In città
Una vivace Accademia Universitaria: 200 soci e un anno di grandi successi

Una settimana intensa e ricca di eventi, quella organizzata dai soci dell’Accademia Universitaria Biancavillese, che conclude l’anno sociale 2016/17 con una presenza record di oltre duecento soci, coinvolti in molteplici attività didattiche, ludico-espressive, musicali, sportive e culturali con cadenza settimanale.
In questi giorni, a Villa delle Favare, sono stati presentati i lavori svolti in saggi, pubblicazioni ed esibizioni.
Da notare le esibizioni di ballo di gruppo, curate da Damiano Piana ed Alessia Giordano, le pubblicazioni di racconti in prosa e poesie prodotte dal laboratorio di scrittura creativa seguito dalle prof. Vittoria Sangiorgio e Rosa Lanza, i canti eseguiti dalla Corale diretta dal maestro Filadelfio Grasso. E ancora, le esibizione teatrali seguite da Carmelo Minissale, le opere realizzate dagli allievi del maestro Antonio Lipera e dai laboratori creativi di Pietro Lavenia e Vita Peri.
Un particolare riferimento è stato fatto nella serata svolta il 23 maggio alla figura del giudice Giovanni Falcone nel 25° anniversario della strage che coinvolse lui, la moglie e i membri della scorta. Il folto pubblico, commosso, ha chiesto il bis del famoso brano Heal the world (Cura il mondo) di Michael Jackson, dedicato dalla corale proprio all’opera del magistrato scomparso a causa della lotta alla mafia.
«L’attività dell’Accademia –sottolinea la presidente Rosa Lanza– vuole essere un motivo di crescita per la collettività, un modo per fare cultura e trasmettere quei valori sani che debbono essere alla base di ogni gruppo sociale. Abbracciando oltre 200 famiglie, senza contare i simpatizzanti e tutte le persone che fanno da pubblico ogni volta che si organizza un evento (conferenze, saggi, mostre, gite culturali, ecc.), l’Accademia biancavillese può vantare una notevole capillarità nel territorio e questo, per tutti i soci, non può che essere motivo di orgoglio».
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In città
Kermesse “sanremese” per il Carnevale della comunità “Cenacolo Cristo Re”
Musica, balli, “chiacchiere” e coriandoli per gli ospiti della struttura terapeutica di via San Placido

Sull’eco del Festival di Sanremo e approfittando delle giornate dedicate al divertimento, anche gli ospiti della Comunità Terapeutica “Cenacolo Cristo Re” di Biancavilla hanno voluto organizzare per il Carnevale una kermesse musicale con canzoni e premi.
Nel salone dell’Istituto di via San Placido, grazie alla collaborazione di tutte le figure professionali e di volontariato esterno, si è tenuta la competizione. Una gara in cui i concorrenti, ospiti della struttura, si sono “sfidati”, intonando canzoni di ogni tempo. Valletta d’eccezione che ha accompagnato i “cantanti” alla postazione predisposta per l’esibizione, destando l’ilarità di tutti, un’infermiera in abito carnascialesco che rappresentava la “Sirenetta”. Una giuria composta da vari operatori ha stabilito i primi tre classificati, assegnando un premio. Un gadget a tutti i partecipanti.
L’evento, in ogni sua parte, è frutto dei vari laboratori che si tengono giornalmente in comunità al fine di favorire il percorso riabilitativo degli ospiti (maschere allestite nel Gruppo creativo, canzoni provate e preparate nel Laboratorio musicale…). Non sono mancati musica e balli di gruppo, “chiacchiere” (i dolci tipici del periodo) e coriandoli.
Gli ospiti del “Cenacolo”, inoltre, hanno vissuto l’atmosfera del Carnevale, tra le vie cittadine e nelle piazze di Biancavilla, ammirando i gruppi in maschera e i carri allegorici.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi

Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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