergenza come quello che stiamo passando: il Reparto avrà a pieno regime 8 postazioni».
Sul reparto di Terapia intensiva c’è in corso una raccolta fondi sulla piattaforma “GoFundMe“, lanciata dall’associazione “Sinergie”, assieme ad altri gruppi locali. In poche ore già raccolte diverse migliaia di euro, grazie al contributo di tanti donatori.
«C’è una battaglia da vincere. E dobbiamo vincerla anche sull’ambito sanitario. Chi ne avesse voglia e possibilità -sottolinea il sindaco Bonanno – lo invito a partecipare alla raccolta fondi. Per il resto, vi esorto come sempre a restare a casa».
AGGIORNAMENTO
(28.3.2020) Dietrofront da parte dell’Asp di Catania, che aveva inserito la struttura del “Maria Santissima Addolorata” tra quelle in prima linea per i contagiati da coronavirus, convertendo ed integrando complessivamente 22 posti letto di Medicina (cui aggiungere altri otto di Terapia intensiva). Una attivazione decisa in questi termini e che doveva avvenire in questi giorni. Per il momento, però, l’ospedale biancavillese non sarà “Centro Covid”. Ma resta una possibilità aperta, compatibilmente con l’evoluzione dei contagi.
Notizia che trova conferma in una nota del sindaco, Antonio Bonanno: «Da giorni sono in stretto contatto con i vertici dell’Asp ed i timori avanzati da una parte del personale medico del nosocomio, sono mitigati dal fatto che il “Maria Santissima Addolorata” verrà impiegato in tal senso solo quando saranno garantiti i livelli standard di sicurezza. Ovvero, solo quando si sarà pronti e, in ogni caso, sul territorio non si sono verificati casi straordinari per i quali si rende necessaria l’attivazione immediata del centro Covid nel nostro nosocomio».

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Il vescovo Luigi Renna in visita ai reparti dell’ospedale di Biancavilla
«Bisogna essere grati per questo presidio che fa sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura»

Un saluto ad ogni paziente ricoverato, l’incontro con il personale medico e infermieristico, la visita al pronto soccorso e in tutti i reparti (con canti e sventolio di bandiere, in particolare, in “Pediatria”). L’arcivescovo di Catania, Luigi Renna, ha fatto tappa all’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Biancavilla.
«Sono rimasto molto ben impressionato – ha detto Renna – dalla manutenzione e dalla cura delle strutture, ma soprattutto dalla relazione che si è venuta a creare tra pazienti, medici, personale sanitario. È un ambiente luminoso sotto tutti gli aspetti. Bisogna essere grati per questo presidio che permette ai cittadini di sentire vicino tutto il servizio nazionale di cura e ci sprona a fare sempre meglio».
Il vescovo è stato accolto dal commissario straordinario dell’Asp, Maurizio Lanza, e dal direttore sanitario della struttura, Mario Patanè. Un’occasione attraverso la quale ha conosciuto anche il personale di recente assunzione.
«Ho incontrato molti nuovi giovani medici, infermieri e operatore socio-sanitari. E questo – ha sottolineato il vescovo – fa ben sperare sia perché l’azienda sta assumendo sia perché ci sono tanti giovani che non emigrano, ma rimangono nel nostro territorio. È la vittoria di una sfida molto importante. Sappiamo che la nostra Sicilia si sta spopolando, dobbiamo fermare questa emorragia e credo che le assunzione abbiano un duplice vantaggio. Anzitutto dota di professionalità fresche il sistema sanitario e poi permette ai giovani di mettere su famiglia e di creare una società solida nella nostra Isola».
«Un ospedale proiettato nel futuro»
Sulla questione del personale si è soffermato il commissario Lanza: «Non c’è nessun problema per il personale infermieristico perché abbiamo approvato la nuova graduatoria. Conosciamo, invece, le carenze di determinate specialità mediche che riguardano tutta Italia».
Per l’ospedale di Biancavilla, Lanza ha voluto ribadire che si tratta di una struttura «pronta ad accogliere e proiettata nel futuro perché gli investimenti sono stati e saranno tanti». In particolare, «il vecchio plesso è oggetto di una nuova ristrutturazione e affiancherà il nuovo: due strutture sulle quali bisogna puntare per il futuro».
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