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Ipsia, c’è la nuova sede dopo 15 anni. E la sicurezza degli alunni in strada?

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L’Istituto lascia i locali dei frati francescani e trasloca nel tratto finale di viale dei Fiori, in un edificio adeguato. Ma gli studenti sono costretti a percorrere la parte di viale più pericolosa, senza marciapiedi né segnaletica.

di Vittorio Fiorenza

L’edificio di proprietà del convento “San Francesco” che lo ha ospitato per 15 anni e che prima, per quasi 25 anni, era stato sede della scuola media “Antonio Bruno”, non è adeguato alle esigenze scolastiche, secondo le normative.

Così, l’Ipsia di Biancavilla, l’istituto che forma le figure di manutentori ed installatori di impianti elettrici, ha lasciato l’immobile di piazza Sgriccio. Il trasloco è stato effettuato in un nuovo edificio, scelto sulla base di un bando della Provincia regionale di Catania, nel tratto finale di viale dei Fiori, al confine con Adrano, in un’area in cui si trovano supermercati, concessionarie di auto ed officine meccaniche.

I locali, che prima ospitavano la “Siciliana Gas”,  sono ampi ed illuminati, dotati di ascensore, capaci di ospitare i circa 200 studenti iscritti, non solo biancavillesi ma provenienti da Adrano e da Santa Maria di Licodia.

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L’ingresso della nuova sede

«Sono locali completi ed adeguati, si tratta di sistemare alcune piccole cose da qui ai prossimi giorni, dall’attivazione del laboratorio di informatica ad una linea telefonica, per esempio», spiega il prof. Alfio Greco, reggente dell’Ipsia, che fa riferimento all’Istituto di sistruzione superiore “Francesco Redi” con sedi anche a Paternò e Belpasso.

Resta irrisolta, invece, la questione della palestra: mancano i locali in cui fare attività motorie. Possibile che per l’intero anno scolastico, nelle ore di quella che un tempo si chiamava educazione fisica, gli alunni siano costretti a restare in classe. «Vuol dire che faremo teoria o ci metteremo nello spiazzo esterno», allarga le braccia il prof. Nello Mancuso, insegnante di “Scienze motorie”.

La questione prioritaria, però, al di là dell’edificio scolastico, riguarda la sicurezza degli alunni lungo viale dei Fiori. Per raggiungere l’istituto, dalla fermata degli autobus Fce (e per il tragitto inverso), i ragazzi devono percorrere il tratto più pericoloso della trafficatissima arteria. Qui mancano i marciapiedi, non c’è traccia di segnaletica orizzontale né un semaforo o strisce pedonali. I ragazzi che percorrono la strada si trovano di fatto immessi nella carreggiata con le auto che proprio qui sfrecciano a velocità sostenuta.

«Da questo punto di vista –spiega il prof. Greco– abbiamo avuto un incontro con il sindaco Glorioso. La promessa è che metterà a disposizione, a giorni, un autobus gratuito per gli studenti biancavillesi, che sono un’ottantina. Autobus che entrerà fin dentro l’area della scuola, in modo che i ragazzi non escano in strada. Per quanto riguarda gli altri alunni, il Comune -sostiene Greco- si farà carico, così ci è stato detto, di contattare la Fce in modo da fare spostare la fermata ed avvicinarla all’istituto, oltre a dotarla di una pensilina. Più a lungo termine, ci è stato anche detto che in coincidenza della pericolosa curva dovrebbe essere realizzata una rotatoria, in modo da aumentare la sicurezza stradale».


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►Edificio ampio ed illuminato: ecco i nuovi locali dell’Ipsia
►Alunni dell’Ipsia nel tratto più pericoloso di viale dei Fiori


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Bonifica anti-amianto, nuovo inghippo: interdittiva antimafia ad un’impresa

Il parco verde di monte Calvario rischia di imbrigliarsi in un reticolato di ricorsi e sospensive

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© Foto Biancavilla Oggi

Ancora un diversivo nell’iter della bonifica dell’area di monte Calvario a Biancavilla. Il taglio del nastro risale al febbraio 2023, eppure gli interventi di risanamento e creazione di un parco urbano – al di là del monitoraggio ambientale preliminare già ultimato – attendono di essere avviati.

Adesso – come è in grado di raccontare Biancavilla Oggi – l’ultimo intoppo riguarda un provvedimento di interdittiva antimafia nei confronti di una delle società interessata all’appalto. La “Gentile Ambiente spa” con sede a Casoria, infatti, è stata raggiunta da un’informativa antimafia ostativa da parte della Prefettura di Napoli. Un provvedimento già caricato e visibile nella Banca dati nazionale Antimafia.

L’importo complessivo degli interventi è di circa 17 milioni di euro, frutto di un accordo quadro – siglato nell’ottobre del 2020 – tra Regione Sicilia e ministero dell’Ambiente sulle bonifiche dei grandi siti inquinati, su progetto redatto dall’Ufficio tecnico comunale. Oltre alla “Gentile Ambiente”, nell’associazione temporanea di imprese c’è la Rem (si era sfilata una terza impresa, la Lab. Studio Chimico Ambientale).

La novità dell’interdittiva antimafia per una delle imprese è subito balzata agli occhi dei funzionari del Comune di Biancavilla. Interpellato da Biancavilla Oggi, il sindaco Antonio Bonanno fa sapere che «l’amministrazione comunale si è già attivata per avviare le procedura di esclusione della ditta dai lavori».

Semplice a dirlo, più tortuoso il percorso che potrebbe essere tracciato dagli eventi. Il rischio concreto è che l’appalto venga messo in secondo piano rispetto a carte bollate, ricorsi e sospensive, pregiudicando l’effettivo avvio e svolgimento della bonifica. Che il progetto del polmone verde di monte Calvario resti sulla carta, imbrigliato nei reticolati della giustizia amministrativa, è uno scenario possibile.

Le contromosse dell’impresa

D’altra parte, la “Gentile Ambiente” ha immediatamente attivato tutte le azioni giurisdizionali necessarie a fronteggiare gli effetti di una misura che considera illegittima.

A farlo sapere sono il presidente del Consiglio di Amministrazione della società, Giovanni Gentile, e l’avv. Lorenzo Lentini. L’impresa napoletana ha presentato già ricorso con istanza di sospensione cautelare presso il Tar della Campania «contestando il difetto assoluto del presupposto e la non idoneità dei fatti segnalati». Il Tar discuterà nella Camera di Consiglio prevista per il 17 aprile.

Altra istanza è stata presentata al Tribunale di Napoli – Servizio Misure di Prevenzione per la nomina di un controllore giudiziario «che a fronte della terzietà della società rispetto a contesti di tipo mafioso, consenta la prosecuzione vigilata dell’attività di impresa».

«L’altra ditta proceda nei lavori»

Se l’intento dell’impresa è quello di invitare la stazione appaltante a «soprassedere da qualsiasi provvedimento pregiudizievole di carattere definitivo», a Biancavilla si guarda avanti, puntando ad escludere la ditta napoletana.

«È stata effettuata – ci dice il sindaco Bonanno – una sorta di verifica preliminare nei confronti della mandataria (la Rem, ndr) per capire se questa ha tutti i requisiti per procedere nei lavori senza l’altra. Riteniamo che questo sia possibile. Certo, un’interdittiva antimafia che arriva dopo due anni è un’anomalia per i lavori pubblici e non è normale che arrivi ad appalto già assegnato».

L’appalto per la bonifica di monte Calvario riguarda la messa in sicurezza dell’intera area (dagli agli ’50 e fino al 1998 luogo di estrazione e produzione di materiale destinato all’edilizia). L’opera finale è la realizzazione di un parco verde. Alla base dei lavori, l’incapsulamento delle fibre di fluoroedenite (minerale naturale assimilabile all’amianto) che qui si trovano sotto forma di venature nelle rocce laviche. Fibre diffuse in tutto il paese e nelle sue costruzioni edili, tali da avere provocato decine di morti per mesotelioma pleurico.

La lievitazione dei costi

Un precedente intoppo, dopo l’assegnazione dell’appalto, si era verificato quando l’impresa Rem aveva avanzato la richiesta di una serie di aggiornamenti, a partire dai costi dei materiali che nel frattempo sono aumentati.

Tutte questioni che hanno portato l’impresa e il Comune davanti al Collegio Consultivo Tecnico (presieduto dal prof. Antonio Saitta).

L’organismo si è espresso a febbraio in modo favorevole alla linea del Comune, che aveva sollecitato l’impresa a procedere nei lavori. Adesso, però, la vicenda che riguarda la “Gentile Ambiente” appare parecchio più complessa e delicata.

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