Cultura
Un gioiello di acume e una lezione di stile nel romanzo di Nino Milazzo

Due scrittori, due giornalisti, entrambi di origini biancavillesi: Nino Milazzo e Alfio Caruso. Una serata insieme, nell’ambito delle iniziative culturali in programma al Lido dei Ciclopi di Acitrezza. L’occasione è stata data dalla presentazione del romanzo di Nino Milazzo, “L’uomo dei tramonti che amava la politica” (Edizioni Città del Sole). Tra gli intervenuti, appunto, Alfio Caruso. L’attrice Egle Doria ha letto alcuni brani del libro.
Si tratta di una commovente e lucida riflessione sulla solitudine della vecchiaia, sulle delusioni, politiche e private, di un ex giornalista di successo che ripercorre la sua vicenda umana e professionale con sguardo appassionato ma consapevole dell’imminenza della fine.
Attualmente presidente del Teatro Stabile di Catania, Nino Milazzo è stato vicedirettore del “Corriere della Sera”, condirettore de “La Sicilia”, vicedirettore vicario de “L’indipendente”, direttore dell’emittente televisiva Telecolor. Ha collaborato ai programmi di Enzo Biagi.
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È stato letto come un libro di lucida amarezza, un soliloquio intenso e malinconico sulla china e le disillusioni della vita. Ma “L’uomo dei tramonti che amava la politica” di Nino Milazzo, che potremmo ascrivere al genere della narrativa aubiografica, è molto di più.
È un gioiello di acume, un breviario sulla senilità, una lezione di stile. L’apatia dell’ottantenne giornalista di successo Federico Ilio è interrogativo di senso che tradisce passione per il tracciato dell’uomo e gusto dell’azzardo eterno.
La vita si fa, nella scrittura, periodo ipotetico. Il tempo, paradossalmente il trascorso, è in continuo divenire. Un’opera che dialoga con Cicerone e inconsciamente con Saramago: “Bisogna ritornare sui passi già percorsi, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre”. Milazzo lo ha già fatto.
Placido A. Sangiorgio
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Cultura
Paolo e Francesca a Villa delle Favare: versi danteschi per San Valentino
Incontro promosso da SiciliAntica con il prof. Antonio Maglia e Elisa Salomone alla chitarra

L’occasione è stata la giornata di San Valentino, festa degli innamorati. La location, quella di Villa delle Favare, a Biancavilla. Qui, l’associazione “SiciliAntica” ha presentato una lettura del canto V dell’Inferno della Divina Commedia di Dante.
Il prof. Antonio Maglia, già autore del libro “Le malattie infernali. Il canto XXX dell’Inferno e la medicina nell’opera di Dante”, ha approfondito la spiegazione del canto dedicato all’amore. Canto di cui Dante spiega cause ed effetti per bocca di Francesca da Rimini e ribadisce il ruolo centrale delle donne nella Divina Commedia.
Nella sala conferenze di Villa delle Favare la recitazione degli struggenti versi sui due innamorati, accompagnata dai brani di Rosa Balistreri, magistralmente eseguiti da Elisa Salomone. Pubblico emozionato e partecipe.
All’incontro, presenti il presidente di SiciliAntica di Biancavilla, Enzo Meccia, con il vice Nunzio Sergi, oltre che la vice presidente provinciale Lina Salomone.
L’associazione “SiciliAntica” di Biancavilla, che raggruppa quasi un centinaio di iscritti, conferma così il suo radicamento nel territorio e la vivacità della sua proposta culturale. Di recente ha organizzato una serata a tema in cui i soci hanno letto liberamente testi originali, passi letterari e poesie. «La grande affluenza di pubblico dei due incontri sottolinea ancora una volta la grande voglia di cultura presente nel nostro paese, di cui SiciliAntica si fa portatrice e promotrice».
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Cultura
Sangiorgio e i lager, in provincia di Modena la testimonianza del figlio
Incontro a Prignano sulla Secchia sul biancavillese sopravvissuto ai campi di sterminio

La figura di Gerardo Sangiorgio, il biancavillese cattolico antifascista, sopravvissuto ai lager nazisti, ancora una volta celebrata anche fuori dalla Sicilia. A Sangiorgio dedicato un incontro nella sala conferenze del Comune di Prignano sulla Secchia (in provincia di Modena). La testimonianza su Sangiorgio, internato militare, data dal figlio Placido Antonio, collaboratore di Biancavilla Oggi.
Ad ascoltarlo, una sala gremita da cittadini ed alunni della scuola secondaria di primo grado “F. Berti”, accompagnati dai docenti, dalla dirigente scolastica Pia Criscuolo e dal suo vicario, Giuseppe Ciadamidaro, anche lui biancavillese.
La dirigente si è detta entusiasta di questo evento arricchente non solo per i cittadini, ma anche per gli alunni, auspicando che ogni anno queste iniziative vengano incentivate e divulgate.
Il prof. Sangiorgio ha parlato della Repubblica di Salò (a cui il padre non giurò fedeltà), al trattamento disumano verso i deportati, alla storia personale di suo padre nei campo di concentramento e poi di ritorno a Biancavilla. È seguito un vivace dialogo con gli alunni, che hanno posto domande su vari aspetti.
Presente all’incontro, il sindaco Mauro Fantini e gli assessori organizzatori dell’evento, Chiara Babeli e Cristian Giberti, che hanno prestato la loro voce leggendo le poesie di Gerardo. Il primo cittadino ha ringraziato Sangiorgio per la sua presenza e la bellissima testimonianza su suo padre, estendendo i ringraziamenti anche al nostro sindaco, Antonio Bonanno, per la cortese lettera inviata e letta all’inizio dell’incontro.

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