Storie
Finanziere di Biancavilla nominato Cavaliere della Repubblica


di Vittorio Fiorenza
C’è anche un biancavillese, il finanziere Giuseppe D’Urso, tra le persone insignite dell’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana. La cerimonia si è tenuta a Catania ed è stato il prefetto Claudio Sammartino a consegnare le relative pergamene.
Luogotenente della Guardia di Finanza ed attuale comandante della 2a Squadra Operativa della Compagnia della Guardia di Finanza di Catania, Giuseppe D’Urso si è arruolato nel 1984. Ha fatto parte dei reparti speciali (AT-PI) antiterrorismo.
È stato comandante anche della Tenenza di Bronte e del Nucleo Mobile della Compagnia di Paternò.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti da vari organi dello Stato e dalla propria Amministrazione. Ha organizzato eventi medici, di raccolta fondi e generi alimentari per i meno abbienti ed è costantemente impegnato in attività di volontariato.
Adesso, il riconoscimento di Cavaliere della Repubblica, un’onorificenza che corona una carriera militare lunga oltre 35 anni. Il Cavaliere della Repubblica è il primo livello di onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (OMRI), ordine nato nel 1952 per ricompensare «benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari».
Nel corso della stessa cerimonia in Prefettura, riconoscimenti sono stati conferiti ad altri 12 catanesi. Insigniti della medaglia d’onore anche i familiari di militari e civili ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale.
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Storie
L’antifascismo di Gerardo Sangiorgio, medaglia di Mattarella ai familiari
Disse “no” alla Repubblica di Salò, alto riconoscimento al biancavillese sopravvissuto ai lager


Cerimonia di consegna della medaglia d’onore ai familiari di Gerardo Sangiorgio, morto trent’anni fa e sopravvissuto all’orrore dei campi di sterminio nazisti, dopo l’8 settembre, per il suo rifiuto a giurare fedeltà alla Repubblica di Salò.
L’onorificenza è stata voluta dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, con proprio decreto, su indicazione del comitato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. La consegna, in piazza Università, a Catania, in occasione della Festa della Repubblica, è avvenuta dalle mani del prefetto Maria Carmela Librizi. A ricevere la medaglia, Maria Cuscunà, moglie di Sangiorgio, assieme ai figli Placido Antonio (nostro apprezzato collaboratore) e Rita e i nipotini. Presenti alla cerimonia anche il ministro Nello Musumeci e, per il Comune di Biancavilla, l’assessore Martina Salvà, in fascia tricolore.
L’alto riconoscimento si lega a quanto previsto dalla Legge 296 del 2006. La medaglia d’onore è dedicata ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra e ai familiari dei deceduti.
Due volumi su Gerardo Sangiorgio
Negli ultimi anni, diversi i contributi e gli studi sulla figura di Sangiorgio. Due i volumi che la nostra casa editrice, Nero su Bianco, gli ha dedicato, promuovendoli in occasione della “Giornata della memoria” con il coinvolgimento delle scuole.
Si tratta di “Internato n. 102883/IIA. La cattedra di dolore di Gerardo Sangiorgio”, scritto da Salvatore Borzì con prefazione di Nicolò Mineo. E poi, a cura di Borzì, “Una vita ancora più bella. La guerra, l’8 Settembre, i lager. Lettere e memorie 1941-1945”, con prefazione di Francesco Benigno.


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