In città
Via Crucis vivente, da 21 anni l’interpretazione dei francescani
L’Ordine francescano secolare e la Gioventù francescana hanno messo in scena la Passione di Gesù Cristo lungo le strade principali di Biancavilla, coinvolgendo i fedeli nella ormai tradizionale Via Crucis vivente. Un appuntamento fisso, la sera della Domenica delle palme, giunto quest’anno alla ventunesima edizione.
La rappresentazione sacra è stata inscenata tra piazza Roma (dove si è svolta la parte iniziale della Passione), le vie del centro storico e via della Montagna, affianco al cimitero, in una location suggestiva per l’atto finale della Crocifissione e la Resurrezione.
In tanti, hanno seguito tutto l’itinerario.
Convincente la scena di Gesù in croce, interpretato da Placido Brancato. Il ruolo di Maria è stato affidato invece a Maria Carmela Distefano, mentre Dino Chisari ha vestito i panni del discepolo Giovanni.
Commovente la scema della deposizione di Gesù dalla croce. Applausi sulla scena della Resurrezione. I protagonisti hanno saputo offrire, come ogni anno, un’interpretazione credibile, dando ulteriore conferma di una manifestazione diventata a Biancavilla una tradizione.
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In città
Nella chiesa del Purgatorio evento ispirato ai “nannareddi” della Civita
Uno spettacolo-recital con Carmelo Zuccaro organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi
Un’atmosfera carica di emozione nella Chiesa del Purgatorio di Biancavilla, dove si è tenuto il concerto di Natale “a bona nova”. Lo spettacolo-recital, organizzato dall’Arciconfraternita dei Bianchi, ha rievocato musiche, canti, poesie e litanie della novena natalizia tradizionale siciliana, cantata da suonatori e poeti di inizio Novecento nei quartieri di Catania, dove venivano chiamati “nannareddi”, e di tutte le città della Sicilia.
Un evento che è ispirato dai ricordi d’infanzia di Carmelo Zuccaro, che nel quartiere catanese della “Civita” ascoltava direttamente dai “nannareddi” musiche, canti e recitativo, ed arricchito dalle testimonianze degli anziani dello stesso quartiere. Proprio a loro si deve il recupero dei contenuti di questo antico racconto, che rievoca atmosfere e tradizioni di epoche ormai scomparse ma che riescono ancora ad affascinare e coinvolgere il pubblico.
Uno spettacolo impreziosito dal suono finale della “ciaramella” ed animato dallo stesso Zuccaro, nel ruolo di cantaturi. Con lui: Giorgio Maltese al violino, friscalettu, mandolino e ciaramedda, Mimmo Aiola alla chitarra e Savì Manna, poeta.
Prima del concerto, una messa celebrata dall’assistente spirituale della confraternita, don Pino Salerno, in memoria dei confrati defunti. Speciale ricordo per Gianmarco Rapisarda, prematuramente scomparso nell’ottobre scorso. Conclusioni affidate al governatore dell’arciconfraternita, Agostino Sangiorgio, per i saluti e gli auguri.
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