Cultura
Riti bizantini, un simposio e una mostra per la Grande Festa Estiva


(foto santamariaelemosina.it)
Non soltanto momenti di preghiera, ma anche eventi culturali nel programma per le celebrazioni dedicate a Maria Santissima dell’Elemosina di domenica prossima.
«Sarà celebrata all’insegna della “gioia del Vangelo” e della carità, l’edizione 2014 della Grande Festa Estiva in onore di Maria Santissima dell’Elemosina». Così viene presentato il programma delle tradizionali manifestazioni in onore della patrona di Biancavilla, curate dalla basilica e dall’associazione intitolata proprio alla Madonna. Non soltanto momenti di preghiera o appuntamenti liturgici e religiosi, ma anche eventi di carattere culturale. Il fitto programma si è aperto lo scorso venerdì con la traslazione dell’Icona dalla sua cappella-custodia e la suggestiva intronizzazione all’altare maggiore.
Da ora a domenica prossima, sarà un susseguirsi di eventi. Dall’evangelizzazione di strada e veglia in basilica per i giovani con la presenza dei Missionari del GAM (Gioventù Ardente Mariana) all’atto di affidamento delle famiglie alla Madonna e preghiera per il Sinodo sulla famiglia, che si aprirà a Roma il prossimo ottobre. Ci sarà un momento di preghiera per le vocazioni sacerdotali e alla vita religiosa nel contesto delle celebrazioni per il 25° anniversario di sacerdozio del prevosto, padre Pino Salerno. Quindi una festa e preghiera di guarigione con gli ammalati e la partecipazione delle associazioni di volontariato del territorio.

(foto santamariaelemosina.it)
Anche quest’anno una giornata sarà dedicata alla preghiera per la vita, con l’affidamento dei neonati, ai quali verrà consegnato lo scapolare benedetto della Madonna dell’Elemosina, e la benedizione delle mamme in gravidanza.
Gli ultimi tre giorni del Novenario saranno più intensi e ulteriormente ricchi di spiritualità. Giovedì sarà dedicato all’adorazione eucaristica che culminerà nella processione serale del Santissimo Sacramento per le piazze Roma e Collegiata.
Venerdì avrà luogo una giornata di Spiritualità bizantina, con la celebrazione in rito bizantino-greco ed il 2° Simposio di studi sull’Icona della Madonna dell’Elemosina. Per l’occasione, interverranno qualificati studiosi di iconografia e iconologia che offriranno i loro contributi ed il frutto delle loro ricerche sull’Icona mariana di Biancavilla. A margine, verrà inaugurata una mostra di Icone con opere ispirate alla devozione alla protettrice di Biancavilla.
Sabato 30 si celebrerà la XII giornata associativa SME con il rinnovo della consacrazione dei Soci alla Vergine santissima e l’ammissione di nuovi 7 membri. Sempre sabato, si svolgerà una “Cantata alla Madonna dell’Elemosina” con l’esecuzione di Inni e versi alla Protettrice di Biancavilla. Sarà un modo, tra l’altro, per ricordare il 50° della composizione del tradizionale Inno “Madre d’Amore”, che fa seguito a brani più antichi e a cui si sono aggiunti negli anni altre composizioni.
Fino a domenica, quando il programma si chiuderà con il solenne pontificale e la successiva processione per le vie del centro storico, le giornate saranno impreziosite dalla presenza di Padri Predicatori e di diverse famiglie religiose e aggregazioni ecclesiali che animeranno alcune delle liturgie quotidiane. In tutte le messe saranno raccolti generi alimentari da destinare ai bisognosi.
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Cultura
Intellettuale e uomo di cultura: ricordo nostalgico del preside Vincenzo Pistorio
Una sua lezione apriva un mondo affascinante, fu lui a riunirci dopo quanto accaduto ad Aldo Moro

«Al Preside Prof. Vincenzo Pistorio per avere diretto con dedizione e passione in questa sede storico il Liceo “G. Verga” per 21 anni dal 1963 al 1984». Con queste parole, sovrascritte in una targa, si è voluto ricordare e omaggiare un biancavillese che ha dedicato la propria vita alla scuola. Una cerimonia semplice, ad Adrano, cui hanno preso parte il figlio Alberto con l’assessore del Comune di Adrano, Salvo Italia, e alcuni ex alunni: Massimo Cultraro, Eugenio Calì, Loredana Lorena, Sandra Galizia. Pubblichiamo qui di seguito un ricordo personale del nosro collaboratore, Alfio Lanaia, anche lui parte di quella generazione di studenti formatasi nel liceo guidato dal prof. Pistorio.
Con la targa dedicata quest’oggi al Preside Vincenzo Pistorio si sana un debito di riconoscenza verso un uomo che per quasi quattro decenni ha rappresentato una parte significativa della cultura di Adrano e Biancavilla. È stato, infatti, prima insegnante e poi preside di quel Liceo classico da sempre fucina di classi dirigenti e intellettuali, non solo locali. Chi è stato insegnante nel «suo» liceo ha conosciuto le sue doti di dirigente, di organizzatore scolastico, di studioso del mondo classico. Lo ha visto presiedere consigli di classe e collegi dei docenti, ha letto i suoi lavori, dedicati a Euripide, a Virgilio, alla didattica del latino. Chi è stato studente del Classico lo ricorda sotto un’altra veste, più umana, più vicina.
Appartenendo a quest’ultima categoria, sollecitato da Biancavilla Oggi, traggo dalla memoria qualche ricordo, qualche aneddoto che ne metta in luce le qualità professionali e umane. I miei ricordi appartengono alla seconda metà degli anni Settanta del secolo scorso. Anni cruciali che hanno visto la riforma degli organi collegiali, con i decreti delegati del 1974, e dunque la partecipazione dei rappresentanti dei genitori e degli studenti alla vita della scuola.
Anni che hanno visto anche, per certi aspetti, la fine di tante illusioni, con il rapimento e l’assassinio di Aldo Moro, nel 1978. Lo scrivo perché in quella triste occasione fu il preside, insieme ai professori, a convocare l’assemblea degli studenti, a informarci e a farci discutere e prendere coscienza di quello che era accaduto.
Quando i presidi non erano dirigenti
I presidi non erano ancora dirigenti scolastici, e questo significava più attenzione alla didattica, alla formazione, alle conoscenze degli studenti. In altre parole, il preside era ancora un organizzatore di cultura, in quanto lui stesso intellettuale, e non solo un esperto di diritto amministrativo.
Non posso dimenticare quelle volte in cui, quando mancava l’insegnante curriculare, entrava in classe il preside Pistorio a fare la supplenza. Dopo qualche comprensibile apprensione da parte nostra, subito riconoscevi lo studioso che traduceva in versi le Bucoliche di Virgilio, che ti sorprendeva parlando mezz’ora su una sola parola e ti apriva un mondo, che ti affascinava con una lezione sulla Divina Commedia.
Scampagnate, gite e pranzi luculliani
Ovviamente, c’era anche l’aspetto umano, quotidiano, quello che lo rendeva più vicino ai ragazzi. In questo campo gli aneddoti sono infiniti. Le scampagnate, i gemellaggi e i pranzi luculliani vedevano la partecipazione della mia classe cui non mancavano mai il preside e i professori.
Già, perché il preside Pistorio era un buongustaio, un fine intenditore de re coquinaria, amante della buona tavola e delle conversazioni. E noi, che sapevano di questa sua «debolezza», facevamo il mestiere di studenti. Ne approfittavamo, organizzando spesso di questi incontri conviviali. Lo facevamo sotto lo sguardo bonario del Preside Pistorio. Per lui, le scampagnate o le gite scolastiche, che si alternavano tra Chianciano e Rimini, erano momenti di crescita umana oltre che culturale.
In questa occasione, scoperta la targa che lo commemora, non posso allora non pensare con nostalgia al Preside Pistorio e a quello che ha rappresentato per la mia generazione. Penso all’uomo di scuola e di cultura che ha incarnato, insieme al corpo docente di quel periodo (Saro Franco, Pietro Biondi, don Leone Calambrogio, Concetta Distefano Gulino, Carmelo Fichera, Placido e Vincenzo Portale ecc.), un modello di scuola seria, a volte difficile, ma sempre a misura d’uomo.

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